[8] S. Williams b. [21] P. Martic 6-3 6-4
[18] Q. Wang b. [2] A. Barty 6-2 6-4
Proprio in vista di un mese e mezzo cruciale per il suo ranking, Qiang Wang fa il colpaccio allo US Open approdando per la prima volta ai quarti di finale e superando Ashleigh Barty in quella che è la vittoria più importante della carriera. La cinese è stata perfetta nella sua azione, mostrando come sempre un tennis solido ma aggiungendo anche una condizione in crescendo rispetto agli ultimi mesi vissuti in maniera molto tribolata dopo l’addio al coach Peter McNamara prima come punto di riferimento in campo poi proprio a livello affettivo vista la prematura scomparsa a metà luglio della leggenda australiana.
Era un rapporto bellissimo, molto spontaneo, con McNamara che era sentimentalmente legato come un nonno, come si definiva lui stesso ai microfoni di Reem Abulleil lo scorso settembre in quello che era il momento d’oro della cinese. Dopo lo US Open 2018 partiva la sua incredibile serie di 5 semifinali WTA in 5 settimane e l’ingresso in top-20. È stato, il 2019, molto tribolato e dopo la finale mancata al Bronx con i 4 match point mancati contro Camila Giorgi aveva quest ultima chance di fare un bottino buono per salvare la top-50. Questi 430 punti sono ottimi, come ottima è la sua prova odierna perché soprattutto nel secondo set è andata incontro anche a tanta pressione mano a mano si avvicinava la fine della gara e Barty, pur essendo in un momento abbastanza negativo, cercava di aggrapparsi a qualsiasi cosa per risalire.
Wang, però, rimanendo molto ordinata nella sua azione, interpretava al meglio le fasi della gara. Sbagliava pochissimo, non andava necessariamente alla ricerca del vincente ma giocava proprio sul fatto di una Barty che concedeva tanto. Insufficiente, l’australiana, non solo nella partita odierna ma in tutto il mese di agosto cominciato in ritardo di condizione rispetto a tante altre nelle prime 20. Una sconfitta rocambolesca a Toronto, una semifinale raccolta un po’ tra qualche stento di troppo a Cincinnati e ora, a New York, un torneo dove al di là del terzo turno contro Lauren Davis non è mai stata convincente tanto da non essere mai stata considerata tra le papabili al titolo finale.
Wang, che al momento di servire per il match è anche rientrata da 15-40 completando una giornata da 7/7 nelle palle break salvate, adesso avrà l’ostacolo più grande di tutte: Serena Williams. La statunitense ha vinto la partita numero 99 in carriera a Flushing Meadows sconfiggendo Petra Martic 6-3 6-4. Una partita ancora abbastanza facile, perché per quanto l’avversaria abbia ottima capacità di gioco non riesce a toccare gli stessi livelli al ritmo che invece l’ex numero 1 del mondo può imporre. Brava comunque la croata a rimanere in scia, ma nel primo set un sanguinoso game al servizio perso da 40-15 sul 3-4 e uno mancato in risposta, subito dopo, da 15-40 hanno fatto la differenza. Nel secondo c’è stato un attimo di spavento per una storta alla caviglia, ma dopo il medical time out (avvenuto a break appena ottenuto, per il 3-2 e servizio) non ha avuto grosse difficoltà a mantenersi avanti, frutto anche di una pesantezza di palla che mandava sempre l’avversaria in ritardo e in difficoltà.
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