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WTA Madrid: Swiatek torna nel suo habitat, Barty fa 12 vittorie di fila sulla terra rossa

63 minuti di match per la numero 1 del mondo, 67 minuti per la campionessa del Roland Garros 2020. E adesso il loro primo confronto in carriera è distante soltanto un turno.

C’era attesa per l’esordio di Ashleigh Barty e Iga Swiatek a Madrid, perché il sorteggio le ha messe nello stesso ottavo del tabellone del WTA 1000 spagnolo e l’eventualità di un confronto tra le due al terzo turno è molto allettante.

Sono le ultime campionesse dello Slam parigino. Una, la polacca, sembra sempre interpretare al meglio la terra battuta mentre l’altra, l’australiana, ha dalla sua una importante intelligenza tennistica che l’ha aiutata ad adattare fin qui il proprio gioco tra scivolate e piazzamenti, pensando sempre a come rendere la vita difficile a chi le sta di fronte.

6-1 6-1 per la diciannovenne di Varsavia, 6-2 6-1 per la neo-ventinquenne di Ipswich, sobborgo di Brisbane, contro due giocatrici americane che per forza di cose oggi si sono trovate un po’ a recitare il ruolo di comparsa. Shelby Rogers poteva forse sembrare il profilo per mettere più in difficoltà Barty, anche perché si sono già affrontate tre volte nel 2021 e lei aveva perso di un soffio nell’ultima occasione, a Charleston. Poco meno di un mese dopo, quel 7-6 4-6 6-4 si è tramutato in un’esibizione dell’efficacia al servizio di Ash, che ha messo in campo il 76% di prime palle vincendo 27 punti su 29 con quel colpo e dando sempre la sensazione di poter prevalere sia in fase di costruzione del punto che in difesa.

Rogers avrebbe forse avuto bisogno di rimanere attaccata per qualche game in più, sperare di non avere di fronte un’avversaria così efficace e solida. Sul 2-1 Barty, l’americana si è fatta recuperare da 30-0 e pur salvando bene la prima palla break sulla seconda ha forzato entrambi i dritti colpiti: il primo è rimasto dentro, il secondo no. 3-1 divenuto 4-1 in pochi secondi con uno dei tanti game molto rapidi chiusi da Barty, che mancava una chance di 5-1 ma sul 5-2 saliva 0-40 e al quarto set point si prendeva il set con un nuovo gratuito di dritto dell’avversaria ormai costantemente sotto pressione. Il secondo parziale, se possibile, è stato ancor più netto.

Swiatek ha lasciato per strada un game in meno, in una partita dove si è anche spazientita di se stessa malgrado fosse avanti 6-1 4-0. 27 vincenti a 6, eppure in un personaggio che cerca la perfezione e ancora vuole avere standard molto alti sembrava si fosse a metà del set decisivo con molta più incertezza. I primi cinque game sono stati quasi immacolati: Riske ha giocato fin qui una sola partita da settembre e la terra rossa proprio non è presente nel suo repertorio. Mancava la posizione, era fuori tempo, si faceva investire troppo dalla polacca. Sul 4-0 40-30, però, Iga ha mancato una palla corta e si è visto come il non essere riuscita in quel gesto le sia rimasto un po’ troppo in testa, perdendo un po’ ritmo e brillantezza. Ha concesso una prima palla break e si è salvata su un passante di rovescio fuori di nulla, dove aveva sbagliato l’attacco di dritto, poi sul 5-1 con una Riske un po’ più presente e che cercava risposte molto profonde sul rovescio lei stava effettivamente sbagliando un po’ troppo.

Sono arrivate altre due palle break prima di chiudere il set. E nel secondo ha subito preso il vantaggio, ma di nuovo sull’1-0 qualche incertezza con due doppi falli. Una nuova chance di break per l’americana sul 3-0 causata di un altro doppio fallo che l’ha portata a urlare dalla frustrazione. In una partita dove aveva un margine enorme non solo nel punteggio ma anche nel bagaglio tecnico e nel modo di interpretare la superficie, comunque c’era qualcosa che non le piaceva particolarmente. E si fa riferimento a una partita chiusa 6-1 6-1 dove i rischi veri alla fine sono stati nulli perché quando poi arrivava il momento di avere massima concentrazione era impeccabile. Daria Abramowicz, la psicologa sportiva che la segue da almeno due anni, commentava con una gif su Twitter: “step by step”. Passo dopo passo. Per una ragazza che crede tanto nel percorso di costanza e crescita, partite così danno anche idea di cosa ci può essere da migliorare senza pensare che vada tutto per forza bene.

Barty ha fatto 12 vittorie di fila sul “rosso”, per lei sono 8 e ci sono 16 set vinti consecutivamente. Adesso entrambe hanno una qualificata al secondo turno: per Ashleigh c’è Tamara Zidansek (6-2 6-4 contro Su Wei Hsieh) e per Iga Laura Siegemund (6-4 6-2 contro Kateryna Kozlova). Sia la slovena che la tedesca sono due interpreti della terra di ben altro valore rispetto a Riske e Rogers, e forse ci sarà più lotta soprattutto per Swiatek contro una giocatrice d’attacco e con una mano di ottima qualità come Siegemund (ai quarti di finale al Roland Garros 2020). In caso di doppia vittoria, lunedì avremo il confronto numero 1.

Altri incontri

Tutto facile per Sloane Stephens, che non avendo affrontato Garbine Muguruza si è trovata di fronte la lucky loser Danka Kovinic e si è sbarazzata della montenegrina per 6-4 6-1. Punteggio uguale per Veronika Kudermetova contro Elena Vesnina, con la numero 28 del mondo che ora potrebbe anche giocare un brutto scherzo alla campionessa in carica Kiki Bertens, apparsa ancora molto lontana dall’avere abbastanza partite nelle gambe per tenere testa a una delle più vincenti dell’ultimo mese.

Diego Barbiani

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Diego Barbiani

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