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09 Mag 2017 17:26 - WTA
WTA Madrid: Vinci si ferma sul più bello, Halep avanza agli ottavi
Al Mandatory di Madrid Roberta Vinci gioca un gran match contro Simona Halep ma non basta. Vandeweghe elimina Siegemund, Cibulkova distrutta da Dodin.
di Redazione
[3] S. Halep b. R. Vinci 6-3 2-6 7-6(2)
C’è mancato tanto così, a Roberta Vinci, per festeggiare un successo che attendeva da tantissimo tempo. L’ultimo successo su una top-10 (o anche top-5) risale infatti al torneo Premier 5 di Wuhan, edizione 2015, quando al terzo turno si impose 7-6 6-2 contro Petra Kvitova, allora numero 4 del mondo.
Oggi i rimpianti sono tanti, perché la tarantina è stata perfetta per quasi tutta la partita. Impotente quando nella seconda metà del primo parziale ha subito la grande aggressività di Simona Halep, campionessa uscente, ma senza alcuna pecca dall’inizio del secondo set fino al 5-3 e servizio nella frazione decisiva.
Era stata in grado, l’azzurra, di girare l’andamento della partita a suo favore nella metà del secondo set, dopo non aver concesso chance alla rumena di prendere il largo nei primi game, quando aveva la spinta di 4 game consecutivi vinti. Poi, dal 3-2, è cominciato il suo show. Il primo break è arrivato con una serie di giochi di polso che hanno mandato in confusione la rumena. Poi, sul 5-2, un paio di risposte vincenti hanno confezionato uno splendido 6-2.
Erano mesi che non si vedeva Roberta muoversi, colpire, incidere così coi propri fondamentali. Del rovescio sappiamo tutti l’efficacia quando è “in palla, ma il dritto, la sua profondità e la sua pesantezza, erano a tratti sorprendenti. La stessa Halep, a colloquio col coach a fine secondo set, pareva molto in confusione. Il suo rovescio da qualche game stava facendo una fatica enorme e nei primi 4 game del set decisivo era definitivamente andato: numerosi gli errori, con Vinci puntuale all’appuntamento di giocare tutti i punti da quel lato, quasi in attesa dell’errore. Preso il break, lo ha confermato con un gran game dove ha giocato quasi solo vincenti.
Sul 5-3, però, il braccio ha tremato. Succede anche a chi ha oltre 30 anni. Così sul 15-15 un rovescio in slice si è spento a fondo rete e sul 15-30 un ottimo attacco sul lato del dritto della rumena è stato vanificato da un nuovo slice di rovescio rigiocato sul punto dove stava Halep (che un attimo prima aveva fatto un miracolo in controtempo rigiocando la palla al di là della rete) e che in questa circostanza è stata prontissima a giocare il passante incrociato stretto. Il controbreak ha bloccato Roberta, diventata di colpo iper fallosa e succube della situazione.
Halep ha preso il comando per la prima volta dopo due parziali da incubo ed ha finito per dominare il tie-break in cui è subito volata sul 6-1 chiudendo al secondo match point. Al prossimo turno per lei Samantha Stosur, battuta qui in semifinale 12 mesi fa. Per Roberta, nonostante tanto sforzo, non è rimasto che uscire dal campo molto delusa da come tutto le è scivolato via all’improvviso.
C. Vandeweghe b. L. Siegemund 6-2 4-6 6-3 (Giancarlo Di Leva)
Sulle ali dell’entusiasmo per la importante vittoria ottenuta nella sua Stoccarda, Laura Siegemund sognava un altro exploit qui a Madrid e in realtà si era messa sulla strada giusta dopo aver domato all’esordio la resistenza della numero 7 del mondo Johanna Konta (testa di serie numero 6) al termine di una “notturna” durata quasi 3 ore e conclusasi alle 2 di notte. Ed invece, al secondo ostacolo, la tennista di Filderstadt ha trovato disco rosso di fronte alla temibile americana Coco Vandeweghe, numero 20 del mondo, con la quale non c’erano precedenti nel circuito maggiore.
Vandeweghe ha dovuto vincere l’incontro due volte. Dopo un inizio contrastato in cui entrambe le tenniste perdono il primo game di servizio, l’americana che appare molto più incisiva specie in ribattuta, prende decisamente il comando del gioco e nel sesto game, alla terza palla break, rompe gli equilibri. La Siegemund non riesce a imbrigliare l’avversaria con le sue tipiche variazioni di gioco in quanto quest’ultima, con la sua aggressività, non le lascia il tempo. Il primo set si chiude all’ottavo gioco dopo il terzo break dell’incontro a favore dell’americana. Durata del set 41 minuti.
