[1] A. Barty b. V. Zvonareva 6-1 7-6(7)
Ashleigh Barty è tornata a New York, due anni dopo l’ultimo US Open giocato. Era il 2019, lì fuori era un mondo un po’ più tranquillo, niente problemi, niente pandemia. Quell’anno l’australiana, che disputava lo Slam da numero 2 del mondo, non era partita benissimo dopo le tante settimane post-Wimbledon spese senza toccare racchetta.
L’estate del 2019 per lei fu l’occasione per fermarsi dopo mesi molto particolari, tra primo Slam vinto e il mezzo rimpianto per un Wimbledon svanito già agli ottavi. Era però numero 1 del mondo, tante cose erano cambiate, e lei aveva deciso di tornare in Australia a rilassarsi con la nipotina, facendo incetta di film Disney. La trasferta in Nord America che seguì non fu brillantissima e allo US Open le difficoltà dovute anche a una preparazione che doveva portarla al picco in autunno si notavano bene. Quest anno è un’altra faccenda. Già cinque titoli in stagione, il sogno realizzatosi a Wimbledon e la medaglia olimpica a Tokyo. Un numero 1 ben saldo e ora più che mai avvalorato dalle sue prestazioni, gli oltre 10.000 punti nel ranking.
Il suo rapporto con lo US Open è ancora da costruire. Non ha mai fatto più del quarto turno, sconfitta nel 2019 contro Qiang Wang, anche se non aveva mai avuto una preparazione di questo spessore, arrivando al Billie Jean King National Tennis Centre vincendo un titolo pesante come quello di Cincinnati. Il primo turno la vedeva di fronte a Vera Zvonareva, ora numero 101 del mondo, e tutto è filato via abbastanza liscio fino al 6-1 5-3, quando ha un attimo rallentato il braccio e la russa ha cominciato a coprire molto bene il campo e aspettare la palla per ribaltare lo scambio. È riuscita, Vera, a riaprire la partita e nel tie-break le ha provate tutte per arrivare al set decisivo, ma dopo aver rimontato da 3-5 e aver visto Barty sprecare il primo match point muovendosi in ritardo col corpo per cercare il dritto anomalo, non è riuscita a concretizzare il set point grazie però all’ottimo dritto a sventaglio dell’australiana, reso ancor più difficile dal movimento all’indietro del corpo. Sul secondo match point, la numero 1 WTA ha spinto incessantemente col dritto nei vari angoli fino a trovare la via del punto del 9-7 che è valso l’approdo al secondo turno dove affronterà Clara Tauson, che in stagione ha vinto il primo titolo WTA 250 (a Lione) e uno WTA 125 (a Chicago). La diciottenne danese, oggi, si è imposta 7-5 6-0 contro Clara Burel.
Altri incontri
Abbastanza agevoli gli esordi di alcune delle protagoniste più attese nella parte alta. Comodo 6-3 6-4 di Karolina Pliskova ai danni di Caty McNally, simile percorso per Belinda Bencic contro Arantxa Rus (6-4 6-4) e Paula Badosa (6-4 6-3 contro Alison Van Uytvanck). La ceca adesso se la vedrà contro Amanda Anisimova, già sconfitta in questo mese di agosto a Montreal mentre la svizzera avrà la nostra Martina Trevisan.
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