[3] M. Cecchinato b. L. Lacko 7-5 7-6(6)
Marco Cecchinato ha centrato l’ingresso nei quarti di finale del torneo di San Pietroburgo, ATP 250 con un montepremi di 1.175.190 dollari in corso sul veloce indoor della città Russa. Il 25enne palermitano, numero 22 Del ranking e terza testa di serie, ha sconfitto agli ottavi (esordio per lui visto il bye al primo turno) per 7-5 7-6(6) lo slovacco Lukas Lacko, numero 77 della classifica mondiale, prendendosi così la rivincita sul 30enne di Piestany che lo aveva battuto nelle semifinali ad Eastbourne lo scorso mese di giugno.
Una vittoria importante per Cecchinato, la prima sui campi in cemento nel circuito maggiore: fino ad ora aveva raccolto 9 sconfitte in altrettanti incontri. Il semifinalista del Roland Garros resta l’unico azzurro in tabellone: oggi Matteo Berrettini è stato sconfitto da Denis Shapovalov mentre nella serata di ieri era uscito di scena al secondo turno anche Fabio Fognini. Adesso il siciliano aspetta il vincente della sfida tra Mikhail Youznhy e Roberto Bautista Agut.
D.Shapovalov b. M.Berrettini 7-6 4-6 6-0
E’ sempre bello vedere Matteo Berrettini giocare, un italiano “anomalo” quasi, che ama le superfici veloci, non disdegnando affatto anche la terra rossa. A San Pietroburgo, in indoor, il ventiduenne romano per due set ha dato del filo da torcere ad un giocatore che tutti indicano come un fenomeno del futuro, ma già molto, molto presente, con Denis Shapovalov, talentuosissimo canadese di 19 anni, uno che insomma, secondo chi lo vede in campo, potrebbe arrivare a vincere slam e scalare la classifica mondiale fino alla vetta.
Berrettini ha lottato per più di un’ora di gioco: ha perso il primo set al tie break, sprecando anche un set point, ha vinto bene il secondo (per 6-4), quando è salito di livello, mettendo in mostra tutto il suo repertorio, soprattutto quella micidiale combinazione servizio-dritto che i tifosi italiani hanno imparato ad apprezzare solo da poco ma che sperano di poter apprezzare ancora di più in futuro.
Sembrava una partita pari, e lo è stata eccome, fino all’inizio del terzo, quando sono successe due cose: Berrettini è calato subito, per un attimo, e l’altro lo ha letteralmente azzannato come se fosse una questione di vita o di morte. Shapovalov ha cambiato marcia, diventando iperaggressivo, tanto che Matteo si è trovato quasi spiazzato dall’uragano canadese. Semplicemente, non ha saputo reagire.
Non è stata tutta colpa sua, ma dell’altro, che ha iniziato a giocare ad un livello che in questo momento non appartiene all’azzurro. Ci sta, probabilmente: Berrettini non è mai entrato nei top 50, Shapovalov è salito fino ad essere numero 23 del mondo (ora 34), e anche se il romano è tre anni “più vecchio”, l’abitudine a questo tipo di match pende dalla parte del diciannovenne canadese. Fatto sta che nel terzo set Matteo ha fatto solo cinque punti, zero in risposta, per una frazione che si è chiusa con un mesto 6-0. Sarà forse per la prossima volta, ma la speranza del futuro italiana si chiama Berrettini.
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