Era dal 1977 che un italiano non arrivava nei quarti di finale degli Us Open. Ci era riuscito Corrado Barrazzutti, anche se era la terra verde di Forrest Hills, ora ci riesce Matteo Berrettini. Non era favorito contro il russo Rublev, il giocatore del momento, battuto 6-1 6-4 7-6, uno che aveva massacrato Kyrgios al turno precedente e che aveva battuto nientemeno che Federer a Cincinnati, uno dei terreni di caccia preferiti dal fuoriclasse svizzero.
E invece, signori, ne è uscita una partita semplicemente sensazionale, con il ventitreenne romano che ha dominato il russo, soprattutto nei primi due set. Rublev era il favorito, Berrettini ha dimostrato di che pasta è fatto immediatamente. Certo, c’è stata anche una certa mano dall’avversario, che oggi davvero non ci ha capito niente per lunghi tratti in maniera quasi misteriosa, ma la prestazione di Matteo è stata semplicemente sontuosa.
Perfetto, davvero. Solidissimo al servizio, pazzesco di dritto, molto bravo a variare anche di rovescio, tanto che Rublev ad un certo punto non ci ha capito più niente. C’è stata un pò di partita nel terzo set, quando il finalista di Cincinnati aveva un minimo preso le misure, ma anche lì Berrettini ha tenuto bene, benissimo il campo, stoppando qualsiasi velleità di rimonta dell’avversario (dopotutto Rublev non ha mai rimontato due set).
Primo set a senso unico, con l’azzurro che ha massacrato un confusissimo Rublev, ammazzato di dritti al fulmicotone e slice di rovescio precisissimi. Poi certo, il russo ci ha messo del suo, commettendo 13 errori gratuiti nel giro di 6 game. Anche vero che il cavallo pazzo che c’è in Andrej prima o poi doveva tornare fuori, e lo ha fatto nel momento più propizio per i colori azzurri. Primo parziale 6-1 in men che non si dica.
Nel secondo set Berrettini tiene il piede sull’acceleratore e basta un break stavolta per vincere 6-4. ll terzo parziale bellissimo, una vera battaglia: colpi fortissimi da entrambe le parti, con Matteo che poteva chiudere la partita sul 6-5, ma per una volta anche lui ha avuto il braccino.
E dopo il tie break, da montagne russe, ma vinto alla fine. Per un sogno chiamato quarti di finale di uno slam. Con tanti baci alla sua Ajla, seduta nel suo box, quasi a voler ufficializzare il tutto, nella serata fino ad ora più bella nella carriera di Matteo. Ora nei quarti Matteo aspetta Gael Monfils. Il francese sembra davvero in forma (schiantato Andujar 6-1 6-2 6-2). Per Berrettini sarà difficile, certo, ma non impossibile.
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