Stesso copione nel secondo set con l’equilibrio che si rompe, come nel primo parziale, nel sesto game, alla quarta palla break a favore dell’americana che, in virtù della supremazia che sta dimostrando sembra involarsi verso la vittoria. Ma la Siegemund non demorde e grazie anche a 3 errori gratuiti dell’americana si procura le prime 2 palle break dell’incontro, strappa il servizio all’avversaria e riapre il set. La Vandeweghe ha cantato vittoria troppo presto e come le accade spesso, perde tranquillità, affretta le conclusioni, va in rottura prolungata fino a farsi travolgere. Quattro game di seguito a favore della tedesca e tutto è rimandato al terzo set.
Comincia la seconda partita della Vandeweghe che, grazie alla pausa tra i set, riordina le idee e riprende il comando delle operazioni. Serve più efficacemente (77% di punti sulla prima rispetto al 61% del secondo set) e soprattutto commette meno errori. Sfrutta la terza occasione di break nel secondo gioco e da quel momento, senza ulteriori indugi porta in porto il successo. Al terzo turno l’aspetta Suarez Navarro che ieri sera aveva vinto in 3 set la resistenza della Wozniacki finita esausta per la maratona del giorno prima (3 ore e 28 mimuti) contro la Nicolescu.
[Q] O. Dodin b. [4] D. Cibulkova 6-2 6-4 (Diego Barbiani)
Oceane Dodin conquista la prima vittoria contro una top-10 eliminando Dominika Cibulkova. Appena 6 i game raccolti dalla slovacca in quella che si è subito tramutata in un’esecuzione per la malcapitata tennista di Bratislava, che a causa di un servizio per caratteristiche molto leggero diveniva preda delle botte impressionanti che la francese dava alla palla.
Partita che ha regalato ben poco in termini di spunti: due giocatrici che giocano in spinta, solo che una delle due esaspera il concetto fino a renderlo un pressing da togliere il respiro. Cibulkova per costruirsi il punto ha bisogno di comandare lo scambio e giocare diversi colpi prima di giocare il possibile vincente, Dodin aggredisce subito e senza pensare, impedendo all’avversaria di cominciare lo scambio.
Non è stato un punteggio ancor più netto perché la transalpina ha delle pecche, soprattutto su questa superficie, ed è lì che Cibulkova cercava di giocare. Il problema è che non aveva tante occasioni, eppure la mobilità della francese è piuttosto scarsa e quando doveva fare più di due passi rinunciava a rincorrere la palla. Questo ha portato la numero 4 del seeding a pensare alla smorzata, ma non riusciva a costruirsi le chance per utilizzarla perché le palle che arrivavano dal suo lato di campo erano troppo potenti.
Tre break subiti nel primo set, altri due nel secondo. Ha avuto anche lei diverse chance, ma il servizio della francese, allo stesso livello dei colpi da fondo, l’hanno quasi sempre tolta dai problemi. Non è bastato, a Cibulkova, neppure il break recuperato sul 6-2 3-2, perché sul 4-4 ha sbagliato le prime 2 palle corte della sua partita consegnandosi di fatto all’avversaria, che ha chiuso senza grandi patemi.
Sarà il miglior risultato di sempre in un Premier Mandatory per la ventunenne francese, che agli ottavi giocherà (a questo punto con diverse chance di far bene, considerata anche l’altura di Madrid) contro Kristina Mladenovic che invece ha faticato non poco per arrivare fin qui. Chi vincerà avrà una tra Sorana Cirstea e Misaki Doi ai quarti. Insomma, le possiblità per fare veramente bene, considerata la partita di questa sera, Dodin le ha tutte.
Le altre partite (Carlo Rosati)
[Q] O. Dodin b. [4] D. Cibulkova 6-2 6-4
[WC] S. Cirstea b. C. Bellis 6-3 6-2
M. Doi b. [Q] D. Vekic 6-1 6-3
C. Vandeweghe b. L. Siegemund 6-2 4-6 6-3
[16] S. Stosur b. [Q] M. Duque Marino 6-3 7-5
[3] S. Halep b. R. Vinci 6-3 2-6 7-6(2)
K. Bertens b. T. Bacsinszky 6-2 6-2
I. C. Begu b. [Q] J. Larsson 4-6 7-6(5) 6-3