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06 Set 2018 08:38 - US Open
Us Open: Djokovic non è Federer, Millman si arrende in tre set
Il serbo, a differenza dello svizzero negli ottavi, non fa sconti all'australiano e vola senza problemi in semifinale per la rivincita contro Nishikori...
di Cristina Pozzoli
N. Djokovic b. J. Millman 6-3 6-4 6-4
Novak Djokovic non si fa sorprendere da John Millman, vince in tre set soffrendo più il caldo di lui e raggiunge la decima semifinale a Flushing Meadows dopo tre anni di astinenza. Ad attenderlo c’è Kei Nishikori, l’unico capace di batterlo nell’edizione 2014 e nelle ultime sei giocate dal serbo.
Quando Millman entra sul terreno di gioco accolto dall’applauso del pubblico sembra che sulle sue spalle gravi un peso che non si sa se sia in grado di reggere. E non è quello di dare il massimo nell’inaspettato quarto di finale che sta per giocarsi contro Nole. Il pubblico lo sta aspettando investendolo di una responsabilità pesantissima: ha battuto Roger Federer e ora deve dimostrare che non è stato un caso. Un compito per niente facile visto che si trova davanti uno che non ha intenzione di regalargli niente. E infatti Nole nel secondo game, dopo aver tenuto agevolmente il suo, gli strappa subito il servizio. Gli scambi sono intensi, giusto quello di cui il serbo ha bisogno per prendere il ritmo e lo prende eccome. Non si sforza neanche più di tanto, si muove agile sulla riga di fondo facendo correre l’australiano che senza regali fatica tantissimo a fare qualche punto. Anzi ne fa davvero pochi e il che vuol dire 3-0 facile facile per Nole. L’australiano si salva ai vantaggi nel quarto game ma in risposta ottiene poco o niente. L’impressione è che il serbo si senta proprio a sua agio tanto da provare varianti come discese a rete un po’ avventate e smorzate che cadono sulla riga del servizio diventando inviti per Millman a tirare il vincente. Nel sesto game l’australiano salva quattro palle del doppio break ricorrendo agli straordinari (a rete e non solo) e alla fine riesce, con enorme fatica a tenere il suo turno di battuta. Nole esagera, forse per troppa sicurezza, cercando ancora la smorzata che stasera sente poco (o va lunga o muore in rete) e si trova a rimontare da 0-30 nel settimo game facendolo alla perfezione con due gran prime e due vincenti da fondo. La stessa situazione si verifica nel nono game, questa volta per merito dell’australiano che pronti via piazza due gran colpi a sorpresa ma Nole entra in modalità muro, rimonta lo svantaggio, annulla una palla del contro break si procura il primo set point aiutato dal net (che stoppa un suo recupero facendo cadere la palla appena dopo la rete) e alla seconda occasione chiude il set.
Troppo alto il ritmo che Millman ha dovuto sostenere nel primo parziale che subito in avvio del secondo si trova a fronteggiare tre palle break salvate grazie a qualche distrazione di troppo del serbo che tra gratuiti e inutili giochetti sotto rete fallisce l’allungo. Dopo qualche altro scambio Nole inizia ad accusare problemi di respirazione e sul due pari chiede una breve interruzione per farsi portare uno spray nasale mentre Millman va in spogliatoio a cambiarsi. Alla ripresa del gioco la situazione non sembra migliorare per il serbo, almeno nell’immediato, e l’australiano può tenere facilmente il suo servizio subito imitato da Nole. Gli scambi iniziano ad allungarsi, nel settimo game Millman annulla altre due palle break, concesse con altrettanti errori in manovra, servendo gran prime e la storia si ripete nel nono. Djokovic stavolta non molla la presa, ne conquista una terza portando ancora Millman all’errore con il dritto che poi avverte la pressione e l’importanza del momento, commette doppio fallo e manda Nole a servire per il set. Nessun problema: volée bassa spettacolare di dritto, set point, volée di dritto in contropiede e 6-4.
Nel terzo parziale l’australiano ci crede ancora, tiene il servizio incitandosi a gran voce ad ogni punto, fa soffrire Nole portandolo ai vantaggi che però dall’inizio del match quando si è trovato a giocare punti importanti non ha mai sbagliato. Nel terzo game Millman, messo per l’ennesima volta sotto pressione negli scambi da fondo, concede palla break con un clamoroso doppio fallo che Nole, freddo come un ghiacciolo nonostante l’elevata temperatura, converte subito lavorandolo bene ai fianchi e facendolo sbagliare con il rovescio. Nel quinto game Millman salva altre due palle break e poi è Nole a concederne una a sorpresa sulla quale, dopo essere stato interrotto e disturbato dall’arbitro che gli ha chiamato il warning per time violation, spedisce un dritto in corridoio e cede il servizio. Nole però non sembra preoccuparsi più di tanto e nel nono game ricomincia a spostare Millman da una parte all’altra con costanza e precisione, gli strappa il servizio e poi chiude la partita tenendo a zero il suo.