Aveva fatto una scelta coraggiosa Fabio Fognini, che in genere passa febbraio al sole del Sudamerica e che invece stavolta ha preferito il grigio palazzetto dello sport di Rotterdam, dove non si era mai avventurato. La scelta avrebbe meritato miglior fortuna, invece il sorteggio gli ha regalato il giocatore dalla classifica più alta tra le non teste di serie, il russo Khachanov. I due si erano incontrati nel giro di una decina di giorni in Cina l’anno scorso dividendosi i due match tra Pechino e Shanghai ma è chiaro che via via che il tempo passa Karen, che ha 9 anni di meno, sarà sempre un po’ più favorito. E in effetti la partita non è mai sembrata in discussione, anche se Fognini per una volta è sembrato con la testa ben dentro nel match, almeno fino al terzo game del secondo set, quando ha accusato qualche fastidio alla gamba sinistra, forse il polpaccio. Anche la consueta lite col giudice di sedia (Fognini aveva ragione, anche se forse dirgli “You are crazy”, non è proprio da gentleman) è sembrata più òa recita del solito copione che una reale scocciatura. A parte quello però Fognini aveva avuto un passaggio a vuoto che gli era costato il primo set, quando ha ceduto due volte il servizio, la seconda dopo che aveva giocato un bel game per rientrare in partita. Probabilmente si è rilassato e stavolta Khachanov non si è fatto sorprendere quando è andato a servire per chiudere il set. Nel secondo il fastidio alla gamba ha completato l’opera, perché Fognini a quel punto si è limitato a fare il minimo indispensabile e ad attendere come tutti quanti lo strappo decisivo, che è arrivato nel settimo game, per poi mollare completamente. Adesso Fognini andrà a Marsiglia e poi Dubai, alla caccia dei punti per giocarsi le sue, probabilmente ultime, chanches di entrare in top10. Dopo ci sarà Monte Carlo e i 1000 punti da pagare, per sperare in qualcosa di più.
Nessuna sorpresa negli altri incontri di giornata, se non magari nelle dimensioni dei risultati. Per esempio Rublev era favorito contro Basilashvili ma si poteva credere che il georgiano potesse opporre maggiore resistenza, invece Rublev ha ripreso il cammino interrotto da Zverev a Melbourne, lasciando appena cinque game all’avversario di giornata e rimanendo in campo meno di un’ora, durante la quale Basilashvili è arrivato a 30 sulla risposta una sola volta. Inaspettato anche il set perso da Tsitsipas contro Hurkacz, che però poi ha racimolato appena 4 game. Brutta figura di Paire, che evidentemente è ancora in vacanza e a Bedene l’ha fatto sudare poco.
Primo turno
F. Krajinovic vs [WC] T. Greekspoor
A. Bublik b. [Q] G. Barrere 6-3 7-6(2) 6-4
[7] A. Rublev b . N. Basilashvili 6-2 6-3
D. Evans vs [Q] P. Kohlschreiber 6-3 7-5
K. Khachanov b. [5] F. Fognini 6-3 6-3
[6] R. Bautista Agut b. [Q] M. Fucsovics 4-6 7-6(1) 6-1
P. Carreno Busta b. A Mannarino 7-5 6-7(3) 6-4
G. Dimitrov b. [8] D. Shapovalov 6-3 7-6(3)
F. Auger Aliassime b. J.L. Struff 6-3 1-6 6-3
A. Bedene b B. Paire 6-2 6-4
[2] S. Tsitsipas b. H. Hurkacz 6-7(2) 6-3 6-1
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