WTA Finals – Kuznetsova, la stanchezza è per i deboli: fantastica vittoria contro Radwanska!

TENNIS – Dal nostro inviato a Singapore Diego Barbiani

Wuhan, Pechino, Tianjin, Mosca ed ora Singapore. Il giro del mondo che ha portato Svetlana Kuznetsova alle sue prime WTA Finals dal 2009 si sta facendo sentire nelle gambe, non ancora però nel suo tennis e nel suo cuore.

Una vittoria strepitosa ai danni di Agnieszka Radwanska le regala l’ennesima soddisfazione di questo finale di stagione incredibile. 7-5 1-6 7-5 il punteggio maturato dopo quasi tre ore di emozioni e capovolgimenti di fronte

“Non sento la stanchezza – diceva ieri la ex n.2 del mondo – quando avevo 25-26 anni arrivavo ad un certo punto della stagione e pensavo a quanto mi rimanesse, perché non ne potevo più e volevo staccare. Poi però ho capito che è solo una questione mentale: se pensi di essere stanco, la stanchezza ti assale”. A 31 anni Svetlana è rientrata nelle prime 10 dopo aver rischiato, non più di 3 anni fa, di essere fuori dalle 100. Eppure era parso un mezzo bluff: non pensarci sicuramente aiuta a non deconcentrarsi da quello che veramente serve, ma un tour de force di questo genere che ti porta a spasso in giro tra Asia ed Europa senza sosta (perché in 3 tornei su 4 ha raggiunto le fasi finali) qualche scoria, per forza di cose, la lasciano.

Sapere che avrebbe cominciato le sue WTA Finals contro un’avversaria come Radwanska potrebbe anche averla aiutata, avendoci vinto 8 degli ultimi 9 incontri e mancato il “filotto” perché a Madrid 2013 si fece rimontare da 6-3 nel tie-break decisivo. A Wuhan, invece, è accaduto l’esatto contrario, con Radwanska che dominava ed ha avuto match point a disposizione prima di cedere al terzo. I precedenti dicevano 12-4 in favore della russa che pure però partiva peggio rispetto alla polacca. Nei primi game è parso però chiaro come potesse essere con la spia della riserva accesa. Forse conscia di quanto potesse esserle utile nell’economia dell’incontro vincere il primo parziale, ha cercato di attivarsi e prima si è prima tolta d’impaccio sull’1-4 e poi ha mosso i primi passi della sua rimonta. 

Radwanska ha preso un po’ paura, irrigidendosi, non riuscendo più a coprire il campo né a muovere la sua avversaria. Significati i due punti che hanno portato Kuznetsova a servire per il set sul 6-5: in un game dove era avanti 30-0, la n.3 del mondo si è fatta raggiungere e sul quinto punto ha giocato perlopiù passivamente, facendo colpire troppi rovesci all’avversaria e quasi sempre da ferma. Al servizio per chiudere, Kuznetsova ha avuto difficoltà nei primi punti, ma dopo aver salvato la palla del tie-break ha chiuso al terzo set point.

Il secondo set ha visto tutta la fatica affiorare, non riuscendo a tenere gli scambi e lasciando strada libera alla polacca, che con 4 break di fila si issava sul 6-1 2-0. Mai però sottovalutare il famoso DNA della campionessa, e Kuznetsova campionessa lo è, avendo vinto 2 Slam in carriera e fatto parte a pieno del periodo d’oro del tennis russo. L’età non sembra essere dalla sua, ma con uno scatto d’orgoglio ha prima mosso il punteggio e poi ripreso il break di ritardo. Le difficoltà continuavano, ma la partita era finalmente in equilibrio. 

Il break che Radwanska aveva ritrovato nel quinto game è stato perso poco più avanti: sul 4-3 non è bastato il recupero da 0-40, perché Kuznetsova ci ha creduto fino a quando, alla quinta chance, non è arrivato il riaggancio. 

Nuovamente, come nel gioco del cane col gatto, Radwanska provava a scappare. Come a Wuhan, però, servire per il match non è bastato. Svetlana ormai giocava di solo istinto, lasciando perdere i palleggi e spingendo senza troppi complimenti. Ha annullato un match point (o, per meglio dire, la sua avversaria ci ha messo del suo con un dritto tremebondo a metà rete) ed alla seconda chance il nuovo, il terzo, riaggancio. Il turno di battuta poi vinto, per il 6-5, sapeva già di mezzo successo. A quel punto la situazione era completamente capovolta e chi doveva respingere tutta la pressione era chi, fino a pochi secondi fa, stava per chiudere l’incontro.

Ormai Svetlana estraeva colpi vincenti a ripetizione. Splendido il rovescio da fuori dal campo che dal possibile 40-15 Radwanska l’ha portata invece sul 30-30. Una risposta vincente di dritto, piazzato all’incrocio delle righe, le dava la parità. Sul primo match point è stato hawkeye a salvare la n.3 del mondo, con Kuznetsova già a braccia alzate. Pochi punti dopo, però, l’ultimo dritto della polacca si spegneva a metà rete. Con una faccia stravolta, con chissà ancora quante (poche) energie rimaste, ‘Sveta’ si è aggiudicata una partita incredibile. 

Per qualche ragione, Radwanska è sotto ora 13-4 nei precedenti contro la russa nonostante spesso abbia avuto chance per rendere questo passivo meno amaro, con un gioco che le crea diversi fastidi. Eppure, ancora una volta chi esce con un pugno di mosche tra le mani è ancora lei. La situazione, per lei, non è poi così favorevole: ha bisogno di almeno un successo contro Karolina Pliskova e Garbine Muguruza. Una vittoria della ceca stasera la porterebbe mercoledì a giocare contro la spagnola, che è pur sempre avanti 4-3 nei precedenti. Certo che comunque, da una giocatrice abile di vincere questo evento nel modo rocambolesco ed appassionante di 12 mesi fa, è doveroso non tirarla ancora fuori dai giochi.

 

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