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15 Apr 2017 00:19 - WTA
WTA Bogotà: Schiavone da impazzire. Nuova finale a quasi 37 anni
Francesca Schiavone torna in una finale WTA dopo Rio de Janeiro dello scorso anno: tra lei ed il titolo, a Bogotà, è rimasta solo Lara Arruabarrena.
di Diego Barbiani
F. Schiavone b. [3] J. Larsson 7-5 6-4
In barba alla frase di Sergio Palmieri, direttore del torneo di Roma, Francesca Schiavone dimostra che “gallina vecchia fa sempre buon brodo”. Per tutti giocatrice finita già da qualche anno, nel 2016 ha saputo trovare a Rio de Janeiro un acuto vitale per il suo ranking e la sua voglia (sfrenata ed immancabile) che mette ogni volta che scende in campo. Esempio per tutti, modello per i più giovani, a quasi 37 anni l’azzurra si regala una nuova finale a livello WTA che la porta vicinissima ad una clamorosa qualificazione al tabellone principale del Roland Garros senza dover penare tra qualificazioni e richieste di wild card in un momento così complicato.
A Bogotà, in Colombia, si sta regalando una settimana di grandissimo livello. battuta la numero 6 del seeding, battuta la numero 1 (prima top-20 messa ko dal Roland Garros 2015) ed oggi è stata la volta della numero 3, la svedese Johanna Larsson, autrice ieri dell’eliminazione di Sara Errani.
First Final in 14 months!@Schiavone_Fra knocks out Larsson 7-5, 6-4!
Sets @CopaWTABogota Final vs @LaraArrua! pic.twitter.com/Vy4juwWmFL
— WTA (@WTA) April 14, 2017
E tornano in mente le parole che disse in un’intervista tv di fine 2015, a Studio Aperto: “Voglio essere la prima rivale di Serena Williams, voglio entrare in campo e godere, vivere le emozioni che mi porta giocare un passante stretto vincente”. Non era follia, quel “Voglio essere la prima rivale di Serena Williams” non rappresentava un grido di battaglia alla statunitense per i grandi tornei, ma raccontava più della voglia enorme che aveva di rimettersi in gioco, anche se gli anni erano ormai 36 e la classifica diceva numero 121 del mondo. Ed è tutto vero: nessuna come lei è in grado di esaltarsi su un campo da tennis, neppure ora che è numero 163 ed ha battuto fin qui Patricia Maria Tig, Dalila Jakupovic, Kiki Bertens e Larsson, quando fino a qualche anno fa teneva testa alle migliori del lotto.
In Francesca c’è ancora una voglia matta di divertirsi e divertire, ed è questa la chiave più importante di un match odierno condotto avanti nel punteggio per un set e mezzo e con tanto di recupero finale dal 2-4 Larsson nel secondo set con 4 game consecutivi. Tra lei e l’ottavo titolo in carriera c’è solo Lara Arruabarrena, che ha completato una grande rimonta nel terzo set quando era sotto 0-4 contro Sara Sorribes Tormo. La spagnola qui ha già vinto nel 2012 ed ha giocato una grande settimana trovandosi almeno due partite molto delicate (oltre ad oggi è rimasta in campo quasi due ore e tre quarti anche contro Aleksandra Krunic nei quarti di finale). Partirà favorita, ma Schiavone avrà una carica enorme per cercare quello che potrebbe anche rivelarsi l’ultimo acuto della carriera. Anche se tutti noi speriamo, come questo commentatore, che il giorno dell’addio non arrivi mai.
HOW DID @SCHIAVONE_FRA DO THAT?! ? pic.twitter.com/RTnNKSfQXS
— WTA (@WTA) April 14, 2017
“Non ti puoi ritirare Francesca, non puoi farlo quando ancora sei capace di colpi simili! Nessuno vuole che tu te ne vada…”