[8] E. Svitolina b. [10/ALT] S. Kenin 7-5 7-6(10)
Una era già prima nel girone, l’altra giocava più per l’opportunità concessale (suo malgrado) dal ritiro di Bianca Andreescu. Eppure, tra Elina Svitolina e Sofia Kenin è venuta fuori una partita molto combattuta, avvincente, in totale sintonia con quelli che sono stati i loro confronti diretti del 2019. Due vittorie a testa, quattro tie-break giocati, occasioni e ribaltamenti da entrambi i lati.
L’ucraina, dopo i successi contro Simona Halep e Karolina Pliskova, non si è accontentata anche se domani dovrà di nuovo essere in campo contro Belinda Bencic per la semifinale di un’edizione delle WTA Finals particolare: pieno di grande lotte, costellata dalla sfortuna di tanti ritiri. E oggi la numero 8 del seeding, anche se avrebbe avuto tutta la facoltà di tenersi, ha messo in campo una buona intensità, cercando di non dare più gratuiti alla sua avversaria e impegnandosi in buone rincorse per vincere punti abbastanza spettacolari sebbene nati da situazioni difensive.
Kenin ha diversi rimpianti, perché in entrambi i parziali ha servito per chiudere: 5-4 sia nel primo che nel secondo, 40-0 sul 5-6 nel primo parziale e poi due set point sciupati nel concitato finale di secondo, quando è vero che aveva mancato la chance col servizio ma nel tie-break Svitolina era stata presa da tanta tensione fin dal 5-3 in suo favore. Kenin non sembrava avere la pazienza, a tratti, di rimanere nello scambio lei che invece ha nella propria natura l’essere regolarista, cercando accelerazioni scomode e sbagliando il tempo sulla palla soprattutto coi colpi verso l’incrociato, mentre le riuscivano piuttosto bene i tentativi di tagliare il campo cercando la chiusura dei punti verso il lungolinea. Eppure Svitolina era ben presente, per nulla intenzionata a lasciar andare i punti anche se l’intensità odierna a tratti è sembrata inferiore rispetto ai giorni scorsi, quando c’era da pedalare per qualcosa di più “grande”. Elina, oggi, ha raccolto soprattutto dai momenti di difficoltà della sua avversaria. Rischi limitati, idea di tennis molto simile a quella dei giorni scorsi su un campo che sembra favorirla, o quantomeno sospingerla a partite sui binari preferiti.
Così, la strenua volontà di non mollare alcun punto l’ha rimessa in gioco nel dodicesimo game, lavorando ai fianchi Kenin e portandosi poi avanti di un set. A inizio secondo, poi, altre quattro palle break salvate per tenersi avanti. L’unica vera colpa, forse, è stata quella di non sfruttare i vari turni di risposta in cui metteva tanta pressione a Kenin, mancando chance sul 3-2 e sul 4-3 per poi subire il break sul 4-4. Kenin però non chiudeva, tremando al servizio e facendosi riprendere sul 5-5. Giunte al tie-break, Kenin ha preso vantaggio ma una brutta fase l’ha spinta dal 3-1 al 3-5. Svitolina mostrava qualche cedimento con un brutto doppio fallo, e dal 5-5 malgrado vincesse sempre lei i punti sulla parità non trovava la via per chiudere i primi 4 match point. Non incideva col servizio e nello scambio sembrava troppo in attesa dell’errore avversario. Meriti suoi, però, se sul 9-10 ha salvato il match point concesso, con un ottimo servizio (11 ace totali, 5 dal 5-5 del secondo set) e sull’11-10, finalmente, il punto che ha chiuso la partita evitandosi un terzo set abbastanza rischioso in vista di domani.
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