[1] T. Babos b. [2] L. Safarova 6-7(4) 6-4 6-3

Sono passati 5 anni esatti dal primo ed unico titolo di Timea Babos nel circuito WTA. Il 26 febbraio 2012, a Monterrey, la tennista ungherese superava Alexandra Cadantu ed ad appena 18 anni conquistava il primo alloro. Sono passati 5 anni esatti prima di vederla sollevare il trofeo della vincitrice, nel mezzo 2 finali perse: la prima nel 2015 a Marrakech contro Elina Svitolina, la seconda nel 2016 a Florianopolis contro Irina Camelia Begu.

Questo, però, conquistato a Budapest, vale tantissimo nell’economia della sua stagione. Testa di serie numero 1, a secco di vittorie da ottobre, unica rappresentante di casa ad avere chance di mettere le mani sul trofeo… Dovendo fronteggiare in finale un’avversaria che non aveva mai battuto nei 2 precedenti.

Lucie Safarova, che in tutto il torneo aveva ceduto un set soltanto nel primo turno contro Magda Linette, oggi era riuscita nel primo parziale a recuperare un break di ritardo ed a far suo il tie-break grazie ad una partenza sprint che l’ha vista cambiare campo sul vantaggio rassicurante di 5-1. Dall’inizio del secondo set, però, la musica è cambiata. Tutto merito di Babos che è salita di livello grazie ad un immediato break e facendosi più sicura al servizio. L’inerzia degli scambi e dell’incontro è lentamente girata, fin quando nel parziale decisivo non sono arrivati i momenti decisivi. Safarova, pagando un po’ troppo l’ansia di dover recuperare un immediato break di ritardo maturato ad inizio del terzo set, ha cercato sempre più di forzare finché non ha ceduto per la seconda volta il servizio mandando l’avversaria al servizio per il match.

Sul 5-2 e servizio Babos è salita 30-15, ma da lì il braccio si è fatto rigido e già quando doveva servire la seconda sul 30-30 sembrava piuttosto vicina alle lacrime per la tensione. Di fatti è stata costretta a cedere 1 dei 2 break con un dritto bloccato finito a fondo rete ed un netto doppio fallo. La sua fortuna è stata partire bene nel game subito dopo e salire sullo 0-30. Safarova ha recuperato, ma sul 30-30 un rovescio stretto ha dato a Babos il primo match point, concretizzato con un nuovo dritto sbagliato dalla ceca. A quel punto, sì, le lacrime sono potute uscire copiose.