di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
30 Ago 2019 21:23 - US Open
US Open: Serena Williams agli ottavi, con lei anche Barty e Pliskova
Karolina Muchova si fa prendere dalla prima volta su un campo centrale di uno Slam, tutto molto facile per Serena Williams. La Repubblica Ceca porta comunque Pliskova agli ottavi dello US Open. Avanti anche Ashleigh Barty, che supera Maria Sakkari.
di Diego Barbiani
[3] Ka. Pliskova b. O. Jabeur 6-1 4-6 6-4
Ancora una volta, la ventisettesima nel 2019, Karolina Pliskova è stata chiamata ad affrontare un terzo set. Ancora una volta, però, la ceca ha trovato il modo per venirne fuori da vincitrice.
Tutt’altro che banale il match che l’ha vista imporsi contro una volenterosa Ons Jabeur, giocatrice dal tennis estroso, particolare, alle volte davvero brillante.
In questo US Open la tunisina si era imposta al primo turno contro Caroline Garcia, poi Aliaksandra Sasnovich, ma il 6-1 in favore della numero 3 del seeding sembrava un forte segnale di resa, anche a causa di un ginocchio che le dava abbastanza fastidio e che ha dovuto essere fasciato al termine della prima frazione. Nonostante questo, ha comunque trovato il modo di rimanere in campo oltre due ore, arrendendosi soltanto a un misto di stanchezza, fatica fisica e bravura della sua avversaria.
Un 6-1 4-6 6-4 che comunque le rende merito, perché nel secondo parziale ha cominciato a giocare molto meglio quando ormai non c’era più nulla da perdere e dal 6-1 2-0 ha infilato 5 game consecutivi mancando il sesto più per bravura di Pliskova, che sul 2-5 si è tenuta in vita salvando uno dei vari game “fiume” che ha dovuto affrontare in una seconda metà di gara abbastanza imprevedibile.
A livello di mobilità Karolina confermava, in parte, le sensazioni che ci sono su di lei fin da inizio torneo, e che la vedono piuttosto lenta e lontana da una condizione di altissimo livello, ma è stato molto importante da parte sua lo sforzo mentale nell’accettare, nell’ultima fase della partita, una condizione dove l’altra poteva uscire dallo scambio tirando sempre fuori il più classico dei conigli dal cilindro, che fosse una risposta vincente o una grande accelerazione durante lo scambio.
Ha sofferto, Karolina, che a un certo punto si è pure rivolta in maniera dura verso il proprio angolo facendo cenno col dito di smetterla di parlare. Non le piace particolarmente il Louis Armstrong, e anche nel match di primo turno contro Tereza Martincova ebbe diverso fastidio causato dai tanti rumori di uno stadio che è costruito lateralmente con dei muri che si innalzano parecchio e creano un forte eco. In situazioni di grande concitazione, con Jabeur che aumentava la frequenza dei propri vincenti, spesso di grande qualità, e il pubblico cominciava a prendere la sua parte, non è stato facile per la ceca resistere. Già a fine secondo set, quando è stata brekkata sul 4-5, cominciava ad avere difficoltà a far funzionare a dovere la propria seconda di servizio, ma poi nella frazione decisiva, malgrado un doppio break di vantaggio, è sembrata vicinissima a perdere completamente di mano la situazione.
Jabeur, cominciando la fase più importante del suo show, si prendeva indietro uno dei due break e teneva la battuta. Sul 3-4 è andata all’attacco nuovamente e non lasciava mezzo centimetro di campo a una Pliskova che o metteva una prima palla potente su mezza riga esterna, o doveva scambiare da fondo e provare a cavarsela come meglio poteva, consapevole che in quella fase Jabeur sembrava poter sempre trovare soluzioni migliori delle sue. Ha avuto, infatti, due chance del 4-4 ma sulla prima un tentativo di smorzata è stato fermato dal nastro mentre sulla seconda Pliskova ha trovato un ace scaccia-fantasmi, chiudendo poi un game vitale e giocando, infine, anche sulla maggior stanchezza della sua avversaria per cominciare bene il decimo game e chiudere al primo match point.
