Dal nostro inviato a Melbourne
T. Sandgren b. [12] F. Fognini 7-6(5) 7-5 6-7(2) 6-4
Niente da fare. Per giocare il suo primo quarto di finale Slam Fabio Fognini dovrà attendere ancora: come a Wimbledon è Tennys Sandgren a spuntarla e a confermarsi “animale” da Melbourne Park. C’è di nuovo lui tra i migliori otto dell’Australian Open, esattamente come due anni fa quando tirò fuori delle prestazioni da urlo per mandare a casa Stan Wawrinka e poi Dominic Thiem. Le vittime illustri purtroppo stavolta si chiamano Matteo Berrettini e appunto Fognini, che saluta il torneo con polemica annessa.
Dopo la sfuriata contro Carlos Bernardes nel match con Opelka il nuovo bersaglio è il francese Damien Dumusois, a cui il ligure non risparmia parole “dolci” dopo aver ricevuto un primo warning e successivamente un penalty point. E dunque niente quarti, per la sesta volta la corsa Slam di Fabio si ferma al quarto turno, una sconfitta che va a fare compagnia a quelle contro Djokovic, Berdych (2015 e 2018 sempre a Melbourne), Cilic, Zverev (a Parigi nel 2018 e 2019) e Feliciano Lopez (New York 2015). L’unica vittoria contro Montanes al Roland Garros del 2011 quando però l’infortunio gli impedì di scendere poi in campo.
I rimpianti ci sono, per un primo set con tante occasioni (cinque palle break, di cui tre consecutive), un tie break con qualche errore di troppo e poi quel warning che spegne la luce: dal 5-5 pari del tie break 15 punti persi consecutivamente, nel mezzo un penalty point per essersi strappato via la maglia, le proteste con il giudice arbitro, due servizi persi a zero e il dito puntato contro Dumusois (“Hai rovinato una partita, dovresti vergognarti”). Quasi un miracolo tirarsi su da 0-4 per poi vanificare tutto perdendo nuovamente il servizio sul 6-5.
Bene Sandgren, che con le sue idee suprematiste fa tanto discutere ma che sa giocare un buon tennis e su questi campi si trasforma. Fognini ha vinto il terzo disputando un ottimo tie break ma le speranze di rimonta si sono infrante sul servizio solidissimo dell’americano che sul 5-4 ha fatto i numeri: emblematico il match point chiuso con una bellissima stop volley di dritto. Per lui si spalancano le porte dei quarti, per Fognini rotta verso casa ed è inutile negarlo: occasione sprecata.
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