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WTA Madrid: Osaka, una prova in crescendo. Ora interessante test con Muchova. Bene Sabalenka

[2] N. Osaka b. [Q] M. Doi 7-5 6-2

Era il primo match WTA sul rosso dopo quasi due anni dal Roland Garros 2019 e per una giocatrice non ancora propriamente a suo con la superficie le incognite potevano essere tante. Soprattutto se dall’altra parte della rete c’era una qualificata, dalle caratteristiche abbastanza fastidiose, mancina e comunque già “rodata” a differenza di chi, al di là del feeling con la terra battuta, ha giocato un solo torneo da metà febbraio.

Erano diversi i motivi di interesse per la prima di Naomi Osaka a Madrid, anche perché oltre a Misaki Doi, bravissima a recitare il ruolo di antagonista finché ha potuto, ci sono anche condizioni che stanno un po’ rendendo la vita complicata anche alle giocatrici più “esperte”. Maria Sakkari, per esempio, ha vinto una partita rocambolesca contro Amanda Anisimova dopo aver sbagliato completamente i primi quattro game ed essersi trovata sotto per 0-6 in 20 minuti. Quest anno però alla Caja Magica le condizioni sono abbastanza inusuali almeno in questi primi giorni perché la pioggia continua di inizio settimana ha creato un clima più freddo e sembra ci sia più terra rispetto agli anni passati. In diverse hanno voluto rinforzare di due chili la tensione delle corde e la greca in quei primi game aveva molta fatica a controllare la palla, probabilmente subendo anche l’altura della capitale spagnola.

Per Osaka, che scendeva in campo in quei momenti, era facile pensare a un inizio partita abbastanza simile. Oltretutto sembra sempre un po’ spenta nelle prime fasi, mentre Doi (e lo si era visto anche nel loro precedente ultimo a New York nel 2020) può avere tanta intensità e capacità di giocare per esempio profondo e in controbalzo, a toglierle dunque il tempo. È stata molto brava, la numero 2 del seeding, a recuperare immediatamente un primo break di ritardo e pareggiare i conti sul 2-2. Se ora andrà alla ricerca di un buon feeling con la superficie, per oggi ancora non può considerarsi molto soddisfatta. Un po’ di ruggine, un po’ di fatica negli spostamenti e sul 3-2 Doi si incartava nuovamente facendosi recuperare da 40-15 a 40-40. Sulla parità però ha giocato il miglior punto della partita fin lì, muovendo con forza lo scambio ma avendo sempre pazienza a non voler strafare. Doveva tenere l’avversaria lontana per impedirle di ribaltare l’inerzia e ha impiegato almeno sei colpi prima di avere la chance col dritto lungolinea sul campo rimasto libera.

Ha fatto il 3-3 e aumentando i giri del proprio motore si è imposta nei successivi game tra dritto e servizio per arrivare al 5-3. Quando il set sembrava chiuso, però, Doi ha trovato un gran game in risposta dove malgrado Osaka servisse delle buone prime palle lei avanzava e le toglieva il tempo col dritto finendo per trovare il break del 5-5 a zero. Quando sembrava esserci un nuovo cambio nell’equilibrio, Doi non chiudeva un turno di battuta da 40-15 e giunte sul 40-40 è cominciato un botta e risposta con Osaka che sprecava quattro palle break, innervosendosi parecchio sulle ultime due, e Doi che non chiudeva alla nuova chance di 6-5 servendo in maniera forse troppo accorta e facendosi investire. Alla sesta parità Naomi è tornata a guidare lo scambio col dritto e alla fine, trovando il campo con la risposta di rovescio, ha realizzato il 6-5 chiudendo poi il set a zero grazie a un servizio molto più efficace.

L’ottimo inizio di secondo parziale ha poi reso tutto un po’ più facile, con una prima palla di servizio finalmente dominante e una Doi più in difficoltà nel rimanerle agganciata. Dopo il break e l’allungo sul 2-0 ha replicato andando 5-2 e chiudendo con il sesto ace della sua partita.

Deve crescere, soprattutto neglii spostamenti. Al prossimo turno Karolina Muchova è un ostacolo già di ben altro peso perché l’estro della ceca può avere gran efficacia qui e oggi il comodo 6-1 6-3 a una Qiang Wang in crisi di risultati ha evidenziato l’enorme forbice di fiducia che può esserci sul rosso tra lei (finalista nel 2019 a Praga) e una cinese comunque mai completamente a suo agio qui.

Altri incontri

Ottimo esordio per Aryna Sabalenka, che dopo i dubbi dei giorni scorsi su una sua presenza in campo sembra essere riuscita a recuperare dal problema alla coscia patito a Stoccarda. Il primo match sul Manolo Santana l’ha vista cogliere anche la prima vittoria della carriera a Madrid con un 6-1 6-2 ai danni di Vera Zvonareva (anche lei passata dalle qualificazioni) dove ha brillato soprattutto nella capacità di trovare vincenti: saranno 37 a fine partita (contro 27 gratuiti) su 63 ottenuti, quasi il 60% dei punti vinti arrivati grazie a vincenti. L’unico neo, semmai, è stata la smorzata che l’ha fatta a lungo dannare e solo nel punto che le ha dato il 2-2 è riuscita a mettere a segno la prima della sua partita.

Potrebbe anche diventare un tema chiave della prossima partita, perché contro di lei ci sarà Daria Kasatkina che ha vinto la battaglia contro Irina Camelia Begu rientrando da 4-6 0-2 e tre palle del doppio break di ritardo per imporsi 4-6 6-4 7-6(1) in tre ore, sfruttando l’ottavo match point. In quanto a tecnica e tocco, la russa non ha veramente nulla da invidiare a nessuna e la terra battuta può esaltarla.

Infine, come accennato, il rocambolesco match tra Sakkari e Anisimova. La statunitense era salita 7-0 (6-0 1-0) per poi subire otto game di fila (0-6 6-1 2-0) a causa di circostanze molto all’opposto: prima Sakkari aveva completamente sbagliato l’approccio al match e se la palla non usciva era troppo docile e regolare, tanto da mettere “in palla” Anisimova, che colpiva liberamente trovando gran vincenti. Quando nel secondo set Maria è riuscita a sbloccarsi ha subito messo le marce alte tra ritmo maggiore, intensità più elevata e maggiore solidità, con Amanda quasi sparita dal campo e che solo sullo 0-2 nel set decisivo ha trovato i primi bei punti in successione per riprendere il break di ritardo. È cominciata una lotta serrata e sul 4-5 Sakkari è stata brava a mettere immediatamente pressione e Anisimova non ha retto, buttando l’ultimo rovescio fuori dal corridoio per lo 0-6 6-1 6-4 conclusivo in favore della numero 16 del seeding.

Diego Barbiani

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