[1] N. Djokovic b. D. Shapovalov 6-3 6-4
Bastano 65 minuti a Novak Djokovic per riprendersi Parigi-Bercy, un torneo con cui ha un gran feeling e che lo scorso anno gli sfuggì a sorpresa nella finale contro Karen Khachanov. La resistenza di Denis Shapovalov (6-3 6-4 il punteggio), alla prima finale 1000 e appena la seconda a livello ATP, non c’è praticamente mai stata e ancora una volta è la prova di quanto sia ampia la distanza tra i giovani in rampa di lancio e i mostri sacri quando quest’ultimi sono in ottima condizione di forma.
Una finale a senso unico, con Djokovic che ha strappato subito il servizio al canadese mettendo le cose in chiaro. Una bella mazzata per Shapo, che dalla vittoria a Stoccolma sembra aver messo finalmente insieme i pezzi di un tennis molto spettacolare ma fino a poco tempo fa discontinuo e difficile da esprimere. Falsa partenza che lo ha fiaccato nella mente e di conseguenza anche nel gioco, a cui va aggiunto un Nole assolutamente spietato e determinato a non concedere alcun regalo.
Il rendimento del serbo nel primo parziale è stato perfetto: l’83% di prime messe in campo e i soli quattro punti persi al servizio descrivono solo una parte della solidità del quasi ex numero uno. Prestazione in linea con le due mostrate nei quarti contro Tsitsipas e in semifinale contro Dimitrov ma che forse Shapovalov non si aspettava. Il canadese aveva fatto vedere ottime cose durante tutta la settimana e pensava quantomeno di giocarsi le sue chance, invece si è trovato di fronte un muro.
Ha resistito qualche game in più nel secondo set ma non ha mai messo paura a Djokovic, che da par suo ha concesso una sola palla break annullata senza difficoltà per poi dominare fino all’ultimo punto. Un successo che vale l’aggancio a una leggenda di questo sport: i suoi titoli infatti diventano 77, tanti quanto quelli di John McEnroe. Nella classifica all time davanti a Nole restano soltanto Connors, Federer, Lendl e Nadal. E proprio contro l’amico-rivale Rafa si sta giocando altri due primati.
Uno è quello dei Masters 1000 vinti, con lo spagnolo adesso avanti 35-34, e l’altro riguarda la prima posizione nel ranking ATP. Nadal tornerà in vetta domani scalzando Djokovic che però grazie ai mille punti intascati questa settimana riduce le distanze a una settimana dalle ATP Finals: un distacco di 640 lunghezze che può ancora essere colmato, senza contare che la partecipazione di Rafa a Londra è in dubbio dopo l’infortunio agli addominali accusato ieri nel riscaldamento pre-semifinale.
Se Nadal dovesse rinunciare al Master allora a Djokovic “basterebbe” arrivare in finale vincendo almeno due match del round robin. Con il maiorchino ai nastri di partenza invece le cose si farebbero più complicate: Rafa conserverebbe di sicuro il primo posto vincendo i tre incontri del girone e qualificandosi per la finale, potendosi anche permettere di perderla. Una corsa al numero uno di fine anno importante soprattutto per Nole che punta al record di settimane in vetta al momento appartenente a Federer.
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