Elina Svitolina fa bis nel 2020 e dopo il titolo nel WTA International di Monterrey si aggiunge anche quello nel torneo di pari livello di Strasburgo. Un successo non banale per l’ucraina, che porta a casa il quindicesimo titolo nella propria carriera in un momento dove non aveva con sé enormi certezze.
La settimana di Roma marcava il rientro in campo dopo sette mesi e le difficoltà nella ripartenza si erano viste, sebbene non in maniera troppo accentuata. Dopo i primi successi, però, la netta battuta d’arresto contro Marketa Vondrousova (6-3 6-0) dava un po’ il senso del ritardo di condizione, soprattutto nel gioco, della numero 5 del mondo.
In Francia, dunque, c’era l’occasione ideale per lei di mettere qualche match nelle gambe in vista del Roland Garros e alla fine Elina è uscita da Strasburgo col trofeo di campionessa portando a termine una settimana non facile perché oltre a due avversarie molto complicate tra semifinale e finale ha anche fatto i conti con un peggioramento climatico importante, notevoli ritardi condizionati dal maltempo e un freddo sempre più accentuato, con la finale odierna contro Elena Rybakina giocata con oltre due ore di ritardo sulla tabella di marcia (pioggia) e una temperatura che a stento arrivava a 10 gradi. Si è portata avanti, diciamo così, con quelle che saranno le condizioni che aspettano tutti quanti al Roland Garros, torneo eccezionalmente organizzato in questa fase di stagione e con il meteo che preannuncia giornate molto difficili con tante partite, importanti ritardi previsti, freddo pungente e pioggia.
Partita con la testa di serie numero 2, Svitolina non ha avuto un tabellone molto agevole malgrado poi risultasse la testa di serie più alta dopo il ritiro di Karolina Pliskova. Eppure, come spesso le accade, è risultata la migliore nella costanza sulla lunga distanza. Tra ieri e oggi, tra semifinale e finale, ha avuto la meglio al terzo set di Aryna Sabalenka (n.4 del tabellone) ed Elena Rybakina (n.5) in due partite abbastanza simili nel loro andamento. Due avversarie che non hanno la sua stessa capacità di gestire la terra battuta si sono ritrovate a dover combattere non solo con una che regalava molto poco ma anche con gli alti e bassi del loro tennis più offensivo e con meno margini su un campo abbastanza pesante e dove già normalmente verrebbe evidenziata una minore capacità di spostamento.
Se ieri si era imposta 6-2 4-6 6-4 approfittato di una Sabalenka abbastanza padrona del suo destino e incapace di portare a termine quella che sarebbe stata la terza rimonta vincente della settimana (indietro 3-5 nel set decisivo ha controbrekkato ma ha fallito l’aggancio sul 5-5 con un brutto decimo game), oggi ha avuto un percorso abbastanza simile nel 6-4 1-6 6-2 contro la kazaka. Per Rybakina è la quarta sconfitta in cinque finali nel 2020, la quinta in sette se consideriamo anche le due giocate nella seconda metà del 2019, ma per lei è comunque importante pensare che sia tornata a giocarsi un ultimo atto dopo qualche settimana di affanno alla ricerca di quella splendida condizione che l’aveva portata a ridosso delle prime 15 del mondo prima del lockdown.
Non è stato assolutamente facile per la giocatrice classe 1999, spesso ingiocabile fino a marzo, ritrovarsi così indietro anche a causa dei tanti problemi che ci sono stati in Kazakistan, con alcune zone del paese che tornavano ad avere forti restrizioni già a inizio giugno e lei che era dovuta rimanere in casa fino a quel momento. I risultati, dal Western & Southern Open, non le avevano dato grande soddisfazione, ma la sua settimana a Strasburgo è stata piuttosto positiva con almeno un paio di vittorie convincenti tra quarti (6-3 6-2 a Shuai Zhang) e semifinale (6-3 6-4 contro Nao Hibino). Le avversarie però non sono un test probante sulla terra battuta, per questo la partita di oggi paradossalmente le fornisce maggiori indicazioni e dettagli non trascurabili.
Per i primi due set infatti è stata molto vicina all’avversaria, che partiva con quasi tutti i favori del pronostico. Il 6-4 subito in apertura è stato anche causato da un dritto lungolinea molto falloso nel momento chiave: il passaggio a metà set dove prima mancava uno 0-30 in risposta sul 2-1, poi Svitolina scappava sul 3-2 e servizio e infine altri tre errori importanti con lo stesso fondamentale le impedivano l’immediato controbreak, dando chance all’avversaria di salire 4-2 e poter fare gara di testa. Nel secondo parziale è stato tutto diverso, perché la kazaka è volata. Il suo miglior tennis è emerso e per 20 minuti è stata padrona del gioco, meritando l’aggancio sul set pari e dandosi anche un vantaggio psicologico a inizio della frazione decisiva. Svitolina, probabilmente, ha vinto la partita quando è riemersa da 0-40 nel primo game del terzo set. È vero che la strada era comunque lunga, ma Rybakina aveva l’inerzia a suo favore e i suoi colpi mancavano di mordente. Riemersa dalle sabbie mobili, ha trovato maggiore coraggio e fiducia, aumentando la pericolosità del suo dritto e scattando nuovamente a metà set con un parziale di 12-1 dal 2-2 al 5-2 che hanno in qualche modo messo un’ipoteca sul risultato finale, cementificio da un ultimo break per chiudere il match.
Adesso per entrambe si vola a Parigi, dove lunedì è previsto l’esordio dell’ucraina e martedì quello della kazaka. Svitolina può provare a costruire da qui un buon percorso anche perché i primi turni del Roland Garros non sono per lei qualcosa di impossibile, mentre Rybakina probabilmente andrà alla ricerca di qualche buona vittoria ma vederla in una seconda settimana, al momento, sarebbe comunque un ottimo risultato.
Risultati quarti di finale
N. Hibino b. A. Ostapenko 7-6(2) 7-6(4)
[5] E. Rybakina b. [Q] S. Zhang 6-3 6-2
[4] A. Sabalenka b. K. Siniakova 2-6 6-3 6-3
[2] E. Svitolina b. J. Teichmann 6-4 6-3
Risultati semifinale
[5] E. Rybakina b. N. Hibino 6-3 6-4
[2] E. Svitolina b. [4] A. Sabalenka 6-2 4-6 6-4
Risultati finale
[2] E. Svitolina b. [5] E. Rybakina 6-4 1-6 6-2
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