di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
Carlos Alcaraz riscrive la storia diventando il tennista più giovane a vincere il Miami Open, un trionfo che lo avvicina sempre più alla top 10 della classifica ATP.
Dopo il successo in finale su Casper Ruud, lo spagnolo ha parlato in conferenza stampa esprimendo tutta la gioia per un titolo vinto a soli 18 anni. “È qualcosa di straordinario – ha detto Alcaraz -. Sono molto felice di aver vinto il titolo qui a Miami, con tutti i tifosi a supportarmi. Il duro lavoro ha dato i suoi frutti. È incredibile aver vinto il mio primo Masters 1000. Nell’ultimo punto ho pensato da quanto tempo sognavo quel momento. Tutti i miei sogni, il duro lavoro, tutti gli allenamenti, i problemi… mi è tornato tutto in mente”.
L’ispirazione Nadal
Il ragazzo di Murcia è il terzo giocatore più giovane a trionfare in un 1000 dopo Michael Chang e il connazionale Rafa Nadal, con cui ovviamente i paragoni si sprecano: “È bello avere qualcuno come riferimento. Ammiro Rafa e imparo da lui. Ricordo di aver visto le sue grandi partite quando ero piccolo e mi è servito a imparare tanto. È incredibile poter condividere il campo con lui. Sto cercando di fare del mio meglio sia dentro che fuori dal campo per tutti i ragazzi e i giovani giocatori che mi ammirano“.
I consigli di Ferrero
Nella finale di Miami ha potuto contare sul sostegno del coach Juan Carlos Ferrero nel suo angolo, volato in Florida in extremis dopo settimane difficili a causa della morte del papà: “Mi ha detto che tutti sapevano che era la mia prima finale, ma di provare a pensare che questa fosse la prima partita del torneo, di cercare di controllare i miei nervi come ho fatto in semifinale. Mi ha consigliato di concentrarmi sul mio gioco, senza pensare alla finale, e di godermi il momento. Juan Carlos è una persona molto importante per me, sia professionalmente che umanamente. Quando siamo insieme parliamo di tutto. Lo considero il mio allenatore e anche il mio amico. Posso parlargli di qualsiasi cosa. Mi aiuta molto in tutti gli aspetti della mia vita”.
Terra o cemento?
A questo punto però vien da chiedersi se sia davvero la terra la superficie preferita di Alcaraz, lui risponde così: “Posso solo dire che ho vinto due titoli sulla terra battuta e uno sul cemento. Mi sento molto a mio agio su entrambe le superfici”.