Statistiche Australian Open: Djokovic a forza otto, Kenin trionfa ed è numero 1 Usa

Tutti i numeri degli Australian Open

Si chiude un edizione dello Slam australiano che verrà ricordata soprattutto per la qualità del tennis espresso da Dominic Thiem che al terzo tentativo, dopo le finali perse contro Nadal al Roland Garros negli ultimi due anni, è andato molto vicino ad interrompere il dominio dei Fab Three. Djokovic in finale ha dovuto far ricorso a tutta la sua immensa classe ed esperienza per arginare in rimonta l’avanzata del tennista austriaco trovatosi avanti due set a uno.

Quanto dimostrato in questa occasione e il bilancio ottenuto negli scontri diretti nei confronti dei Fab Three a a partire dall’inizio dello scorso anno (2-1 con Nadal, 2-2 con Djokovic e 3-0 con Federer) fan si che il tennista austriaco, all’età di 26 anni, debba essere considerato senza dubbio il predestinato numero uno a rompere l’egemonia dei Fab Three e già da oggi prenota per l’appuntamento di giugno sulla terra rossa di Parigi dove darà per la terza volta, ma con molta più convinzione, l’assalto al feudo di Nadal.

Djokovic ha messo così in bacheca il 17simo trofeo di uno Slam, allungando a 13 la striscia di vittorie consecutive in tornei Slam del trio Djokovic-Nadal-Federer che dura incredibilmente ormai dagli Australian Open 2017. Con l’occasione ha riconquistato anche la leadership mondiale che Nadal gli aveva sottratto tre mesi fa al termine del Masters 1000 di Parigi.

La Next Gen è rimandata ancora: il bilancio del primo Slam della stagione è stato più deludente di quelli ottenuti mediamente lo scorso anno quando,ad eccezione di Wimbledon, negli altri tre Slam erano sempre approdati due giovani almeno ai quarti, con in più la semifinale di Tsitsipas a Melbourne e la finale persa da Medvedev a New York contro Nadal cui si aggiunse l’impresa di Matteo Berrettini che agguantò la semifinale.

Alexander Zverev deve essere comunque soddisfatto di aver raggiunto alla 19sima partecipazione la sua prima semifinale in uno Slam, dopo l’ annata assolutamente deludente dello scorso anno cui ha fatto seguito il terrificante inizio di questa stagione con tre nette sconfitte subite alla Atp Cup contro tre dei suoi principali rivali, Shapovalov, Tsitsipas e De Minaur.

Il tennista tedesco, che sembrava destinato a bruciare le tappe tanto da diventare numero 3 del mondo alla fine del 2017, non è riuscito a fare ancora il salto qualitativo decisivo e nel frattempo si è visto oscurato da tennisti suoi coetanei come Tsitsipas e Medvedev che lo hanno scavalcato in classifica. Il risultato di Melbourne, favorito anche da una migliore stabilità dell’ambito familiare e del suo team, potrebbe ridare slancio ad una ascesa professionale che resta intatta nelle sue corde.

Il torneo femminile, che ha salutato il ritiro dal circuito di Caroline Wozniacki, ha partorito una nuova stella che contribuirà a dare ulteriore slancio al tennis americano. La ventunenne Sofia Kenin, di origini russe, salita alla ribalta lo scorso anno vincendo tre tornei in quattro finali disputate e numero 14 del seeding, ha vinto in modo convincente il suo primo Slam. L’animus pugnandi che la pervade, il coraggio e la freddezza nel prendere sempre l’iniziativa giusta nei momenti importanti, hanno caratterizzato costantemente il suo rendimento in campo, in particolare nei due incontri decisivi di semifinale e finale in cui ha costretto alla resa la numero uno del mondo Ashleigh Barty, che ha avuto comunque il merito di riportare una tennista australiana in semifinale nello Slam di casa dopo 36 anni, e in finale una ritrovata Garbine Muguruza, ridotta all’impotenza quando sembrava aver indirizzato il match dalla sua parte vincendo con personalità il primo set.

La Kenin fa irruzione nella top Ten salendo al numero 7 e diventando la numero uno d’America scavalcando Serena Williams che resta comunque al numero 9. Con la Kenin salgono a 11 le tenniste che hanno iscritto il loro nome nell’Albo d’Oro degli Slam negli ultimi 13 tornei (hanno fatto doppietta solo la Halep e la Osaka). L’egemonia di Serena Williams è finita e in attesa dell’esplosione definitiva della predestinata quindicenne Cori  Gauff (battuta dalla Kenin dopo aver vinto il primo set), l’America torna ad essere protagonista di primo piano nel tennis femminile.

Altri numeri del torneo

0 – Nessun tennista ceco presente nel torneo maschile. Non succedeva dal 1988.

4 – I match vinti in cinque set recuperando uno svantaggio di 2 set:

5 – I tie break vinti da Thiem consecutivamente contro Nadal nei quarti (3) e Zverev in semifinale (2).

6 – Le sconfitte rimediate dal russo Medvedev in altrettanti match fin qui disputati in tornei dello Slam e conclusi al quinto set.

