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Australian Open: Nadal umilia in malo modo Tsitsipas: il greco bullizzato, lo spagnolo in finale

[2] R. Nadal b. [14] S. Tsitsipas 6-2 6-4 6-0

Gli amanti del passaggio di consegne oggi hanno ricevuto un input in più: anche Roger Federer, in quel famoso Wimbledon del 2001, alla fine non vinse il torneo.  E allo stesso modo, Stefanos Tsitsipas è uscito sconfitto dalla Rod Laver Arena nella sua prima semifinale Slam, facendosi travolgere da Rafa Nadal, a caccia dello Slam numero 18, il secondo qui in Australia, oltre al record di primo giocatore ad aver vinto almeno due volte ogni prova Major.

Altresì gli scettici potranno riprendere la loro crociata ai danni di una troppo debole nuova generazione. Molto probabilmente la verità sta nella moderazione, in questo caso. È vero che il giovane greco ha potenziale e talento, indubbiamente, così come altri suoi coetanei o poco più grandi di lui…ma è ancora presto, è presto per trionfi, per condanne, per elogi…l’handover ci sarà, ovviamente, prima o poi, e sarà il campo stesso a mostrarlo, nei luoghi e tempi opportuni. Probabilmente non ora, probabilmente quando uno di questi piccoli golden boy vincerà uno Slam.

Tornando al match, c’è poco di cui parlare. Il primo set è a senso unico: Nadal breakka subito, nel terzo gioco, e tanto basta per portare a casa il parziale, perché Tsitsipas, dall’altro lato, è spettatore non pagante, risultando nullo in risposta. Il maiorchino, però, incontentabile, assalta nuovamente il servizio del povero greco, costretto nuovamente a cederlo. È 6-2 dopo appena 31 minuti.

La prima risposta emotiva di Stefanos arriva puntuale ad inizio secondo parziale, quando Rafa si ritaglia tre break point di fila, ma se li vede annullare di carattere, con buone soluzioni a rete e un ace finale. Un segnale di presenza importante, quantomeno per sé stesso, per provare a restare incollato, sfruttando qualche minima ed eventuale chance. In teoria…perché in pratica, nel momento clou, sul 4-4, gioca un game disastroso, zeppo di ingenuità e permette allo spagnolo di servire per bissare il vantaggio…e lui, che è uno squalo, non se lo fa ripetere due volte.

L’ultimo set è formalità, ormai Tsitsipas si è sciolto e, anche se non fosse, Nadal è troppo. Troppo cinico, troppo aggressivo, troppo propositivo. Nel game inaugurale, con l’ennesimo rovescio in diagonale, il maiorchino trafigge le ultime speranze del ventenne, trovando un break. Uno dei tanti, di oggi, uno dei tanti del set. Gli altri arrivano immediatamente dopo, a completare il massacrante e impietoso 6-0 conclusivo. I punti, ormai da un pezzo, erano pura accademia spagnola. Pallonetti, dritti ad uncino, recuperi, palle corte…una vera e propria lezione. Perché se vuoi spodestarli, un giorno, devi subire qualche lavata di testa, qualche umiliazione. L’importante è rimanere lì e migliorare, con l’umiltà che forse manca a questi ragazzi, almeno per ora. Rafa attende in finale il vincente di Djokovic – Pouille, rivitalizzato dalla cura Mauresmo.

Giovanni Putaro

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