Ci sarà anche Danielle Collins al via della prossima stagione tennistica. La statunitense, che concluderà il 2024 in top-10 dopo gli ottimi risultati della prima parte di stagione, prenderà parte con la maglia degli Stati Uniti alla United Cup che inaugurerà l’anno nuovo tra Sydney e Perth. La notizia è che la finalista dell’Australian Open […]
30 Mar 2022 07:00 - WTA
WTA Miami: Osaka torna in semifinale, ora sfida al tabù-Bencic
di Diego Barbiani
Quella che sta mettendo in campo Naomi Osaka è una bellissima reazione ai dolori di Indian Wells, all’insulto che tanto l’aveva ferita, quel “fai schifo” urlato da una persona sugli spalti a pieni polmoni in un momento di silenzio. Sentito, duro, cattivo nel tono, di rabbia e di odio.
Non fu tanto la parola in sé a distruggerla, ma la violenza con cui fu detta, e la sua mente cominciò a ripeterla ininterrottamente. “Fai schifo, fai schifo, fai schifo”. Così tanto che alla fine si è sentita male e si è lasciata andare, pensando anche a quanto successe su quel campo alle sorelle Williams 20 anni prima.
Non credevamo potesse effettivamente giocare a Miami, perché le cicatrici del 2021 sono ancora fresche e una caduta del genere poteva portare ripercussioni importanti. Invece è arrivata in Florida rivelando a inizio torneo che ha cominciato a vedere una terapista e che si sentiva un po’ meglio, più rincuorata. Fin qui ha condotto un torneo di buon valore e una prima semifinale in un grande torneo dall’Australian Open 2021. C’è stato anche un walkover favorevole, al terzo turno contro Karolina Muchova, ma sta impressionando tanto la capacità di colpire la palla che in questa prima parte di torneo è spiccata verso numeri di altissimo valore. Naomi in quattro partite ha messo insieme oltre 110 vincenti e commettendo appena 35 errori gratuiti: fare una media è molto facile.
6-3 6-4 ad Astra Sharma, 6-3 ad Angelique Kerber, 6-3 6-4 ad Alison Riske e oggi il 6-2 6-1 a Danielle Collins. Doveva essere un bel quarto di finale contro la ragazza americana capace di spingersi fino all’ultimo atto dell’Australian Open, ma il match è passato dall’interessante, al senso unico, al non esistente. Come successo ad altre giocatrici fin qui, un problema fisico ha rovinato la parte finale del match. Collins è arrivata in fondo per onor di firma, ma quello che già sembrava essere un atteggiamento abbastanza strano per lei che non stava mettendo in campo nulla del suo solito carattere si è rivelato essere poi un problema al collo che si propagava fino al gomito e che negli ultimi quattro game l’ha resa via via quasi incapace di giocare.
Molto combattuti i primi game, dove il dritto di Osaka si stava imponendo come arma chiave negli scambi e il servizio della giapponese impediva alla statunitense di fare la partita che sperava. Collins avrebbe aggredito ogni palla che passava dalle sue parti, ma il quasi 80% di prime palle in campo le stava impedendo di attaccare. Così, sul 2-2, il primo punto di svolta: in un game abbastanza particolare, fatto soprattutto di ace (3) e doppi falli (2) Collins finiva per cedere la battuta e con tre ace consecutivi Osaka allungava sul 4-2. Nel settimo game, ancora un atteggiamento troppo aggressivo con poca brillantezza portava Danielle in affanno e la risposta vincente di rovescio di Naomi la portava sul 5-2. Qui l’ex numero 1 del mondo ha giocato forse il peggior game della sua partita perché per i primi quattro punti non solo non ha messo la prima ma la sbagliava di metri, e per sua fortuna sulla seconda Collins sbagliava troppo. Altro fattore anomalo.
Il sesto ace del parziale, sul set point, chiudeva comunque la pratica. Da quell’80% di prime palle in campo la percentuale era crollata appena sopra al 50%. Poteva essere un problema, anche perché sotto 0-1 nel secondo set ha servito quattro seconde, ma ha raccolto ben tre punti. Sull’1-1 il game si apriva col sesto doppio fallo per Collins, che cominciava a sciogliersi. Finiva rapidamente sotto 0-40 e alla seconda chance Osaka riusciva in un gran punto difensivo concluso dal lob vincente. Qui è entrata la fisioterapista che ha provato con una pasticca di antidolorifico a far sentire meglio la statunitense, ma non c’era nulla da fare. Tre ace e Osaka allungava sul 3-1, qui dove Danielle è parsa definitivamente impossibilitata a giocare: non spingeva più il servizio, non c’era più animo nel suo moto, e la giapponese andava facilmente 4-1. Si pensava il match finisse qui, ma ha deciso di arrivare in fondo e subire il 6-1 costretta anche a servire da sotto, cercando di rilassare i muscoli del collo con un movimento di spalle, ma non c’era nulla da fare.
In semifinale affronterà Bencic. Anche la numero 22 del seeding ha colto il risultato più importante da un anno (almeno) a questa parte e soprattutto mette alle spalle, almeno per il momento, i tanti problemi di questi primi mesi di 2022 dovuti all’infezione di covid-19 ad Abu Dhabi a fine dicembre che le hanno dato diverse difficoltà dopo la guarigione, con gli effetti del long covid che hanno lasciato qualche segno nei polmoni. Ha continuato a giocare con l’ok dei medici in termini di salute, ma fino a Indian Wells era quasi impossibile mantenere il livello sufficiente per lungo tempo. Qui a Miami la sorte, dopo tanto tempo, le ha teso una mano: il suo quarto di tabellone è letteralmente crollato dopo il primo match delle teste di serie e, di loro otto, lei era l’unica ad arrivare al terzo turno. Così ha potuto compiere un bel percorso, dominando partite contro Marta Kostyuk, Heather Watson, Aliaksandra Sasnovich e Daria Saville.
A facilitarne un po’ il cammino ci si è messa anche una programmazione: Sasnovich ha giocato contro di lei subito dopo aver fatto più di tre ore contro Irina Camelia Begu al terzo turno; stesso discorso per Saville che ieri ha speso quasi tre ore in campo contro Lucia Bronzetti. Bencic oggi è stata molto brava nelle prime fasi, cominciando con un break di vantaggio e recuperando da 0-40 cancellando in tutto quattro chance di controbreak per allungare 2-0 e poi, dal 2-1, si è involata fino al 3-0 nel secondo parziale. L’equilibrio in campo era talmente scarso che Bencic non ha mai sofferto alcuna delle trame dell’australiana, il cui obiettivo principale anche oggi doveva essere quello di farsi valere nella lotta e nel match fisico non avendo nei colpi la giusta spinta per togliere Belinda da una posizione di comando. Purtroppo per lei, le fatiche di ieri hanno tolto quella brillantezza di cui aveva bisogno, finendo per raccogliere appena tre game nel 6-1 6-2 conclusivo.
Giovedì sarà dunque la prima volta che Bencic e Osaka si ritroveranno contro da oltre due anni. Nel 2019 le due si sono incrociate tre volte e in tutti i casi Bencic prevalse, con Belinda che guida i confronti diretti 4-0 considerando anche un precedente a livello ITF di ormai 9 anni fa.
Risultati
[22] B. Bencic b. [WC] D. Saville 6-1 6-2
N. Osaka b. [9] D. Collins 6-2 6-1