Dopo il successo a Hong Kong, Dayana Yastremska non ha praticamente avuto pause. Partita nella stessa giornata di domenica, poche ore dopo il titolo vinto contro Qiang Wang, la tennista ucraina classe 2000 si è fatta 10.000 chilometri di volo per arrivare in Lussemburgo dove senza un giorno di riposo è stata subito rimessa in campo.
Non fu un primo turno facile, contro Varvara Lepchenko, che dopo essersi vista rifilare un netto 6-2 ha cominciato a lavorarla ai fianchi con una fastidiosa traiettoria mancina resa ancor più complicata dalla grande difesa e dallo zero peso che metteva sulla palla, costringendo l’altra a dover sempre spingere e a dover lavorare ancor di più coi piedi, cosa in quel momento molto complicata vista la grande stanchezza (oltretutto entrò in campo dopo le 9 di sera). Finì 6-2 6-7(10) 7-6(5) in oltre tre ore, con 6 match point mancati nel secondo set ma due di fila annullati sul 5-6 15-40 nel terzo set, dove era anche rientrata dal 2-5.
Nel secondo turno ha trovato la vittoria più importante della carriera contro Garbine Muguruza, travolta 6-2 6-3 e oggi, in un certo senso, si è ripetuta lasciando per strada ancora 5 game, contro Margarita Gasparyan. 6-1 6-4 il punteggio finale che la proietta a una sola posizione dalla top-60 e con la possibilità domani, in caso di vittoria, di arrivare fino alla 52 dimezzando il proprio ranking in meno di due settimane visto che due lunedì fa era “ancora” al numero 102. Per la russa, invece, uno stop che comunque la avvicina alla soglia di 600 punti WTA, un totale che la metterebbe tra le contendenti a uno degli ultimi posti del tabellone principale dell’Australian Open. Gliene mancano ancora 50, ma da qui a inizio dicembre sono anche previsti almeno un paio di WTA 125k che potrebbero eventualmente aiutarla.
La particolarità di questo rientro, che pur essendo passato forse sottotraccia merita enormi elogi. A fine aprile aveva ancora un ranking di 1115 dopo i quasi 2 anni di inattività e nel giro di 5 mesi e mezzo ha saputo recuperare oltre 1000 posizioni giocando appena 11 tornei, di cui 4 a livello ITF, e senza mai usufruire di alcuna wild-card. Questo in Lussemburgo era il terzo quarto di finale WTA consecutivo nell’ultima settimana in cui poteva usufruire del ranking protetto. Da adesso dovrà fare tutto in base alla propria classifica e per questo, essersi riportata fino ai pressi della top-100 con pochi tentativi (a conti fatti) a disposizione, rende ancora più merito al duro lavoro che lei e coach Carlos Martinez stanno facendo.
Domani Yastremska affronterà Belinda Bencic. La svizzera, alla prima semifinale nel circuito maggiore da ‘s-Hertogenbosch nel 2016, ha compiuto fin qui un percorso netto partito dalle qualificazioni e che nel tabellone principale l’ha vista imporsi 6-1 6-2 contro Arantxa Rus, 6-1 6-3 contro Kirsten Flipkens e 6-4 6-1 contro Vera Lapko. Come lei, anche Eugenie Bouchard sta avendo una bella settimana dopo tante delusioni. La canadese, però, deve anche ringraziare la buona sorte per un ritiro di Andrea Petkovic nei quarti dopo che la tedesca aveva vinto il primo set 6-4. Per la ex top-10 è alla seconda semifinale nel 2018 dopo Gstaad, risultato che le garantirà il rientro in top-100. In questa settimana, comunque, spicca anche il 6-1 6-0 rifilato a Carla Suarez Navarro, la prima top-25 battuta da due anni. Un match, quello, che mostra forse più di altri gli stimoli che Bouchard sta avendo in questa settimana dove al suo fianco c’è Michael Joyce, appena scaricato da Johanna Konta. Contro una spagnola a fine stagione, scarica e non troppo a suo agio sul veloce lussemburghese, è stato forse il miglior match almeno dal momento d’oro avuto nel 2014. Adesso tra lei e la finale c’è Julia Goerges, numero 1 del seeding, che ha battuto 6-3 3-6 6-3 Donna Vekic.
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