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11 Apr 2021 20:00 - WTA
Osorio Serrano completa la sua favola a Bogotá: primo titolo WTA per una colombiana dopo 11 anni
di Diego Barbiani
[WC] M. C. Osorio Serrano b. [5] T. Zidansek 5-7 6-3 6-4
A Bogotá si è scritto oggi un pezzo di storia dello sport locale perché il trionfo di Maria Camila Osorio Serrano nel torneo WTA 250 di casa vale il primo trionfo di una colombiana nel circuito maggiore femminile dopo 11 anni.
L’ultima fu Mariana Duque Marino che si impose proprio nel torneo di Bogotá del 2010 battendo in finale Angelique Kerber. Prima di loro, l’unica altra tennista colombiana a trionfare nel circuito WTA fu Fabiola Zuluaga con 4 titoli a Bogotá e uno a San Paolo.
Una finale, contro Tamara Zidansek, che è stata un romanzo di fatica, tensione e momenti di grande qualità, con una slovena che rimpiangerà la quantità enorme di occasioni non sfruttate, con 25 palle break conquistate e solamente sei convertite, una su 13 nel parziale decisivo. C’è molto di sudamericano nel tennis di Osorio Serrano tra cambi di ritmo e traiettorie alte, ma soprattutto nel cuore (o nella “garra”) di questa ragazzina di 19 anni e tre mesi che ha ribaltato una partita dove era stata a un certo punto indietro 5-7 1-3.
Non stava facendo bene fin lì, cercando di affrontare un’avversaria molto regolare fornendole troppo spesso la stessa palla. Ha avuto una mezza chance nel primo parziale quando sul 4-3 è stata avanti 15-40, ma Zidansek si è ben difesa emergendo poi nella fase finale del set con più aggressività ed entrando costantemente dentro al campo. Sfruttando il momento favorevole datole dalla vittoria del set era anche salita avanti di un break a inizio del secondo e malgrado Osorio Serrano fosse rientrata era di nuovo scattata per il 3-1. Le condizioni sembravano ideali perché arrivasse il primo titolo della sua carriera, invece è girato tutto di nuovo quando Maria Camila ha trovato finalmente il modo di cambiare più spesso il gioco.
Il suo tennis è ancora da formare e organizzare per quando gli ostacoli si faranno più pesanti, ma la grinta e la qualità dei propri colpi sono emersi nel momento più delicato, quando Zidansek ha cominciato a sbagliare perché non aveva più la stessa palla da colpire, ha cominciato a sentire la pressione del momento ed è franata poi sul 3-4 quando da 30-0 ha perso la battuta. Un doppio fallo sul 30-15 e poi due righe prese dalla sua avversaria per andare 5-3. Un black out che è continuato poi fino all’inizio del secondo set quando perdeva il primo turno di battuta e sull’1-0 mancava tre palle dell’1-1 con Osorio Serrano che miracolosamente trovava il lob del 2-0. Si creava una spaccatura che rischiava di ampliarsi quando la slovena ha dovuto salvare una palla del doppio break, ben comportandosi a rete. Da quel momento, però, sembrava sempre più evidente come quel set decisivo avrebbe vissuto su un equilibrio di paura e coraggio: non c’era spazio per le titubanze, eppure Zidansek sembrava sempre vittima di tanta tensione.
Se le tre palle break sull’1-0 erano un indizio, le varie seconde palle divenute doppi falli e colpi comodi sbagliati nei pressi della rete diventavano sentori sempre più grandi. Osorio Serrano si teneva avanti nel punteggio con coraggio, malgrado anche lei avesse un po’ di calo qua e là. Sorprendente, da questo punto di vista, come sul 3-2 abbia tenuto un game a zero in un minuto con due servizi vincenti e due ace. Sul 4-3 ha salvato altre due palle break, mentre sul 5-4 ha cominciato con tanta tensione, trombe da stadio sugli spalti e uno spettatore che urlava “Dale!” mentre stava per servire il primo punto. È finita sotto 0-40, eppure è riuscita a raggiungere la parità: molto bene col rovescio sulla prima palla break, brava a mettere la prima sui due punti successivi e approfittare del braccio bloccato della sua avversaria che non faceva nemmeno partire lo scambio. Ha concesso altre due palle break e si è sempre salvata finchè con un vincente ha trovato il primo match point, concretizzato dopo l’ennesimo errore di dritto della slovena.
Lei si è lasciata andare a terra, sfinita e incredula. È partito l’inno colombiano dagli altoparlanti. La più giovane campionessa WTA della Colombia già numero 1 junior e campionessa allo US Open junior 2019 ha vinto il primo titolo della carriera, da numero 180 del mondo.