Non sarà stata la serata più felice dei suoi ultimi due mesi, ma Iga Swiatek ha ottenuto la ventunesima vittoria consecutiva e la sesta semifinale di questo strepitoso inizio di 2022.
Non c’è stato dominio, ma anzi una partita molto tirata contro Emma Raducanu che si è fatta valere con coraggio perdendo soltanto 6-4 6-4. Era la prima uscita della sua carriera contro una top-10, in questo caso la leader del ranking WTA, e al primo torneo in carriera sulla terra e la figura è stata più che dignitosa.
È bastato un break per set a Swiatek, ma l’atteggiamento nei due parziali è stato abbastanza diverso. Se nel primo un break nel gioco di apertura è stato sufficiente, gestendo poi molto bene i propri turni di battuta concedendo appena tre punti, nel secondo ha avuto molto più da fare. Di nuovo avanti con un break immediato, ha giocato male il turno di battuta sull’1-0: un primo doppio fallo poi un overrule dell’arbitro su un rovescio che non era stato chiamato. Swiatek aveva anche esultato, poi la correzione le ha tolto concentrazione, giocando male i due punti successivi. Ha cominciato a innervosirsi, ma ha subito ritrovato il break di vantaggio. Non ha staccato la britannica, davvero brava nell’abnegazione e coraggio, e negli ultimi due turni di battuta ha pure risolto situazioni intricate con due palle break salvate sul 4-3 e 5-4.
Quello che traspariva, però, era la scarsa vena e le tante “altalene”. Tanti errori (ben 37 a fine partita quelli gratuiti), e un nervosismo crescente con anche una polemica abbastanza vistosa quando doveva servire per il match e dove ha protestato platealmente per una chiamata (giusta) su un suo rovescio lungolinea finito lungo. La mobilità di Raducanu e la sua scarsa brillantezza hanno contribuito a rendere il match piuttosto in bilico, perché non aveva chiusure dei punti comode e alcune ottime difese della giovane avversaria la costringevano a superarsi soprattutto nella tenuta mentale. Verso la fine del match Raducanu ha fatto tutto molto bene, compresi i vincenti di rovesci che le hanno dato le prime palle break sul 4-3 Swiatek, ma su cui Iga si è salvata molto bene comandando da fondo. Sul 5-4 la polacca ha giocato male dal 15-0, ma sul 15-40 si è salvata con una seconda rischiosissima e poi ha attaccato bene una risposta corta ma il rovescio di approccio a rete non è stato perfetto e lì Emma ha forse avuto la chance, con un passante di dritto che si è trovata addosso e ha colpito fuori dal corridoio.
Al secondo match point Swiatek ha chiuso, liberando tutto il proprio nervoso accumulato in una serata non facile, malgrado sia giunta l’ennesima vittoria in due set che porta la sua serie a 28 vinti consecutivamente: la più lunga da quella realizzata da Serena Williams tra 2012 e 2013. Domani, per lei, ci sarà Liudmila Samsonova che ha eliminato Laura Siegemund 7-5 6-3 e dimostrando un certo feeling coi tornei in Germania dopo che lo scorso anno a Berlino finì addirittura per vincere il titolo passando dalle qualificazioni.
Nell’altra semifinale si affronteranno la numero 3 e la numero 4 del mondo. Compagne di doppio all’inizio di questa settimana, Paula Badosa e Aryna Sabalenka hanno superato le loro prove odierne con qualche patema ma imponendosi entrambe in tre set. 7-6(9) 1-6 6-3 per la spagnola nella lunga e divertente battaglia contro Ons Jabeur, 6-3 4-6 6-1 per la bielorussa contro Anett Kontaveit. Per l’estone la serie di vittorie consecutive in indoor si ferma dunque a 22, la terza più lunga dal 1989 al pari di Justine Henin tra 2007 e 2010 e Lindsay Davenport tra 2001 e 2002.
Risutlati
[1] I. Swiatek b. [8] E. Raducanu 6-4 6-4
L. Samsonova b. [WC] L. Siegemund 7-5 6-3
[3] A. Sabalenka b. [5] A. Kontaveit 6-3 4-6 6-1
[2] P. Badosa b. [7] O. Jabeur 7-6(9) 1-6 6-3
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