[3] S. Halep b. [14] K. Mladenovic 7-5 6-7(5) 6-2
Due ore e quarantaquattro minuti sono stati necessari a Simona Halep per confermare il titolo conquistato nella Caja Magica nel 2016 e tornare ad alzare un trofeo dopo nove mesi. Kiki Mladenovic non è riuscita invece a conquistare il secondo titolo in carriera (ed in stagione), confermando il suo trend negativo in finale che la vede sconfitta per la sesta volta in sette occasioni. L’anteprima di questa sfida, il quinto precedente tra le due, ce l’ha presentata in maniera impeccabile il nostro Diego Barbiani e la partita non ha tradito le attese, con le due protagoniste che non si sono risparmiate, soprattutto la francese che verso la fine del primo set ha ricominciato ad accusare il dolore lombare avvertito già ieri in semifinale.
Qualche rammarico in effetti Kiki Mladenovic lo porta con sé da questa finale, nella quale era partita decisamente meglio della sua avversaria. Simona Halep infatti era entrata molto tesa in campo e, timorosa per l’aggressività in risposta della francese, aveva ceduto il lunghissimo turno di servizio in apertura di match, dieci minuti e 18 punti, inclusi due doppi falli. Suo malgrado la tensione è di casa anche dalle parti della francese che su tutto non trova il sostegno della palla corta, foriera di molti punti in semifinale contro Kuznetsova. Halep impatta così sul due pari ma non riesce a dare continuità al suo gioco, sbaglia ancora troppo anche quando l’inerzia del punto è dalla sua e con un altro doppio fallo va di nuovo sotto di un break nel settimo gioco. Con la francese al servizio per il set, la rumena trova un ottimo gioco in risposta e recupera nuovamente il break di svantaggio. Non senza patemi tiene il servizio nell’undicesimo gioco e approfitta del calo di Mladenovic per portare a casa il primo parziale.
Il black out francese sembra non vedere la luce, Kiki più volte si tocca la zona dolorante, non riesce ad essere incisiva col servizio e si ritrova subito sotto in avvio di secondo set, di fronte ad una Halep galvanizzata che conquista il break con un rovescio in salto. Mladenovic è quasi in lacrime, il parziale di sei giochi subiti pare acuire il dolore. Ma Halep, come spesso le capita, ha un passaggio a vuoto e rimette l’avversaria in partita. Al cambio campo dopo il terzo gioco scende in campo mamma Mladenovic, questa volta non ha tablet e numeri da presentare alla figlia ma soltanto incitazioni a tirarsi su, a tornare nel match. Kiki riesce a restare attaccata nel punteggio anche se non riesce più a girarsi agevolmente sul dritto, ma la rumena la tiene in partita, troppo timida nelle occasioni che le si presentano. Nel finale del set il livello di gioco si alza, la francese ritrova la grinta necessaria per portare il parziale al tie-break mentre Halep, visibilmente frustrata, prende a calci la racchetta che colpisce, senza conseguenze, un raccattapalle. Halep ha una falsa partenza nel gioco decisivo mentre Kiki riesce a tirare fuori dal cilindro colpi spettacolari, non ultima una smorzata in recupero che le vale anche gli applausi di Halep e due set point. Sul primo, al servizio, il rovescio si ferma in rete ma con coraggio chiude il parziale in risposta e porta il match al terzo set.
Il terzo set ha poca storia, la francese deve annullare due palle break già nel primo gioco ma non riesce a fare altrettanto due giochi più tardi. Halep è più attenta adesso, è riuscita a resettare la gestione leggera del secondo parziale e concede poco o nulla col servizio. La francese alterna entusiasmanti colpi d’orgoglio ma lascia sempre più campo all’avversaria che conquista un altro break nel settimo gioco che la porta al servizio per il match. A zero tiene l’ultimo turno di battuta, alzando le braccia al cielo dopo che l’ultimo dritto di Mladenovic è abbondantemente oltre la riga di fondocampo.
Mladenovic non riesce a farsi il regalo più grosso per il suo compleanno che sarà domani, ma si consolerà con il suo best ranking al numero 14, riportando una francese tra le prime 15 dal 2013, quando era ancora in attività Marion Bartoli. Halep confermando il titolo dello scorso anno si riporta al numero 4 in classifica.
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