Agli ottavi, ora, ci sarà Johanna Konta o Shuai Zhang.
Altri risultati
Serena Williams trova una giornata abbastanza comoda e approda al quarto turno degli US Open grazie al 6-3 6-1 inflitto a Karolina Muchova. Qualche bel segnale da parte della statunitense, ma molto del lavoro oggi è stato fatto, suo malgrado, dalla tennista ceca che chiamata al primo grande impegno della carriera su un campo come l’Arthur Ashe, uno dei più importanti al mondo, è sembrata perdersi. Il risultato è stato quello di farsi aggredire da subito al servizio e non avere turni di battuta facili fin dall’1-1 nel primo set. Alla lunga, la pressione della ex numero 1 del mondo non poteva non pagare e sul 3-3 è arrivato il break che ha spezzato un equilibrio sempre più sottile.
Muchova, che non ha avuto alcun giorno di riposo al contrario della sua avversaria avendo lottato ieri fino al 7-6 nel set decisivo contro Su Wei Hsieh, aveva fatto intendere qualcosa circa le sue sensazioni fin dall’intervista poco prima di scendere in campo. Intervistata, aveva detto che aveva messo piede in questa cattedrale tennistica per la prima volta soltanto oggi, per i 30 minuti consueti di warm up, e che l’effetto che le aveva fatto era quello di non aver trovato alcun punto di riferimento tanto da sentirsi abbastanza spaesata e dimenticarsi, quasi, che aveva da giocare un terzo turno allo US Open contro una leggenda vivente come Serena.
Purtroppo il tutto è maturato in una partita dove la minore delle sorelle Williams non ha dovuto neanche fare granché per prendere il comando e una volta vinto il primo parziale ha subito messo la freccia. A inizio del secondo, salendo 3-0 e frenando un tentativo di rientro della ceca che aveva preso il break del 2-3, ma non ha potuto dare continuità alla sua azione anche a causa di una prima di servizio che viaggiava a percentuali troppo basse e tutto aveva conseguenze su un gioco troppo falloso.
Ashleigh Barty ripete il risultato del 2018 approdando agli ottavi di finale dopo il bel successo per 7-5 6-3 ai danni di Maria Sakkari. La miglior partita dell’australiana, che ha alzato il livello del servizio facendo 11 ace malgrado comunque un 46% complessivo di prime palle in campo. Il grande merito, però, è di aver contrastato al meglio il tentativo della greca di cambiare copione quando dal 2-4 era passata avanti 5-4 e lei doveva servire per rimanere in partita. Da lì ha lasciato soltanto 2 dei successivi 14 punti portandosi a casa un preziosissimo vantaggio e ha completato l’opera nel secondo, prendendo nuovamente il largo sul 2-2. Adesso avrà o Qiang Wang o Fiona Ferro e con una nuova vittoria non solo otterrebbe il miglior risultato in carriera allo US Open ma eliminerebbe Naomi Osaka dalla corsa al numero 1 del mondo.
Si preannuncia molto interessante anche l’ottavo di finale tra Elina Svitolia e Madison Keys. La prima ha approfittato della serataccia della concittadina e connazionale Dayana Yastremska, battuta 6-2 6-0 in meno di un’ora, la seconda ha battuto per la seconda volta consecutiva dopo Cincinnati Sofya Kenin. Se in Ohio era finita 7-5 6-4, questa volta il punteggio è stato un po’ più netto con un 6-3 7-5 comunque totalmente a favore della numero 10 del seeding, che non ha mai perso la battuta in tutto il match.
Risultati
[5] E. Svitolina b. [32] D. Yastremska 6-2 6-0
[10] M. Keys b. [20] S. Kenin 6-3 7-5
[16] K. Konta b. [33] S. Zhang 6-3 6-2
[3] Ka. Pliskova b. O. Jabeur 6-1 4-6 6-4
[8] S. Williams b. K. Muchova 6-3 6-2
[21] P. Martic b. [12] A. Sevastova 6-4 6-4
[18] Q. Wang b. F. Ferro 7-6(4) 6-3
[2] A. Barty b. [30] M. Sakkari 7-5 6-3