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18 Ott 2016 12:08 - WTA
"Ucciditi". "Muori lentamente, pu***na". Ora è Nicole Gibbs a denunciare le offese ricevute sui social network
di Diego Barbiani
TENNIS – Di Diego Barbiani
MOSCA. Non c’è pace per i giocatori, ormai stufi di trovarsi ricoperti da tonnellate di insulti dopo un match andato male. Stavolta, e non è la prima per la giocatrice interessata, è Nicole Gibbs a pubblicare con nome e cognome o l’account Twitter di chi ha riversato su di lei espressioni riprovevoli, brutali e che ormai, triste ammetterlo, sembrano diventate routine.
La statunitense ha perso 7-5 6-1 da Ekaterina Makarova al primo turno del torneo WTA Premier di Mosca in un match molto teso nel primo parziale, dove ha sprecato tre break di vantaggio ed ha mancato la chiusura sul 5-4 e servizio.
Al termine, 3 screenshot pubblicati sul proprio profilo Twitter dove si leggono chiaramente frasi come: “Ucciditi”, “Schifosa scorretta”, “Brekkata a zero all’inizio del secondo set, cercati un’altra occupazione perché a tennis sei una me**a!”, “E tu saresti una professionista?”, “Tu fai veramente schifo, spero tu possa morire lentamente e soffrendo fino alla fine! Te lo sei meritato: pu***na!”.
Warning: not suitable for children. Or anyone, really. This stuff is seriously an epidemic… pic.twitter.com/FpYAVW2xt4
— Nicole Gibbs (@Gibbsyyyy) 18 ottobre 2016
“Attenzione: non è qualcosa adatto ai bambini. A dir la verità non sarebbe adatto a nessuno. Questo atteggiamento sta diventando un’epidemia…” è il commento sconsolato della giocatrice, che si aggiunge come una goccia nell’oceano di lamentele e preoccupazioni che arrivano da chi, giorno dopo giorno, è costretto a subire ed a leggere frasi molto simili.
I mittenti, il più delle volte, sono scommettitori che perdono le loro puntate e sfogano la loro rabbia, ma il pericolo è che qualcuno possa seriamente mettere in atto quanto scrive, menttendo a rischio l’incolumità dell’atleta. Il confine tra insulto e minaccia reale è un fattore sottile sottile, bisogna fare qualcosa per mettere un freno a questo fiume in piena ormai fuori controllo.
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