Agamenone: "Il tennis per me è rimasto un gioco, non un lavoro"

TENNIS – Di Adamo Recchia

Abbiamo intervistato Franco Agamenone, giocatore argentino classe 1993 ed attualmente n.757 al mondo con un best ranking di 597 raggiunto in questo 2016.

Quando hai avuto il primo impatto con il nostro sport?

«Io ho incominciato a giocare a tennis a 5 anni quando mio padre mi portò a prendere lezione al Club Estudiantes del Rio Cuarto».

Quando hai capito poteva diventare un lavoro?

«A 14 anni avevo capito che mi dovevo dedicare al tennis. Ma non lo presi come un lavoro ma come uno sport da praticare con molta passione ed entusiasmo. Quando si fa qualcosa che ti piace veramente non va più considerato un lavoro».

Attualmente sei al n.757 in singolare e n. 395 del ranking di doppio, che obiettivi hai in questa stagione?

«Il mio obiettivo è entrare nei primi 400 in singolo e migliorare il ranking nel doppio».

Quale vittoria ricordi con maggior piacere?

«Le 2 vittorie che ricordo con maggior piacere sono il primo punto Atp ed il primo future che ho vinto».

In quali colpi devi migliorare?

«Devo migliorare in molti colpi però il colpo su cui devo insistere di più è il servizio se voglio fare il salto di qualità».

Quali sono le tue superfici preferite?

«Ho sempre giocato sulla terra battuta ma mi piace molto anche il cemento».

Parlaci del tuo staff e di dove ti alleni.

«Il mio allenatore è Antonio Pastorino, il mio preparatore fisico è Cesar Maldonado e la mia mental coach è Mariela Garcia. Mi alleno a Zarate a 80 km da Buenos Aires. Ho cominciato quest’anno ad allenarmi con loro e sono molto contento e comodo».

 

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