[WC] T. Kokkinakis b. A. Rinderknech 6-7(5) 7-6(5) 6-3
Si può capire come molti faranno fatica a comprendere il motivo dell’esultanza del pubblico di Adelaide e del compiacimento di mezzo mondo tennistico per la vittoria in un “250” nemmeno troppo prestigioso. Ma il successo di Athanasios “Thanasi” Kokkinakis arrivato a pochi passi da casa sua significa tanto per i “mendicanti di bellezza” anche se l’australiano, abbassiamo i toni, non è un “panda” dal solo tocco vellutato anzi. Però lo stesso alcune accelerazioni di rovescio, la semplcità con cui gioca il dritto e più in generale pare coprire l’intero campo, ci avevano affascinato già nel lontano 2013 e col groppo in gola ne abbiamo seguito in questi anni le innumerevoli vicissitudini che sembravano averlo allontanato per sempre dai campi da tennis, dandoci di gomito come vecchi nostalgici ad ogni sua, fugacissima apparizione, come quella già ricordata di Miami nel 2018, quando riuscì a battere persino Federer.
La vittoria di questo torneo non è naturalmente paragonabile a chissà quale impresa, sia per le modalità con cui è arrivata – uno striminzito 6-3 al terzo dopo che si era trovato indietro di un minibreak nel tiebreak del secondo – sia per il valore degli avversari incontrati, onesti mestieranti ed una vecchia gloria, non proprio di primissimo livello. Ma questo naturalmente importa fino ad un certo punto perché quello che conta è che The Kokk il torneo l’abbia finito in piedi, senza dover ricorrere a nessun medico, e per la seconda volta di fila, visto che la settimana precedente si era arreso solo a Monfils in semifinale.
Il significato di questa vittoria lo sapremo presto, perché Kokkinakis ha avuto naturalmente la wild card per l’Australain Open ed esordirà contro un qualificato, Hanfmann. Dovesse vincere troverebbe addirittura Rafa Nadal in quello che già ora possiamo serenamente considerarlo match della prima settimana, a Djokovic piacendo. Battese pure lui e arrivasse magari fino a Zverev avremmo la certezza che Thanasi Kokkinakis è finalmente tra noi.
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