[4] J.M. del Potro b. [1] G. Dimitrov 6-4 6-2
Juan Martin del Potro conquista il primo trofeo stagionale e il ventesimo della sua tormentata carriera dominando la finale contro Grigor Dimitrov, non pervenuto. La sfida per il titolo di Stoccolma, che ha visto del Potro trionfare l’ultima volta sconfiggendo proprio il bulgaro in semifinale, si annuncia interessante, equilibrata e ricca di colpi straordinari. Le premesse ci sono, da un lato uno dei giocatori più talentuosi del circuito protagonista di una stagione in crescendo fino alla vittoria del primo titolo in un mille e dall’altro uno dei tennisti più potenti in circolazione. Le aspettative però vengono deluse per merito dell’argentino, tatticamente perfetto e dotato di una forza mentale straordinaria e per demerito del bulgaro tradito dalla pressione.
Dimitrov inizia la partita al servizio e dopo due punti facili, si incarta con un doppio fallo e due errori scellerati in normale manovra di gioco e si trova subito ad affrontare una palla break. del Potro cerca ancora di farlo scambiare ma questa volta il bulgaro sta bene attento prendendo in mano lo scambio e andando a segno con il dritto a sventaglio. C’è un’altra palla break per l’argentino e si ripete il punto di prima, poi Dimitrov si salva con due gran servizi. del Potro esordisce alla battuta in modo molto più autoritario piazzando prime ad uscire ad oltre 200 km/h e praticamente non si gioca, come non si giocherà per quasi tutto il parziale quando è lui a servire. Soffre parecchio invece il bulgaro che si trova due volte di fila a rimontare da 0-30, riuscendoci nella prima occasione ma fallendo alla seconda. Lo schema è chiaro: del Potro si mette molto lontano dalla riga facendo scambiare il bulgaro senza forzare. Con il rovescio gioca palle profonde e senza peso che Dimitrov non riesce a spingere e, appena si trova la palla giusta fa partire il suo dritto secco, preciso e letale. Nel game successivo, Dimitrov riesce finalmente a trovare la risposta e con due accelerazioni vincenti di dritto si procura una palla del contro break che però l’argentino annulla con lo schema classico servizio-dritto e poi va avanti come un treno tenendo sempre la battuta senza mai soffrire. Dimitrov si scrolla e rimane in scia ritrovando pesantezza con il servizio ma il break subito nel quinto game segna il set.
Il secondo parziale si sviluppa inizialmente in modo diverso rispecchiando le caratteristiche dei due giocatori che, ben sorretti dal servizio segnano i primi due giochi offrendo punti degni del loro nome. Rispetto al primo set il livello è molto più alto, basta pensare che il primo rovescio lungo linea vincente della partita tirato dal bulgaro arriva nel terzo game, ma nello stesso game arrivano anche un paio di vincenti di del Potro che poi passa il bulgaro sceso a rete come un kamikaze sul suo dritto, che riesce a malapena a parare, per farsi poi passare facilmente dall’altra parte. Il break arriva come nel primo set con il bulgaro che affossa in rete un facile dritto. La reazione è immediata e si traduce in due palle del contro break che però del Potro annulla con un ace e un dritto vincente a sventaglio scagliato con prepotenza sulla riga. Segue un altro scambio al cardiopalma vinto dal bulgaro ma nei momenti delicati è sempre del Potro a decidere e alla fine conferma il break. La sua superiorità è fin troppo evidente e si legge in due meravigliosi pallonetti di rovescio in top che gli consentono di strappare ancora il servizio al bulgaro nel settimo game e andare a servire per chiudere il match. E lo fa alla sua maniera, ottenendo un successo tanto atteso quanto meritato che regala al nativo di Tandil punti pesanti per continuare a coltivare la speranza di entrare tra gli otto di Londra.
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