WTA Roma: Serena Williams, esordio positivo (ma senza strafare)

TENNIS – ROMA – DI FABRIZIO FIDECARO – Serena Williams ha battuto per 64 63 Anna-Lena Friedsam nel suo match d’esordio agli Internazionali d’Italia 2016. Prossima avversaria della numero uno McHale o Ivanovic.

Tutto semplice? Non proprio. Una prestazione stellare? Certamente no. D’altronde per Serena Williams quello nella sessione serale del Foro Italico contro Anna-Lena Friedsam era il debutto stagionale sul rosso, e inoltre occorreva rammentare che la fuoriclasse di Compton era ferma da Miami, dove aveva ceduto negli ottavi a Svetlana Kuznetsova.

A ogni modo, a impensierire più di tanto la pantera di Compton non poteva certo essere la ragazza di Neuwied, entrata questa settimana per la prima volta in carriera fra le top fifty del ranking mondiale (giusto al 50esimo posto). Serena ha disputato un match accorto, senza strafare, consapevole di essere ancora distante dalla migliore condizione e cercando le sensazioni giuste sulla superficie.

Nel primo set a fare la differenza è stata la sua solidità alla battuta, tanto che per aggiudicarsi il parziale le è bastato solo un break, ottenuto al terzo game. La seconda frazione pareva avviarsi sulla falsariga della precedente: ancora la Williams ha strappato il servizio alla 22enne tedesca sull’uno pari. Immediato, però, è giunto il controbreak, che ha fatto pensare all’eventualità di un maggiore equilibrio. Serena, però, ha innalzato il proprio livello, tornando immediatamente avanti e non facendosi più raggiungere fino al 64 63 conclusivo.

Al prossimo turno Serena potrebbe trovare Ana Ivanovic, e l’impegno si prospetterebbe senz’altro più duro. La serba, vincitrice ieri sera con un doppio 64 su Anastasia Pavlyuchenkova, se la vedrà domani sul campo 1 con la statunitense Christina McHale, partita dalle qualificazioni e impostasi oggi sulla wild card azzurra Claudia Giovine. Ana ha battuto l’attuale numero uno del mondo solo una volta in dieci occasioni, agli Australian Open 2014, ma resta sempre cliente scomoda. Come, in fondo, la McHale, che ha strappato un set alla ben più blasonata connazionale proprio in quel di Miami.

 

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