US Open – Day 2 recap: Murray e Serena Williams due schiacciasassi. Lorenzi sempre più numero 1 d’Italia

TENNIS – NEW YORK. Eccoci qui anche questa mattina (italiana) per rivivere quanto accaduto nella giornata appena conclusa agli Us Open. Ecco in pillole il secondo giorno a Flushing Meadows.

SERENA E MURRAY VANNO DI FRETTA
Chi si aspettava di assistere ad una lunga serata di tennis e due match combattuti (e nel primo caso le premesse c’erano tutte) è rimasto deluso. Serena Williams e Andy Murray hanno liquidato i rispettivi avversari mettendo subito le cosa in chiaro: siamo noi i principali favoriti per la vittoria finale. La Williams (che si sta giocando il numero 1 con Kerber, Muguruza e Radwanska) aveva sulla carta un esordio pieno di insidie contro Ekaterina Makarova, ed è stata ben attenta a partire con il piede giusto, mettendo in campo fin da subito personalità, forza e ace come se piovesse. Impressionante infatti la prestazione al servizio: a metà del secondo set era addirittura 21/22 con la prima! Probabilmente la miglior partita di Serena del 2016. Che dire di Murray. Sta disputando probabilmente la miglior stagione della carriera e da Wimbledon a questa parte ha perso un solo match (finale di Cincinnati) dopo aver vinto a Londra e il torneo Olimpico. E’ attualmente il più in forma e se n’è accorto anche Lukas Rosol, al quale sono state concesse le briciole.

ITALIANI: GLI UOMINI VANNO FORTE, LE DONNE FUORI
Non è capitato molto spesso, negli ultimi anni, che gli uomini fossero più delle donne al secondo turno di uno torneo dello Slam, dove erano appunto le donzelle a regalarci più soddisfazioni (non ultima la finale tutta italiana proprio a New York). Ebbene, nel secondo giorno di Flushing Meadows si sono invertiti gli schemi: Camila Giorgi e Karin Knapp (di cui vi abbiamo parlato QUI) sono state entrambe eliminate, e con i ko di Sara Errani e Francesca Schiavone, nel tabellone femminile ci resta la sola Roberta Vinci. E’ andata decisamente meglio tra gli uomini con tre vittorie su quattro in questa seconda giornata: Alessandro Giannessi (LINK), Fabio Fognini (LINK) e Paolo Lorenzi avanti, tutti e tre autori per vari motivi di una piccola impresa, e il solo Thomas Fabbiano ko (LINK). Due parole sul 2016 di Paolo Lorenzi: questa vittoria su Carlos Berlocq è la terza in carriera in un torneo dello Slam, dove prima di due anni fa non aveva mai passato un turno nel main draw (l’incantesimo si è rotto proprio a New York). Attualmente è numero 38 nella race e numero 1 d’Italia, con discrete possibilità di esserlo fino a fine anno.

AVANTI WAWRINKA, NISHIKORI E DEL POTRO
L’esordio di Stan Wawrinka si preannunciava quantomeno duro contro Fernando Verdasco, invece lo svizzero si è sempre dimostrato sicuro ed in controllo (nonostante il punteggio faccia pensare a set lottati). Risultato: tre set a zero. Stesso score, ma a parziali invertiti, anche per Juan Martin Del Potro contro il connazionale Diego Schwartzman, che a fine match si è pure lamentato perché il pubblico, neutrale e con due argentini in campo, si è schierato apertamente dalla parte di uno. Diego, dobbiamo spiegartelo noi il perché Delpo abbia sostenitori ovunque e che da quelle parti ci ha anche vinto? Vince lasciando per strada un set, ma senza troppi patemi, Kei Nishikori, vincitore delle Us Open Series.

BYE BYE GOFFIN E TOMIC
Incredibili ed inspiegabili invece i ko di David Goffin, capace di far partita pari con Djokovic e poi perdere al primo turno di uno Slam da un 20enne semi-sconosciuto (tale Jared Donaldson). Bruttissima sconfitta anche per Tomic. Non solo per l’avversario, ampiamente alla portata come Damir Dzumhur, ma anche per il solito teatrino da bulletto (e sicuramente passibile di multa) di cui vi abbiamo dato conto QUI. Infine segnaliamo un ko da non dormirci per un mese e più di Evgeny Donskoy contro Steve Johnson. Il russo era avanti due set e 5-3 40-0: ha sprecato quei tre match, altri due sempre sul 5-3 e altri due anche sul 6-5. Se non sentiremo più parlare di lui fino a gennaio, lo capiremo.

IL DOPPIO BAGEL DI CARLA E QUASI DOPPIO BAGEL DI HALEP
Tutti sognano il match perfetto, o comunque di rifilare un doppio 6-0 all’avversaria, non per sadismo nei confronti di chi sta al di là della rete ma per soddisfazione personale. In giornata ci è riuscita Carla Suarez Navarro contro la povera Teliana Pereira. Stava quasi per fare altrettanto Simona Halep, ma si è fatta distrarre cedendo per la prima volta il servizio sul 5-0 del secondo set, quando Kirsten Flipkens ha incassato e portato a casa due giochi evitato l’umiliazione.
Passa anche Venus Williams in tre set sulla Kozlova. 

IVANOVIC E BOUCHARD SEMPRE PIU’ NEL BARATRO
Non sembra avere fine la crisi di Ana Ivanovic in questo 2016 disgraziato (tennisticamente parlando s’intende, fuori da campo sono tutte rose e fiori con il marito Bastian Schweinsteiger). La serba ha perso il quinto match di fila contro Denisa Allertova, facendo registrare record negativo in carriera, e come se non bastasse è anche alle prese con guai al polso destro, che pare da operare. Urge una pausa per pensare veramente a cosa vuol fare del resto della sua carriera (anche se lei di ritiro non vuol sentir parlare). Non se la passa meglio Eugenie Bouchard, che contro Katerina Siniakova incassa la sconfitta numero 20 della stagione. Prima di questo match la Siniakova non aveva mai vinto una partita agli Us Open. Certo, è ancora un po’ giovane per parlare di ritiro, ma la canadese non riesce veramente più a dare continuità ai propri risultati. Tanto da far pensare che sia stata veramente un fuoco di paglia (e il 2014 un caso).
Chiudiamo infine con la vittoria di Lucie Safarova su Daria Gavrilova, con quest’ultima che è scoppiata a piangere in conferenza stampa per sfogare la rabbia: «Ci ho messo l’anima negli allenamenti degli ultimi mesi» e non ha raccolto quasi nulla (va detto che i sorteggi sono stati sempre molto tosti). Come digerirai questo ko, le hanno chiesto: «Vado a mangiare, tanto e male».

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