[4] N. Osaka b. C. Giorgi 6-1 6-2
M. Kostyuk b. [31] A. Sevastova 6-3 7-6(5)
Era da prima della sospensione del circuito che non si vedeva Naomi Osaka raggiungere un 65% di prime palle in campo. Questo dato, rispetto al 50% raggiunto a stento nel match d’esordio, ha fatto praticamente tutta la differenza del mondo nel mettere le basi per una partita molto più tranquilla e a senso unico rispetto a quello che ci si poteva attendere. Partiva con praticamente tutti i favori del pronostico, ma le circostanze degli ultimi giorni imponevano un minimo di cautela: il problema alla coscia (non al ginocchio come si era detto), una condizione da verificare, un’avversaria che impone un tempismo perfetto al contrario invece del brutto secondo set giocato contro Misaki Doi.
Alla fine, in 70 minuti la numero 4 del seeding ha superato Camila Giorgi col netto punteggio di 6-1 6-2. Una partita da grande giocatrice perché non ha quasi mai instaurato il braccio di ferro con Giorgi. Lasciava andare il braccio per chiudere, ma nella sua mente il piano principale rimaneva quello di appoggiarsi alla palla avversaria per rigiocarla al di là della rete e muovere l’azzurra. Sulla gamba sinistra oggi compariva per la prima volta una fasciatura, ma non è sembrata soffrirne o almeno non come nei giorni precedenti. Alla fine ai microfoni della ESPN raccontava che la guarigione sta procedendo un po’ lentamente, ma lei non vuol nemmeno essere la giocatrice che lo fa pesare dentro e fuori dal campo.. C’è anche da dire però che un vero giudizio è quasi impossibile darlo perché era quasi sempre Giorgi quella che correva da un lato all’altro del campo.
Già nelle prime fasi si è avuto tutto il bello (bellissimo) di Camila e il suo lato più negativo. Nel primo turno di battuta ha giocato due punti chiusi con altrettanti rovesci vincenti che, come spesso diciamo, verrebbe da stropicciarsi gli occhi per la bellezza dei gesti atletici e tutto fatto perfettamente al millesimo tra coordinazione e impatto. Dal 40-15, però, è entrata in scena la sua parte più negativa. Sul 40-30 la prima era lunga, lei si era già girata per andare a prendere l’asciugamano quando l’arbitro ha chiamato hawkeye chiesto da Osaka. Palla effettivamente lunga, e con la seconda arrivava il primo doppio fallo. Subito dopo un altro, palla break e rovescio vincente della giapponese. Break, 2-0, e partita che a conti fatti si era già incanalata.
Osaka sembrava essere completamente a suo agio col tennis di Giorgi, riuscendo a gestire il ritmo con pochissimi gratuiti e nelle poche occasioni in cui veniva chiamata a muoversi lateralmente stringeva l’angolo alla perfezione. Camila ben presto è entrata in una spirale di errori da cui non è più riuscita a venir fuori. Un nuovo doppio fallo sulla palla break del 4-0 consegnava, praticamente, il set alla giapponese che poi a inizio del secondo partiva nuovamente col vantaggio capitalizzato per il 2-0. Sul 2-1 un primo leggero calo nell’attenzione la costringeva a salvare la prima palla break della sua partita, fatta alla perfezione con una botta centrale a circa 195 chilometri orari. Molto buono anche il rendimento con la seconda, nel tentativo soprattutto di andare al corpo dell’azzurra per non darle tempo di coordinarsi e impattare aggressivamente (9 punti su 18 raccolti).
Camila, sul 2-4, ha concesso il quarto turno di battuta della sua partita con il quarto doppio fallo ancora sulla palla break. Osaka, sul 5-2, ha salvato la seconda palla break concessa nuovamente sfoderando una gran prima. Differenze importanti, e quando alla numero 4 del seeding il servizio gira così bene è ancor più difficile scalfirla tanto che il vero momento complicato per lei è arrivato quando a fine partita è stata messa in contatto via zoom per una videochiamata con sua mamma, Tamaki, che non sembrava molto avvezza a queste tecnologie e Naomi, imbarazzata, ha cercato di portare a termine la chiamata come una qualsiasi teenager, sbrigandosi e chiudendo dicendo che l’avrebbe chiamata poco dopo, visibilmente imbarazzata.
Al terzo turno avrà Marta Kostyuk, che al primo tabellone principale Slam dopo quell’Australian Open del 2018 dimostra ancora una volta il suo grande talento imponendosi con un ottimo 6-3 7-6(5) ai danni di Anastasija Sevastova, cliente per nulla facile qui allo US Open e dove lei non ha mai ceduto la battuta per l’intero incontro. La lettone cercava di manovrare il gioco e cambiare ritmo, ma l’ucraina era bravissima nel replicare con la stessa moneta e una palla un po’ più spinta, facendo segnare tanti vincenti di dritto e vincendo la dura lotta dei game finali dove lei ha recuperato dal 2-5 e servizio per la lettone nel tie-break mettendo insieme 5 punti consecutivi.
Una vittoria, questa, che la riavvicina alla top-100. Due anni fa arrivò fino al 114, suo best ranking, prima di crollare fuori dalle prime 300 per problemi fisici tra spalla e caviglia e volontà sua di staccare per tre mesi a inizio 2019 per resettare dopo il duro verdetto dell’Australian Open in cui non era riuscita a difendere i punti del 2018 e la cosa le aveva fatto molto male. Adesso è qui, tra le migliori 32 dello US Open. Avrà di fronte a sé probabilmente l’ostacolo più grande, ma può pensare a giocarsela al meglio senza grandi pressioni.
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