Adelaide: Team Serbia batte Sinner, Nadal piega Thiem. Serena Williams supera Osaka, Halep ferma Barty

È così piacevole ritrovare il tennis col pubblico assiepato sugli spalti che quasi passa in secondo piano il fatto che questa di Adelaide sia una semplice esibizione, un modo per alcuni giocatori di giocare dei punti prima di volare a Melbourne e raggiungere gli altri colleghi per i primi tornei in Australia.

Le tribune della cittadina nel South Australia erano gremite, nessuna mascherina, e le urla e gli applausi hanno fatto tornare la memoria indietro a un tempo che nel mondo occidentale, tra Europa e America, possiamo ora solo sognare.

Lo sforzo comunitario di un paese che è riuscito fin qui a contenere la pandemia di covid-19 è l’immagine più bella della prima parte di una due-giorni di puro relax. C’è poco da prendere di reale dalle partite che ci sono state (e che ci saranno, perché alle 10:30 del mattino italiano comincerà la sessione serale) e lo si è intuito già dalla prima sceneggiatura. Il nostro Jannik Sinner doveva giocare contro Novak Djokovic ma il serbo ha inizialmente gettato la spugna per una fastidiosa vescica alla mano, non di meno però ha comunque preso il campo per il secondo set quando ha sostituito il connazionale Filip Krajinovic.

Ritmi abbastanza leggeri, attenzione che non sempre era al massimo, alcune buone cose alternate ad altre meno efficaci. Una sgambata, due colpi cercando le sensazioni migliori, e i 14 giorni di sostanziale isolamento che hanno inevitabile spezzato la forma e l’allenamento degli atleti che si son fatti sentire. 6-3 Krajinovic, 6-3 Djokovic.

Nel match successivo, se possibile, gli animi erano ancora più distesi. Naomi Osaka e Serena Williams se la sono goduta fin dal loro ingresso in campo. Risate, sorrisi, scene dove le due ai cambi campo si cercavano per dirsi qualche battuta. In campo il livello è stato, anche qui, più per cominciare a togliere un po’ di ruggine accumulata. Serena non giocava dal primo turno al Roland Garros (fine settembre), Naomi addirittura da qualche settimana prima nella finale dello US Open. La giapponese ha fatto i primi vincenti della sua partita nel quarto game, più o meno nei momenti in cui si è visto qualche scambio superiore ai tre colpi. Il punto negativo, se così si può definire, era il lancio di palla al servizio spesso molto irregolare e ben oltre la linea ideale. Anche qui, però, l’attenzione generale era tale che nulla deve essere preso come fattore vero. Per quello arriveranno momenti migliori.

Alla fine Serena si è presa la vittoria, un 6-2 2-6 10-7 che ha preceduto l’ennesimo siparietto a bordo campo prima che Osaka, soprattutto, si fermasse a fare una marea di foto coi fan. Anche questo, se vogliamo, è qualcosa che in questa parte del pianeta mancherà ancora per molto.

Nella sessione serale, invece, Rafael Nadal ha sconfitto Dominic Thiem 7-6(5) 6-4 in quello che probabilmente è stato il match più vicino in questa giornata a un’idea di vera competizione. E non poteva essere altrimenti considerando la grande etica al lavoro dello spagnolo e l’intensità che l’austriaco mette in campo. Diverso, ma comunque abbastanza spettacolare, l’incontro che ha chiuso la giornata tra Simona Halep e Ashleigh Barty. Le due hanno messo in campo un livello piuttosto buono per le condizioni attuali (la rumena a fine partita ha dichiarato che a tratti aveva bisogno di più tempo per recuperare e cercava maggiormente ossigeno dopo 14 giorni di chiusura in camera) e la numero 1 WTA ha invece disputato nel complesso una bella prestazione vista anche l’assenza di un anno dai campi. La numero 2 del ranking, però, si è imposta 3-6 6-1 10-8.

Risultati

F. Krajinovic/N. Djokovic b. J. Sinner 6-3 6-3
S. Williams b. N. Osaka 6-2 2-6 10-7
R. Nadal vs D. Thiem
A. Barty vs S. Halep

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