D. Shapovalov b. S. Tsitsipas 6-1 6-3 7-6(5)
Era uno dei match più attesi della prima giornata dell’Australian Open, quello appena concluso sul campo 2 che vedeva di fronte Denis Shapovalov e Stefanos Tsitsipas. Due tennisti che hanno qualcosa in comune: entrambi appartenenti alla cosiddetta NextGen (Denis è del 99, Stefanos classe 98), entrambi col rovescio a d una mano che rischia seriamente l’estinzione e con una capacità di giocare colpi diversi che la maggior parte dei coetanei non hanno.
Nei due molti di coloro che temono un tennis futuro dominato definitivamente da picchiatori, pallettari e arrotini vari (ma noi non saremmo così catastrofisti: ottimismo ragazzi!) vedono la salvezza e magari una possibile rivalità che potrebbe aggiungersi a quelle passate e presenti. C’è da dire che la partita è stata molto deludente rispetto alle attese per via un Tsitsipas che non ha saputo, se non nel terzo set, contenere il gioco aggressivo e veloce dell’avversario.
Che Shapovalov fosse leggermente favorito era pacifico: in fondo il canadese nato a Tel Aviv si era fatto conoscere in eventi molto più importanti, come nella Rogers Cup dove sconfisse gente del calibro di Nadal e del Potro e poi a New York arrivando agli ottavi dopo aver battuto in tre set Tsonga, non proprio l’ultimo arrivato. Ma ci si aspettava qualcosina di più dal greco, il quale comunque ha avuto il merito di non arrendersi e di fare battaglia nell’ultimo parziale: il talento c’è, vedremo prossimamente se ci sarà da parte sua anche la voglia di migliorare.
Shapovalov ha messo subito in chiaro le cose strappando la battuta all’avversario già nel secondo game grazie ad una vole’ a rete di Tsitsipas dopo un bel passante di rovescio del canadese; da quel momento per due set e mezzo è stato un monologo di quest’ultimo, più incisivo al servizio e reattivo alla risposta, che con i suoi soliti diritti al fulmicotone e coi rovesci al salto (ormai suo marchio di fabbrica) non ha lasciato scampo ad uno spaesato avversario, il quale al contrario ha sbagliato moltissimo e ha realizzato pochi vincenti, lasciandogli la miseria 4 game nei primi due parziali e solo una palla break annullata da un ace.
Nel terzo set, dopo un bel diritto vincente in avanzamento che gli ha consegnato l’ennesimo break, Shapovalov ha avuto l’unico black out del match e con una volè sbagliata ha fatto rientrare Tsitsipas in partita: arrivati al tie-break il canadese però ha dimostrato ancora una volta maggiore concentrazione e sul 5-5 con un diritto che l’avversario non è riuscito a contenere e poi con uno smash ha chiuso la pratica.
Ottimo esordio dunque di Denis Shapovalov, il quale al prossimo turno affronterà probabilmente di nuovo Tsonga in un match in cui il canadese non parte certo battuto, come d’altronde si è visto nell’ultimo Us Open.
[32] A. Rublev b. D. Ferrer 7-5 6-7(6) 6-2 6-7(6) 6-2
Questa di oggi è la prima partita in cui si incontrano il giovane russo Andrey Rublev, 32 ATP e lo spagnolo David Ferrer, 33 ATP, e lo fanno in una delle competizioni più prestigiose e più difficili, sia per il clima che per la durata delle partite. Rublev viene da un anno eccezionale che l’ha visto passare da numero 156 a 32 e ha appena raggiunto la finale a Doha, mentre Ferrer è sceso fino alla posizione numero 39 fino a risalire all’attuale, dopo una vita passata in top ten, e rientra da una semifinale ad Auckland.
Inizio subito in salita per il russo che si trova sotto di tre break-point: riesce a salvarne due ma una bella accelerazione di Ferrer lascia l’avversario fermo e consegna il primo set allo spagnolo. Si procede senza particolari sussulti fino al quinto game in cui lo spagnolo concede anch’esso tre palle break, la terza concretizzata dal russo, con un bellissimo passante in controtempo. Lo spagnolo sta giocando molto bene, rispondendo a qualsiasi palla e spezzando il ritmo all’avversario che spesso viene portato a soluzioni difficili da attuare. Sono solo la caparbietà e velocità di palla del russo a tirarlo fuori dalla difficile situazione. La sensazione resta però quella che appena lo spagnolo cali nel rendimento all’avversario basti mantenere il trend per portare a casa la partita. Sono infatti molti gli errori di misura di Rublev dovuti alle palle punto rimandate invece indietro da Ferrer.
Sul 6-5 una risposta al servizio che finisce molto corta dà la possibilità al russo di brekkare ed, alla seconda occasione, con un lungolinea sinistro Rublev conquista il primo set. Nel secondo parziale il russo inizia subito con un break salvo poi perderlo il game successivo. Si prosegue fino al nono game in cui Ferrer si trova a servire per il set, avendo ottenuto un break a causa delle molte prime di servizio dell’avversario sbagliate, ma viene immediatamente controbrekkato. Si giunge così ad un incredibile tiebreak in cui Rublev perde l’opportunità di raddoppiare soccombendo ad una stupenda volée di Ferrer. Lo spagnolo ha giocato in maniera incredibile anche nel secondo set e nel terzo accusa il colpo perdendo il primo ed il terzo game.
Molto bravo il russo a non lasciarsi influenzare dall’occasione perduta al tiebreak e a continuare a giocare ad un alto livello e giungere così agilmente a guadagnarsi il terzo set. Quarto set molto combattuto con un Ferrer che non molla fino alla fine e riesce a recuperare anche un matchpoint avverso e a brekkare, sfruttando anche i doppi falli avversari dovuti probabilmente alla tensione, riportandosi in partita. Tensione che porta Rublev a subire un altro break, dopo essere stato ad un punto dalla fine, e dover giocare per stare in partita. Tiebreak al cardiopalma che alla fine incorona Ferrer e tutto si sposta al conclusivo quinto set che vede un Rublev finalmente vittorioso dopo più di tre ore di match e varie occasioni sprecate.
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