Se la russa Makarova che non vinceva un torneo da oltre tre anni non avesse brekkato la tedesca Goerges, che serviva per il match nel secondo set della finale di Washington, la settimana che aveva in programma cinque tornei in totale avrebbe fatto registrare uno storico en plein sull’asse Berlino-Washington con i tedeschi che si sarebbero imposti per tre a due.
II bilancio tra tedeschi e americani si è chiuso in parità con i successi di Querrey e Keys per gli americani rispettivamente a Los Cabos e a Stafford e quelli di Kolschreiber a Kitzbuhel e di Alexander Zverev nell’ATP 500 di Washington per i tedeschi.
L’impresa di quest’ultimo è certamente la più altisonante. Trattasi del quinto successo in carriera (quarto quest’anno) che consente al gioiello tedesco di consolidare l’ottava posizione nel ranking (quarta nella Race) e di confermare la netta supremazia tra i tennisti della Next Generation.
Andando ad analizzare più approfonditamente i risultati di Zverev ottenuti fin qui all’età di 20 anni e 4 mesi, mettendoli a confronto con quelli ottenuti dai principali protagonisti del terzo millennio alla stessa età emerge che solo tre tennisti hanno fatto registrare performances migliori: Nadal, Hewitt e Djokovic, mentre Federer e Murray sono stati meno precoci. Tra i migliori emergeva anche del Potro, l’unico tra questi a non aver raggiunto la vetta del ranking che sarebbe stata alla sua portata se non fosse incappato nei tanti infortuni di cui è stato vittima negli ultimi anni.
La settimana è stata caratterizzata anche dall’ennesima sconcertante prestazione di Kyrgios che si è ritirato all’esordio nel torneo di Washington lasciando strada all’americano Sandgren sul punteggio di 3-6 0-3. Gli australiani si sono consolati con il primo acuto di Kokkinakis che a Los Cabos è approdato per la prima volta in carriera in una finale ATP perdendo al terzo set contro l’esperto Querrey. Finalmente la luce per lo sfortunato tennista australiano che grazie a questo risultato, oltre a fare il pieno di fiducia, fa un importante salto in classifica dalla 454sima alla 220sima posizione.
Altri numeri:
9 – le finali disputate dal portoghese Sousa che si è imposto solo in due occasioni: Kuala Lampur 2013 e Valencia 2015.
10– le vittorie di Querrey in carriera in 17 finali disputate. Quest’anno aveva già vinto ad Acapulco
20 – il nuovo ranking di Querrey, che ritorna nei top 20 dopo oltre quattro anni (20.7.2013).
32 – il nuovo ranking del sudafricano Anderson che continua la sua risalita in classifica dopo essere precipitato fino all’ottantesima posizione all’inizio dell’anno.
Settimana grigia per gli azzurri: scarico Fognini, che pure con due match vinti è approdato in semifinale a Kitzbuhel, sfortunata la Errani che ha sprecato tre match point contro la Dodin al secondo turno a Washington dopo aver superato la Ozaki all’esordio, sconcertante la Giorgi che, contro la 17enne canadese Andreescu, numero 171 del mondo, non è riuscita a uscire vincitrice pur avendo vinto il primo set. La notizia migliore viene dal circuito Challenger dove Caruso ha raggiunto la finale a Biella cedendo solo al serbo Krajinovic.
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