Ranking ATP/WTA: Nadal, comincia il quarto regno. Muguruza sul podio

Il maiorchino strappa il primato a Murray tornando in vetta dopo più di tre anni. Dimitrov rientra fra i top ten. Halep manca ancora il sorpasso in cima, Muguruza terza.

Oggi, 21 agosto 2017, ha inizio il quarto regno di Rafael Nadal sul tennis mondiale. A nove anni esatti dalla prima volta e a più di tre anni dall’ultima, lo spagnolo torna in vetta al ranking ATP. Lo si sapeva già a inizio settimana, dopo i forfait a Cincinnati dell’ex leader Andy Murray, che dunque non poteva difendere la finale di dodici mesi or sono, e di Roger Federer, l’altro candidato al trono. In tal modo il maiorchino ha avuto la consapevolezza di divenire numero uno già prima di scendere in campo nel settimo Master 1000 stagionale, dove non è riuscito a spingersi oltre i quarti.

Nadal, con i suoi trentuno anni e due mesi, è il terzo re più “anziano” dopo Agassi e Federer e, come si diceva, guarda tutti dall’alto per la quarta volta in carriera: in precedenza lo aveva fatto per 46 settimane tra agosto 2008 e luglio 2009, 56 tra giugno 2010 e luglio 2011 e 39 tra ottobre 2013 e luglio 2014, quando aveva lasciato lo scettro a Novak Djokovic.

Al secondo posto rimane Murray, per appena cinque punti in più rispetto a Federer (7150 a 7145, Nadal ne ha 7645). Va detto che al fuoriclasse di Basilea sarebbe bastato scendere in campo in Ohio per guadagnarne automaticamente dieci ed effettuare il sorpasso, anche in caso di uscita al debutto.

Poco dietro, nonostante l’immediata sconfitta a Cincy, Alexander Zverev stabilisce il career high con il sesto posto. Il tedesco, che veniva dalla doppietta Washington-Montreal, si giova del forzato calo di Marin Cilic, ora settimo, che aveva vinto a Cincinnati l’anno scorso ma non ha partecipato all’edizione del torneo appena conclusa.

Nell’elite mondiale rientra Grigor Dimitrov, trionfatore nel Western & Southern Open. Il bulgaro è nono (+ 2) e si mette alle spalle Kei Nishikori (10; – 1) e Milos Raonic (11; – 1). In risalita anche il finalista Nick Kyrgios (18; + 5) e i semifinalisti John Isner (14; + 5) e David Ferrer (25; + 6).

Più in basso, bene Jared Donaldson, giunto nei quarti (51; + 9), Frances Tiafoe, fermatosi agli ottavi (71; + 16), e Victor Estrella Burgos, impostosi nel Challenger di Santo Domingo (90; + 22). Bruschi cali per Steve Johnson (46; – 9), Borna Coric (62; – 12) e Florian Mayer (75; – 13).

In leggera discesa i migliori azzurri: Fabio Fognini è ventiseiesimo (- 1), Paolo Lorenzi quarantesimo (- 2). Thomas Fabbiano, giunto al turno decisivo delle qualificazioni a Cincinnati e poi ripescato come lucky loser, stabilisce invece il career high (81; + 4). Seguono Andreas Seppi (86; – 2), Alessandro Giannessi (91; – 1), Marco Cecchinato (101; + 1), Matteo Berrettini (140; 0), Stefano Travaglia (143; 0), Luca Vanni (153; + 1) e Salvatore Caruso (170; + 1). Tra i primi duecento figurano anche Lorenzo Giustino (189; + 8) e Stefano Napolitano (191; + 12), semifinalisti rispettivamente nei Challenger di Cordenons e Vancouver.

Tra le donne Simona Halep è inciampata ancora una volta sull’ultimo gradino, quello che l’avrebbe portata in vetta al ranking WTA. La rumena, finalista a Cincinnati, resta dietro a Karolina Pliskova per appena cinque punti (6390 a 6385). Entrambe vengono nettamente avvicinate da Garbine Muguruza (5860), che ha conquistato il titolo e passa direttamente dalla sesta alla terza posizione, issandosi per di più in cima alla Race to Singapore. A questo punto potrebbe essere proprio la discontinua spagnola, recente trionfatrice a Wimbledon, la favorita per la leadership di fine stagione.

Percorso inverso a Garbine lo compie la finalista dell’anno scorso Angelique Kerber, che retrocede dal terzo al sesto posto. A breve la tedesca sarà chiamata a difendere il successo agli US Open: il rischio concreto, per colei che era numero uno fino a poco più di un mese fa, è scivolare ben al di sotto della top ten.

Continuano nel frattempo le ascese di Ashleigh Barty, giunta negli ottavi partendo dalle qualificazioni (42; + 6), e soprattutto di Sloane Stephens, arrivata in semifinale come già a Toronto (84; + 67). Giù Timea Babos (66; – 15) e Misaki Doi (97; – 19).

Per quanto riguarda le italiane, dietro a Roberta Vinci (43; – 1) si fa largo Camila Giorgi (69; + 13), che a Cincinnati ha superato le qualificazioni e raggiunto gli ottavi nel main draw, strappando anche un set all’attuale sovrana Pliskova. Abbiamo poi Francesca Schiavone (75; + 1), Jasmine Paolini (132; – 2) e Martina Trevisan (144; + 3).

 

I top ten del ranking ATP: 1 Rafael Nadal (+ 1), 2 Andy Murray (- 1) 3 Roger Federer, 4 Stan Wawrinka, 5 Novak Djokovic, 6 Alexander Zverev (+ 1), 7 Marin Cilic (- 1), 8 Dominic Thiem, 9 Grigor Dimitrov (+ 2), 10 Kei Nishikori (- 1).

Le top ten del ranking WTA: 1 Karolina Pliskova, 2 Simona Halep, 3 4 Garbine Muguruza (+ 3), 4 Elina Svitolina, 5 Caroline Wozniacki, 6 Angelique Kerber (- 3), 7 Johanna Konta, 8 Svetlana Kuznetsova, 9 Venus Williams, 10 Agnieszka Radwanska.

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