di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
30 Mar 2017 23:21 - WTA
WTA Miami: Konta vola in finale, Venus Williams deve arrendersi
Johanna Konta supera Venus Williams e sarà lei ad affrontare Caroline Wozniacki nella finale del WTA Premier Mandatory di Miami.
di Diego Barbiani
[11] J. Konta b. [10] V. Williams 6-4 7-5 (Diego Barbiani)
Si sta affermando sempre più come realtà importante, Johanna Konta, capace di balzare ormai 2 anni fa dall’anonimato della top-150, a 24 anni, fin dentro la top-10. La vittoria per 6-4 7-5 ai danni di Venus Williams nella semifinale di Miami riporta la britannica in finale in un torneo WTA Premier Mandatory, il secondo negli ultimi 3 (Pechino e Miami, saltando Indian Wells) ma soprattutto come in quella circostanza le permette di conquistare un posto tra le prime 10 del mondo.
Ad inizio ottobre fu un fatto storico perché si trattò della prima britannica dai tempi di Jo Durie, metà anni ’80, oggi invece è più una conferma di appartenere a quella fascia di giocatrici medio-alte che possono alternarsi nelle posizioni subito dietro alle primissime del ranking, oltretutto in una fase dove ancora il tour è privo di Maria Sharapova e Victoria Azarenka.
La partita di oggi è passata per lo più dalla sua racchetta. Venus, che ieri battendo Angelique Kerber è diventata la più anziana a battere una numero 1 del mondo, si esprimeva bene ma anche a causa di una scarsa percentuale di prime di servizio (appena il 49% totale) ed all’aggressività da fondo della sua avversaria, non riusciva quasi mai a comandare il gioco come fatto contro la tedesca. Due giocatrici molto diverse, Konta e Kerber, ed ecco che nei suoi turni di battuta è sempre stata in difficoltà.
Nei cinque game al servizio del primo set è stata brekkata due volte (i primi due), in uno è stata condotta ai vantaggi, in un altro ha rimontato da 0-40 annullando in tutto 4 palle break. In quella circostanza, si era sul 4-2 Konta, l’arbitro si è reso protagonista di un errore abbastanza grave su una palla che avrebbe dato una nuova chance di break alla britannica. La risposta è atterrata in piena riga di fondo, Venus ha colpito e quando ormai la palla stava uscendo in lunghezza dall’altro lato del campo il giudice di linea ha chiamato l’out con enorme ritardo. Il falco ha prontamente smentito i fatti, ma invece che dare il punto a Konta la giudice di sedia ha detto di far ripetere il punto: “non ho visto dove è atterrato il colpo della tua avversaria, non posso darti il punto”. Il giudice di linea del campo della britannica aveva chiamato l’out, Johanna era su tutte le furie: “È una cosa impossibile, uno sbaglio terribile!”. Non ha potuto far nulla, ma ha saputo ritrovare la calma per condurre in porto gli ultimi game della frazione.
Nel secondo set le cose per Venus non sono cambiate. A parte il primo turno di battuta, tenuto a zero, nei due game successivi si è trovata subito sotto 0-40 (venendo brekkata nella seconda occasione), poi un game salvato da 15-30, poi altri due break subiti. Ed era stata la prima a portarsi avanti nel punteggio, approfittando di un momento difficile della sua avversaria che poi anche sul 5-4 e servizio ha avvertito un po’ di tensione ed ha avuto bisogno della seconda chance per completare l’opera.
Ottima da fondo campo, Konta ha ancora delle difficoltà nel momento in cui deve avanzare verso la rete, un po’ i problemi fatti notare ieri nel match contro Simona Halep: se si trova in una situazione di punteggio delicata, il braccio può irrigidirsi e perdere la misura dei colpi. Però è una ragazza che sta crescendo tanto e sta trovando una sua dimensione forse insperata qualche anno fa. Sabato la sfida a Caroline Wozniacki, già sconfitta 6-3 6-1 durante il terzo turno dell’Australian Open, curiosamente l’unico torneo del 2017 in cui la danese non ha raggiunto almeno i quarti di finale.