Che Wimbledon! Il gigante Kevin Anderson ha disputato un grande torneo: insieme alla sua Dunlop Srixon CX 2.0 Tour (18×20) ha battuto un certo Roger Federer ai quarti di finale, ha piegato John Isner dopo sei ore di gioco in semifinale per poi arrendersi, anche vittima della stanchezza accumulata, a un grande e ritrovato Novak Djokovic in finale. Ma grande prova, grande carattere…
Partendo dei bei successi del sudafricano – oggi alla posizione numero 5 del ranking ATP – continuiamo il nostro viaggio attraverso l’intera gamma di racchette Dunlop Srixon. Dopo aver completato la linea CX e descritto la CV 3.0 F LS di Agnieszka Radwanska, andiamo a descrivere un altro gioiello della linea CV, forse il più difficile, quello pensato per chi a tennis gioca spesso, per chi ha dimestichezza racchetta alla mano!
La Dunlop Srixon CV 3.0 F Tour è verde, grigia e nera ed è facilmente riconoscibile anche da lontano! Vanta le tecnologie Sonic Core, materiale EVA Premium con elevata elasticità e proprietà di rimbalzo; Booster Groove, delle scanalature sottili situate alle 3 e alle 9 del telaio che ne migliorano la deformazione espandendo la zona utile all’impatto (sweetspot); Straight String System, il sistema dei grommets sempre ideato per ampliare l’area utile all’impatto; Synchro Charge System, degli inserti di carbonio nel telaio che migliorano la stabilità delle palle colpite fuori dal centro del piatto corde; e infine Heat Convert, l’elevato assorbimento delle vibrazioni che sfrutta la tecnologia di conversione dell’energia termica.
L’anima di questa racchetta risulta evidente già dai 97 pollici quadrati del piatto corde. Nel tennis moderno sono più diffusi piatti più grandi – la misura media è 100 – questa racchetta, quindi, è pensata per chi a tennis sa giocare, per chi è alla ricerca del controllo e della precisione dei colpi e non della potenza. La CV 3.0 F Tour pesa 305 grammi, vanta un profilo abbastanza importante (23/24/23 mm), è bilanciata a 323 mm con uno schema corde 16×19.
Il bel profilo e il peso non esagerato la rendono comunque una racchetta non inavvicinabile: si rivolge anche al tennista di circolo, un tennista però che gioca a tennis assiduamente, che non ha problemi a imprimere potenza ai colpi e, certamente, che non ha problemi al braccio. Consigliamo questa racchetta solo a ragazze di alto livello e certamente la teniamo lontana dai tennisti junior che necessitano di un attrezzo molto più maneggevole.
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