Ci sono voluti quasi quattro anni, ma oggi quell’importante passettino in più è stato infine compiuto. Il 22 ottobre 2018, subito dopo essersi imposta in rimonta sulla qualificata Ons Jabeur nel match clou del torneo di Mosca, Daria Kasatkina fece il proprio esordio fra le top ten del ranking WTA, giusto al decimo posto.
Da allora la venticinquenne di Togliatty non era più riuscita a migliorarsi e, anzi, era scivolata indietro in classifica, precipitando in settantesima posizione un anno dopo, e ulteriori cinque gradini più in basso altri dodici mesi più tardi.
La rimonta è cominciata nel 2021, concluso al numero 26, e nella stagione in corso la russa ha innestato la marcia in più. A maggio è rientrata fra le top twenty e oggi, con il titolo conquistato a San José, torna nell’élite mondiale, ritoccando per di più il career high: ora è nona, + 3 rispetto a lunedì scorso.
In semifinale Kasatkina ha interrotto il percorso di Paula Badosa: la spagnola si riprende comunque il gradino più basso del podio, scalzando Maria Sakkari.
Crolla invece ben fuori dalla top ten Danielle Collins (17; – 8), cui è uscito dal conteggio il titolo ottenuto l’anno scorso in California. A giovarsi della sua discesa è, fra le altre, Leylah Fernandez (13; + 1), che ottiene il primato personale.
In forte ascesa la finalista di San José, Shelby Rogers (30; + 15), e le protagoniste del torneo di Washington: la vincitrice Liudmila Samsonova (42; + 18), la finalista Kaia Kanepi (31; + 6), le semifinaliste Daria Saville (73; + 15) e Xiyu Wang (76; + 19), quest’ultima ripescata come lucky loser, e Rebecca Marino (96; + 15), giunta nei quarti dalle qualificazioni.
Si fanno valere, inoltre, Ana Bogdan (63; + 12), che ha fatto suo il trofeo nel “125” di Iasi, Panna Udvardy (80; + 13), finalista nel medesimo evento, e Katerina Siniakova (66; + 14), trionfatrice nella prova ITF da centomila dollari di Grodzisk Mazowiecki, in Polonia.
Segno assai negativo, al contrario, per Mayar Sherif (60; – 13), Aleksandra Krunic (89; – 17), Magdalena Frech (107; – 25), Andrea Petkovic (108; – 40) e Ana Konjuh (120; – 33).
Stabili le migliori azzurre: Martina Trevisan ventiseiesima e Camila Giorgi ventinovesima. Tra le cento figurano anche Jasmine Paolini (55; + 1) e Lucia Bronzetti (65; 0). Seguono Elisabetta Cocciaretto (104; + 1, career high), Sara Errani (117; + 3) e Lucrezia Stefanini (197; – 5).
Nel ranking ATP, esce come previsto dalla top ten il numero uno azzurro Jannik Sinner, che ora è dodicesimo (- 2). All’altoatesino sono scaduti i cinquecento punti del titolo conquistato dodici mesi or sono a Washington, un torneo al quale quest’anno ha deciso di non prendere parte.
A rimpiazzarlo nell’élite mondiale è il polacco Hubert Hurkacz (decimo; + 1), pur out al debutto nella capitale degli States. Davanti a Sinner va anche Cameron Norrie (undicesimo; + 1), finalista a Los Cabos.
La copertina della settimana nel settore maschile è però meritata da Nick Kyrgios, che ha sbancato Washington, tornando al successo dopo tre anni esatti: il titolo precedente l’aveva conquistato nello stesso torneo, edizione 2019, battendo nel match clou l’attuale n. 1 Daniil Medvedev.
L’australiano, recente finalista a Wimbledon (i cui risultati, come noto, non sono presi in considerazione dal computer), mette a segno un ottimo + 26, risalendo al trentasettesimo posto. Il suo record resta per il momento il n. 13 dell’ottobre di sei anni fa, ma la strada intrapresa sembrerebbe finalmente quella giusta.
Fra i trenta, nuovi primati personali per Frances Tiafoe (23; + 4) e Holger Rune (26; + 2), rispettivamente nei quarti e al secondo turno a Washington. In netta salita gli altri sorprendenti primattori del Citi Open: il finalista Yoshihito Nishioka (54; + 42), il semifinalista Mikael Ymer (76; + 39) e J.J. Wolf (84; + 15), fermatosi ai quarti.
Forte calo per Jenson Brooksby (46; – 9), Mackenzie McDonald (72; – 24), John Millman (93; – 17), Denis Kudla (96; – 14) e Steve Johnson (118; – 26).
Tra gli italiani, dietro a Sinner, Matteo Berrettini e Lorenzo Musetti si confermano rispettivamente quattordicesimo e trentesimo. Tra i cento figurano anche Lorenzo Sonego (55; + 1) e Fabio Fognini (60; – 5).
Seguono Franco Agamenone (109; – 1), Flavio Cobolli (134; + 4), Marco Cecchinato (142; – 2), Giulio Zeppieri (143; – 7), Francesco Passaro (144; + 3), Gianluca Mager (164; + 1), Andrea Pellegrino (165; + 9 con i quarti nel Challenger di Cordenons), Luca Nardi (168; 0) e Luciano Darderi (171; + 2).
Debutta fra i duecento Andrea Vavassori (176; + 34), finalista a Cordenons. Il torinese precede Stefano Travaglia (183; – 7), Andreas Seppi (192; – 13), Riccardo Bonadio (193; – 1) e Andrea Arnaboldi (195; – 4). Poco oltre, si affaccia Matteo Arnaldi (204; + 11), spintosi ai quarti in Friuli.
I top ten del ranking ATP: 1 Daniil Medvedev, 2 Alexander Zverev, 3 Rafael Nadal, 4 Carlos Alcaraz, 5 Stefanos Tsitsipas, 6 Novak Djokovic, 7 Casper Ruud, 8 Andrey Rublev, 9 Félix Auger-Aliassime, 10 Hubert Hurkacz (+ 1).
Le top ten del ranking WTA: 1 Iga Swiatek, 2 Anett Kontaveit, 3 Paula Badosa (+ 1), 4 Maria Sakkari (- 1), 5 Ons Jabeur, 6 Aryna Sabalenka, 7 Jessica Pegula, 8 Garbiñe Muguruza, 9 Daria Kasatkina (+ 3), 10 Emma Raducanu.
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