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20 Ott 2016 15:30 - WTA
WTA Finals Singapore, le protagoniste: Dominika Cibulkova, outsider di lusso finalmente al Master
di Redazione
TENNIS – Di ARIS ALPI.
SINGAPORE. Dominika Cibulkova si è aggiudicata meritatamente l’ultimo posto disponibile sul volo per la metropoli asiatica, sigillato artmeticamente grazie alla vittoria nel torneo austriaco di Linz.
Benchè Serena Williams ha dato forfait per l’evento del Singapore Stadium, la slovacca accede dunque alla manifestazione da settima classificata, lasciando libera un’altra casella ancora dall’ignoto occupante.
L’atleta di Bratislava vede così realizzarsi la sua prima partecipazione alle WTA Finals, in una già importante annata a livello personale, che l’ha vista convolare a nozze nel luglio scorso assieme al compagno Miso Navara.
Nella carriera della No.7 al mondo ormai, dopo i quarti di finale raggiunti in ogni torneo dello Slam e la conquista di 6 titoli WTA, ciò che manca è infatti un Major, forse come più di ogni altra tra le colleghe in attività a non vantarne ancora uno in bacheca.
Il 2013, che ha significato il suo definitivo salto di qualità, l’aveva vista ricercare dei nuovi e più intensivi programmi d’allenamento che, uniti ad una nuova dieta assieme con un piano di gioco più aggressivo, completeranno il suo tennis fino a renderla una giocatrice insidiosa nei principali appuntamenti in calendario.
In quel di Miami, l’atleta nata a Bratislava ventisette anni or sono, intraprende ogni giorno una severa preparazione che prevede diversi esercizi, tra cui una corsa blanda, scatti su pista, tennis con palleggio da fondo ed esercizio specifico di ogni fondamentale, palestra e massaggi: il tutto, dalle 7.30 di mattina fino alle otto della sera.
I frutti del lavoro e del nuovo apporto tattico si manifesteranno tutti dal gennaio 2014, quando la slovacca si isserà fino alla finale degli Australian Open con Li Na.
Dominika aveva giocato un torneo encomiabile fino alla finale poi perduta con la cinese, battendo rispettivamente giocatrici del calibro di Maria Sharapova, Simona Halep, Agnieszka Radwanska e lasciando, prima dell’ultima sfida, un solo set per strada.
Giunta all’atto conclusivo però, dopo un primo parziale lottato ma poi perso al tie-break, la giocatrice col rovescio a due mani, aveva subito un pesante bagel che le avrebbe fatto sfumare la prima corona Slam.
“Domi” arriva a Singapore dopo un crescendo cominciato durante il torno di Wuhan ed esploso in Austria, in una condizione, che per certi aspetti, riporta alla memoria la giocatrice del 2014, fresca e agile, ma con la consapevolezza e la maturità, rispetto a due anni fa, di potersela finalmente giocare per un titolo di alto livello.
Nei mesi a venire lavorerà per rendere maggiormente incisivo un servizio spesso problematico e l’apporto del drop shot come alternativa alla regolarità.
Tra poco meno di un mese, Cibulkova potrà far valere sicuramente il suo carattere, un ottimo stato di forma, un po’ meno il fisico, assieme ad un altro ricchissimo parco giocatrici.
Con tenniste abili nel palleggio a rimbalzo alto come Garbine Muguruza o Madison Keys, questo gap potrebbe riacutizzarsi, come già avvenuto nei precedenti tre testa a testa per parte, tutti persi dalla No.7 del mondo.
Anche con Angelique Kerber è indietro negli ultimi incontri: l’attuale numero 1 del mondo aveva sempre perso fino al 2013, recuperando quattro sfide consecutive sul cemento, fino all’ultima, datata Tokyo 2015. Sfida abbastanza aperta invece con Simona Halep, con la quale si è spartita i precedenti quattro incontri, senza però mai cederne uno su cemento.
Favorevole invece lo storico con l’altra debuttante delle Finals, Karolina Pliskova, mentre con
con Agnieszka Radwanska, con la quale si è scontrata in ben tredici occasioni, la slovacca ha trionfato in tre dei quattro scontri diretti giocati del 2016.
Insomma, a vedere l’attuale condizione atletica della tennista classe 1989, possono nascere tutti i presupposti per pensare anche ad una qualificazione a sorpresa in semifinale.
Insomma, a vedere l’attuale condizione atletica della tennista classe 1989, possono nascere tutti i presupposti per pensare anche ad una qualificazione a sorpresa in semifinale.