WTA Eastbourne – Gioia Cibulkova: a 27 anni il primo titolo sull'erba, battuta Pliskova!

TENNIS – Di Diego Barbiani

EASTBOURNE. Dominika Cibulkova si impone per la prima volta in carriera sull’erba e lo fa ad Eastbourne, nel prestigioso torneo WTA Premier che fa da “anteprima” a Wimbledon, al via lunedì prossimo.

Una giornata delle prime volte, se vogliamo, perché il 2016 è anche l’anno in cui riesce a portare a casa più di un titolo, quasi a ripagare l’assenza di oltre due anni tra Acapulco 2014 e Katowice 2016, quando vinse ai danni di Camila Giorgi. Oggi la slovacca ha superato un’altra giocatrice dalle caratteristiche simili a quelle della tennista azzurra, e potenzialmente molto pericolosa sull’erba. Karolina Pliskova, però, pur essendo arrivata quasi un anno fa in top-10 ha qualche difficoltà di troppo nei match che valgono davvero: oltre a non aver ancora superato il terzo turno di uno Slam, la ceca ha un record non certo invidiabile di 5 vinte e 9 perse e questa è la quinta sconfitta su altrettanti finali in un torneo di livello Premier.

7-5 6-3 il punteggio che regala a Cibulkova una soddisfazione da lei stessa definita enorme perché per tutta la settimana ha espresso un ottimo livello di gioco ed ha battuto avversarie che sull’erba sanno giocare (Agnieszka Radwanska) o che hanno le armi per fare danni (Jelena Ostapenko, Monica Puig, la stessa Pliskova). Oggi le condizioni erano molto diverse rispetto a tutta la settimana perché nella zona di Eastbourne, dove il vento è presente tutto l’anno, oggi la sua forza era ancora superiore. Lo si notava dai capelli di Mariana Alves, la giudice di sedia, che svolazzavano qui e là senza sosta, o dalle reti del campo che alla base erano continuamente spostate rispetto al loro “asse”. Questo condizionava il gioco di entrambe, ma infastidiva di più Pliskova che non trovava mai la giusta distanza dalla palla.

In certi frangenti era molto difficile giocare, con la palla che si fermava o cambiava bruscamente direzione verso l’esterno del campo. Pochi scambi, diversi errori. Era più una questione di testa e di capacità di adattamento. Pliskova, protagonista durante tutta la settimana di un numero enorme di ace per partita e ieri di un solo break subito in 3 set combattuti contro Johanna Konta, oggi ha perso la battuta nei primi 2 game al servizio. Pochi ace, merito anche della reattività di Cibulkova di mettere la racchetta, in certi momenti, e rimandarla di là facendo cominciare lo scambio. Poi era perlopiù bravura nel sapere giocare col vento e controllare i colpi. Bravissima sotto questo aspetto la piccola slovacca che, alla lunga, ha visto prevalere le proprie qualità atletiche rispetto ai colpi potenti (ma spesso fuori giri) della sua avversaria, incapace di sfruttare nel primo set un vantaggio di 4-3 e servizio.

Nel secondo parziale il momento determinante è arrivato sul 4-2, con Cibulkova che poco prima aveva ottenuto il break con un ottimo passante di rovescio e si trovava sotto 15-40. Non era riuscita, fino a quel game, a salvare palle break. Solo in quel settimo gioco ne ha annullate ben 4. Pliskova può recriminare solo sulla terza, quando aveva i piedi ben dentro al campo per attaccare subito una seconda della sua avversaria ma la palla si è spenta appena sotto il nastro. Alla fine, dopo circa 10 minuti, è arrivato il punto del 5-2. Poco più tardi, al terzo match point è arrivato l’errore decisivo della ceca e l’esultanza sfrenata di Cibulkova che poi, durante la premiazione, ha espresso tutta la sua gioia: “Qui hanno trionfato campionesse come Martina Navratilova, Billie Jean King… Quando sono arrivata qui guardavo l’albo d’oro ed ho pensato: “Sarebbe stupendo se un giorno riuscissi a vincerlo pure io”.

 

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