6 – I quarti di finale raggiunti in tornei Slam dalla russa Pavlyuchenkova dai quali è però sempre uscita sconfitta:

13 – I tennisti francesi presenti nel tabellone principale. Nel 2019 il record di presenze fu degli Usa (16).

13 – I match vinti consecutivamente da Djokovic dall’inizio della stagione tra Atp Cup e Australian Open.

15 – le semifinali disputate da Federer agli Aus Open (in 20 partecipazioni).Record assoluto per gli Slam. Superato Connors che agli Us Open si fermò a 14.

17 – le vittorie Slam di Djokovic in 26 finali. Nadal e Federer sono adesso è più vicini.

29 – Le partite decise al quinto set. In ben 9 casi è stato necessario il ricorso al super tie break.

36 – Gli anni trascorsi da quando nel 1984 l’Australia ebbe per l’ultima volta una tennista in semifinale (Turnbull) prima della Barty quest’anno.

38 anni e 178 giorni – L’età di Roger Federer, più anziano semifinalista degli Australion Open dal 1977 quando a 43 anni e 56 giorni ci riuscì il leggendario australiano Rosewall  che fu sconfitto dall’americano Tanner.

46 – Il best ranking della tunisina Jabeur, prima tennista di origini arabe a raggiungere i quarti di uno Slam e ad entrare in classifica tra le prime 50.

50 – Le sfide in carriera tra Djokovic e Federer. Il bilancio è favorevole al tennista serbo (27-23).

51 – Le tenniste che hanno vinto almeno uno Slam nell’Era Open. La Kenin è l’undicesima americana.

72 – Il record di presenze consecutive in tornei dello Slam detenuto dallo spagnolo Feliciano Lopez. Quello assoluto di presenze appartiene a Federer con 79.

78 – I tornei vinti in carriera da Djokovic che scavalca McEnroe.

90 – I tie break giocati durante il torneo.

99 – Le partite disputate da Serena Williams agli Australian Open, bilancio 87 vittorie e 12 sconfitte.

102 – I match vinti in carriera da Federer agli Australian Open. Traguardo che aveva già superato quota 100 a Wimbledon lo scorso anno (101).

276 – Le settimane da numero uno del mondo di Djokovic, che riprende così la corsa al record di Federer (310).

287 – I match vinti da Djokovic in tornei dello Slam. Solo Federer ne ha giocati di più.

1242 – I match vinti in carriera da Federer, a 14 lunghezze dal record di Connors.

Il torneo degli italiani

Con tanti rimpianti il sogno di Fabio Fognini di approdare ai quarti di finale al cospetto di un Federer che le circostanze avrebbero reso abbordabile è svanito rendendo il bilancio azzurro nel complesso obiettivamente deludente. E’ vero che dopo la straordinaria annata 2019 l’asticella delle aspettative si è, a ragion veduta, notevolmente alzata, il che influenza la severità del giudizio, ma la verità è che i risultati sono stati inferiori alle attese, pur con le attenuanti di un sorteggio nel complesso poco benevolo sia tra gli uomini che tra le donne, settore quest’ultimo nel quale va comunque segnalato quanto meno il ritorno ad una partecipazione numerica più robusta di quella registratasi nei sei slam precedenti  grazie al superamento delle qualificazioni da parte di Martina Trevisan e di Elisabetta Cocciaretto presenti per la prima volta in uno Slam, che si sono aggiunte a Jasmine Paolini e a Camila Giorgi di diritto nel main draw. La tennista marchigiana ha superato due turni prima di arrendersi al termine di un incontro rocambolesco caratterizzato da incredibili alti e bassi che l’hanno costretta alla resa contro l’espertissima Angelique Kerber.

Alla fine la sintesi del bilancio azzurro confrontato con quello degli ultimi due anni, evidenzia una performance in calo in tutti settori pur in presenza di un aumento del numero complessivo di match disputati (15 tra gli uomini e 6 tra le donne).

Altri numeri azzurri:

2 – Le tenniste azzurre entrate in tabellone attraverso le qualificazioni: Trevisan e Cocciaretto eliminate entrambe all’esordio nel torneo principale. C’e un solo precedente di doppietta risalente al 2002 con la Pizzichini e Antonella Serra Zanetti che nel tabellone principale superò un turno battendo la russa Bovina.

7 – Le partite giocate in carriera da Fognini negli Slam, risoltesi al quinto set rimontando  2 set di svantaggio dopo il match disputato e vinto contro l’americano Opelka al primo turno. In altri due casi l’italiano ha subito la rimonta (Roland Garros 2007 e Wimbledon 2016).

Nota: Fognini ha vinto in rimonta anche in Coppa Davis in Argentina Italia del 2017 contro Pella col punteggio di 2-6 4-6 6-3 6-4 6-2

16 – I match disputati agli Australian Open da Camila Giorgi in 8 partecipazioni. Il bilancio è di perfetta parità: 8 vittorie e 8 sconfitte.

34 – Le partite concluse al quinto set disputate da Andreas Seppi nei tornei Slam. Di seguito la classifica aggiornata relativa all’Era Open.

119 – I match disputati da Seppi in tornei dello Slam: il bilancio è di 59 vittorie e 60 sconfitte. Dista 6 lunghezze da Pietrangeli che si fermò a 125 match.

 

 

 

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