di SALVATORE SODANO Queste grandi competizioni internazionali a squadre al femminile, la prima fondata nel 1923 come “Wightman Cup”, equivalente della “Coppa Davis”, con nuovi format e denominazioni, si disputano da oltre un secolo. La prima, che prendeva la denominazione dal nome della grande signora del tennis americano Hazel Wightman, fu disputata sin dal 1923 […]
Giornata a tinte piuttosto amare quella delle italiane impegnate nello US Open.
Soltanto Camila Giorgi, e faticando per un’oretta buona, è riuscita a passare il turno in due sfide che sembravano sulla carta più che abbordabili tra la sua e quella di Martina Trevisan, sconfitta invece contro la rientrante Evgeniya Rodina.
Camila ha impiegato un bel po’ per liberarsi dal testa a testa contro Anna Bondar e dominare da quando si è trovata indietro di un set e un break. Era una sfida fin lì, 6-4 3-2 e servizio per l’ungherese, comunque molto equilibrata. La differenza era tutta nei tanti errori che l’azzurra stava commettendo perché, confrontati i due livelli, in condizioni buone per Giorgi non c’è troppa partita. Dipendeva, come spesso si dice, tutto da lei. Il controbreak del 3-3 è stato vitale, perché da lì è cominciato tutt’altro copione dove l’azzurra era unica attrice, protagonista di un monologo fatto di gioco devastante fino al 4-0 nel terzo set.
Il 4-6 6-3 6-1 conclusivo è arrivato dunque con qualche fatica di troppo, ma ottima da questo punto di vista la reazione arrivata in una delle ultime chiamate possibili. Al secondo turno affronterà Madison Keys, che ha battuto 7-6(3) 6-3 Dayana Yastremska imponendosi col servizio nel finale di primo parziale cancellando tre set point all’ucraina e scappando via poi nel set successivo.
Per Trevisan invece si può parlare purtroppo di disfatta e la sensazione che un sorteggio più buono era impossibile. Di fronte aveva la rientrante Rodina, russa, ferma da giugno 2019. Si era ritirata, fin lì aveva un record di 4 vittorie e 19 sconfitte negli ultimi sei mesi da professionista per chiudere una carriera dove il massimo era arrivato con l’ottavo di Wimbledon 2018 in una delle rare occasioni in cui aveva vinto partite a livello Slam, con un best ranking comunque lontano dalla top-50.
Invece, Martina è stata sconfitta 7-5 6-1 sbagliando tantissimo e innervosendosi parecchio dalla fine del primo set. È girato tutto storto: prima il set point mancato sul 5-4, poi il break subito da 40-15, poi quattro palle del 6-6 sciupate e il set che prendeva la via dell’avversaria, la quale dal 2-1 nel secondo set scappava via fino all’incredibile punteggio finale. Fallimentare davvero l’estate della toscana, che dalla semifinale Slam di Parigi ha vinto solo tre delle nove partite disputate, di cui appena una contro una top-100.