di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
24 Ott 2016 17:01 - WTA
WTA Finals: Pliskova risorge nella notte di Singapore, battuta Muguruza dopo una maratona rocambolesca
di Diego Barbiani
TENNIS – Dal nostro inviato a Singapore Diego Barbiani
“E’ l’una di notte e tutto va bene”. Chi di voi non avrà sentito almeno una volta nella vita questa frase? La pronunciava uno dei 2 pennuti a guardia del castello del principe Giovanni nel cartone animato targato Disney “Robin Hood”.
Stasera vogliamo riprenderla per raccontare questa vittoria rocambolesca e per lunghi tratti impensabile di Karolina Pliskova, impostasi 6-2 6-7(4) 7-5 in oltre due ore e mezza di gioco contro Garbine Muguruza.
Un match che sembrava ormai incanalatosi nella direzione della tennista ceca, capace di dominare il primo set e di condurre agevolmente 3-2 e servizio nel secondo contro una spagnola assente, ferma coi piedi, che mostrava scarsi segnali di reazione, presa a pallate a destra e sinistra da quella che sembrava essere una delle migliori versioni della sua avversaria dalla finale dello US Open ad oggi.
E’ intervenuto Sam Sumyk durante un cambio campo per cercare di tranquillizzare la sua allieva, di dirle di non cercare di eccedere ma di tener duro e mostrare quanto effettivamente tenesse a far bene. Da lì la situazione è cambiata, prima un po’ più sensibilmente, poi in maniera netta. Pliskova aveva perso il ritmo e sbagliava molto di più, contro invece una spagnola che stava guadagnando terreno, fiducia e morale. Si è arrivati, seppur con Muguruza ch eha provato a servire per il set sul 5-3 ma si è fatta subito riprendere, al tie-break. Ancora, Pliskova sbagliava molto più che all’inizio del match e da 3-0 è andata sotto prima 3-4 e poi 4-6 (sempre servizio Muguruza).
Vinto il set, la spagnola sembrava essersi del tutto rigenerata. Non affrontava una top-10 dalla finale di Parigi dove batté Serena Williams, negli ultimi mesi della stagione aveva vinto solo contro una top-20 (Anastasia Pavlyuchenkova ad agosto, a Cincinnati) mentre tante erano state le sconfitte dolore contro avversarie molto più in basso di lei in classifica.
Stasera poteva essere la partita della svolta, quantomeno di una piccola e parziale resurrezione. Invece, chi risorge nella notte di Singapore, è la sua avversaria. Una mazzata che rischia di essere dura, durissima da digerire, soprattutto visto che in un Round Robin ci sono le possibilità di passare il turno anche con una sconfitta. Ma non in un momento così delicato per lei.
(aggiornamenti a breve)