Dopo i ritardi della giornata inaugurale, oggi Milano si fa trovare pronta e il programma delle Next Gen ATP Finals comincia in perfetto orario con le sfide tra i vincenti e i perdenti di ieri dei rispettivi giorni. Nel match d’apertura il russo Karen Khachanov, numero due a Milano, ottiene la prima vittoria a spese di Jared Donaldson, rimanendo in corsa per le semifinali ed estromettendo lo statunitense. Decisiva in quest’ottica sarà la sfida di domani contro Borna Coric.
I giocatori finiscono il riscaldamento quando mancano pochi secondi allo scadere dei tre minuti e si apprestano a cominciare. Khachanov beve un sorso d’acqua di troppo e mentre si dirige a fondo campo per prendere le palline si becca un warning per time violation segnalato dall’implacabile shot clock. Il russo manifesta il suo disappunto per l’ammenda dovuta a un ritardo di due secondi ma Cédric Mourier è irremovibile anche perché non può fare diversamente.
Le innovazioni della Next Gen. Non osiamo immaginare cosa succederebbe con in campo Rafa Nadal. Khachanov comunque non si distrae e da il via al match con quattro prime vincenti. Subito con la testa nel match come impongono le regole sperimentali, Khachanov mette a segno il break nel game seguente pronto ad approfittare dell’inizio un po’ titubante dello statunitense. Donaldson ci mette di più ad entrare in partita e, specialmente, a trovare la prima, vera chiave dell’incontro. Il servizio fa la differenza dall’inizio alla fine in termini di punti raccolti con la prima e con la seconda. Entrambi puntano a prendere subito in mano lo scambio, chi serve con il colpo in uscita dal servizio e chi risponde cercando risposte aggressive e angolate.
Il primo set premia il russo, praticamente ingiocabile al servizio. Nel secondo set parte meglio Donaldson che spesso, quando comanda lo scambio, scende a rete con buon tempismo giocando ottime volée e strappa il servizio al russo nel secondo game. La prima però torna a tradurlo e nel quinto si fa recuperare e si va al tie-break. Dopo uno scambio di minibreak con due errori forzati di Donaldson con il rovescio prima e di Khachanov con il dritto dopo, è il russo ad essere decisivo mettendo in campo solo prime mentre Donaldson, senza il supporto del colpo di inizio gioco, non riesce a difendere i suoi turni di battuta. Il coraggio non manca allo statunitense che prova a prendere la rete per mettere pressione a Khachanov che però a sua volta trova lo spazio per il passante e lo punisce due volte chiudendo 7-3. Il quarto parziale è dominato dai servizi e mantiene l’equilibrio fino alla fine, quando Donaldson, chiamato a servire per rimanere nel match e portare anche questo parziale al tie-break, sente il momento e si scioglie cedendo a zero il servizio.
A seguire scendono in campo i vincitori delle partite di ieri del Gruppo A, Andrey Rublev e Hyeon Chung, nella sfida che vale la semifinale ed è il coreano non solo a vincerla ma a dominarla proprio. I due maltrattano la pallina con cattiveria ma in modo diverso. Rublev usa la racchetta come una frusta, si affida all’istinto e tira fortissimo ma senza precisione mentre Chung sembra che abbia in mano un telecomando che gli permette di giocare in sicurezza variando angolazioni e direzioni. Il risultato è che il russo corre per tutto il campo a inseguire palle che gli tornano sempre indietro e alla fine sbaglia mentre Chung, solido e ordinato, sbaglia niente, disegna il campo senza fatica e infila sei game consecutivi, che qui a Milano valgono un set e mezzo.
Nel settimo game, il terzo del secondo set, Rublev si scuote, tiene in campo tre fucilate di fila e recupera il break di ritardo. È solo una fiammata fine a stessa, tutto ritorna come prima e Chung chiude 4-1. Nel terzo set Rublev comincia finalmente a giocare, la prima di servizio entra con maggior continuità permettendogli di reggere il ritmo schiacciasassi del coreano ma nel quinto game fa il disastro con il quale supera tutti quelli fatti fino a questo momento. In vantaggio 40-15 commette due doppi falli consecutivi e brucia il killer point con un dritto lungo in uscita dal servizio. Chung va a servire per il match ma non finisce qui. Rublev si scatena, tira un vincente più difficile e più bello dell’altro e si procura tre palle consecutive dell’immediato contro-break convertendo la terza con un’accelerazione di dritto che lascia fermo Chung. L’ultimo sussulto, purtroppo inutile, perché al tie-break Chung è implacabile e chiude 6-1. Già in semifinale, Chung domani affronterà Quinzi, nella rivincita della finale di Wimbledon juniores del 2013, vinta dall’Italiano (se c’è bisogno di ricordarlo). Per Rublev invece sarà decisiva la partita con Shapovalov.
Risultati odierni
Gruppo A
[6] H. Chung b. [1] A. Rublev 4-0 4-1 4-3(1)
Gruppo B
[2] K. Kachanov b. [5] J. Donaldson 4-1 4-3(3) 4-2
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