R. Gasquet b. A. Murray 6-4 6-4
Il dolore, la partita agli Australian Open contro Bautista Agut, la maturazione della decisione che non si poteva più andare avanti. Poi un pertugio, un lento riavvicinamento ai campi, in doppio. Oggi, il ritorno in singolare. Andy Murray torna a Cincinnati, accolto da un’ovazione del pubblico, ma viene sconfitto nel primo turno da Richard Gasquet.
L’ex numero uno del mondo si diceva alla ricerca di segnali positivi, prima dello US Open e che giocare al meglio dei tre era sicuramente l’opzione migliore per iniziare, visto che sui cinque parziali il suo fisico, naturalmente, non avrebbe retto. In realtà, quella che ci si è propinata davanti, non è stata proprio una bella partita, da parte di entrambi, per carità. Il ritmo blando è stato il fil rouge che ha accompagnato ogni game. Esso era l’unico modo per Murray di restare inchiodato al punteggio, perché quelle poche accelerazioni del francese viste, non gli lasciavano mai scampo. Anche la corsa a rete non è delle migliori, ce ne siamo accorti noi, se n’è accorto Gasquet, che spesso tentava, e portava a casa, il punto con la palla corta. Il capitolo mobilità non è andato meglio: bastavano colpi leggermente angolati per fargli perdere il pallino dello scambio e, di conseguenza, il punto.
Muzza è stato costretto all’inseguimento fin dal primo 15, che ha inaugurato con un doppio fallo. Scivolato subito 0-2, era riuscito a recuperare, anche grazie a diversi errori grossolani dell’avversario, salvo poi subire nuovamente il break che lo ha condannato nel parziale d’apertura.
Anche nel secondo c’è meno equilibrio di quanto si possa pensare. Lo scozzese perde immediatamente la battuta e Gasquet, facendo letteralmente il minimo indispensabile, con una certa solidità, non ha problemi a chiudere la pratica.
Una sconfitta era assolutamente normale. Non ci si aspettava, e non si aspettava, Murray, che vincesse il torneo. Bisogna vedere gli eventuali margini sul lungo periodo, quindi giocando, giocando e ancora giocando. Se ce ne saranno, potrà tranquillamente dire la sua, visto il discreto livello medio attuale. Altrimenti bisognerà considerare la possibilità di disputare soltanto competizioni in doppio.
J. Londero b. M. Berrettini 7-6(3) 6-3
Inizia nel peggiore dei modi l’avventura sul cemento americano per Matteo Berrettini, che si fa sorprendere da Juan Ignacio Londero ed abbandona prematuramente Cincinnati con un netto 7-6 6-3 sul groppone. L’italiano non è mai stato realmente in grado di rendersi pericoloso, lo dimostrano gli attacchi praticamente nulla in risposta. Berrettini che aveva iniziato bene al servizio, come suo solito, non concedendo nulla, ma poi era andato sotto di un break nelle fasi cruciali del primo set. Ad un passo dal baratro aveva trovato l’unico guizzo sulla battuta dell’argentino, rinviando gli esiti al tiebreak, giocato malissimo e perso per sette punti a tre. Nel secondo set non c’è proprio partita: Londero balza avanti di un break, strappato a zero, nel sesto gioco e passa il turno.
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