Quale forma ha l’acqua? In verità l’acqua prende la forma che le viene data, perché si sostiene che non ne abbia davvero una tutta sua. Proprio come un liquido, incapace di acquisire una sola forma, il tennis di Jannik Sinner fluisce, si adegua a ogni foggia o situazione. Scorre inesorabile ignorando gli ostacoli e procede […]
23 Apr 2016 18:53 - WTA
Wta Stoccarda – Siegemund: "Mi voglio solo godere il momento", Radwanska una cheesecake per consolarsi
di Redazione
TENNIS – dalla nostra inviata a Stoccarda
Radwanska aveva vinto contro Laura Siegemund, 10 anni fa, in un torneo da 25 mila dollari, in tre set. Oggi, invece, in un torneo decisamente più importante, alla rilevazione tedesca, sono bastati due set, 6-4 6-2, per raggiungere la sua prima finale a ventotto anni. La polacca prende quello che di buono questa settimana le ha portato e anche lei, come Petra Kvitova, già pensa a Madrid.
«Oggi il mio tennis non è stato abbastanza buono. Con il tipo di gioco che a lei, il primo colpo è molto importante. E le è entrato praticamente ogni palla che colpiva. Non aveva nulla da peredere e ha preso i suoi rischi.
Anche se oggi non è stato il tuo giorno, è comunque il miglior risultato che hai avuto da un po’. Una buona partenza per la stagione sul rosso.
«Ovviamente sono delusa per la sconfitta, Ma spero di poter tornare il prossimo anno e fare meglio. Comuque la stagione sulla terra battuta è appena iniziata, spero di poter continuare a giocare lo stesso tennis che ho giocato qui. Non mi posso lamentare, ho avuto un buon inizio di anno. Un paio di bei risultati, una paio di semifinali, fino ad ora non è andata male».
Il pubblico è molto corretto. Ma come è quando sai che dovrai giocare contro una avversaria e anche contro gli spettatori?
«Ad essere sincera, non mi importa. Possono anche essere due volte più rumorosi. Ovviamente giocando contro una tedesca sapevo cosa mi aspettava. Ho giocato molte volte in Fed Cup, e anche in posti strani. Sono abituata».
Madrid è il prossimo torneo, come passerai I prossi giorni prima di andare in Spagna?
«In Europa tutto è vicino, dopo un torneo posso andare a casa. Quindi due o tre giorni di riposo e poi ritorno in campo per preparare Madrid al meglio che posso».
Quanto tempo ci vuole per adattarsi all’altitudine, ti riesce facile?
«Non seno tanta differenza. Certo, andrò alcuni giorni prima. Penso ci siano un paio di posti molto peggiori dove hai bisogno di piú tempo di Madrid»
Se ti potessimo ordinare una cheesecake per farti sentire meglio, quale vorresti ?
«In questo momento, mi prendo qualsiasi cosa. Scegliete voi!»
Un cheescake, crema e gelato. Giusto?
«Esatto»
Con un passo da bersagliere, arriva in sala stampa la vera eroina della settimana. La vera bella sorpresa di questo torneo. Ma già due settimane fa Charleston aveva raggiunto i quarti di finale. Insomma una sorpresa sì, ma non così casuale come all’apparenza potrebbe sembrare.
Hai già giocato sette partite fra qualificazione e tabellone principale. Ancora un match. Il più facile, no?
«Facile? No! Diventa sempre più difficile. Non è il numero di match che ho giocato, ma il livello delle avversarie. Ma è un passo dopo l’altro, un punto per punto. Ho fatto una ottima settimana, concentrandomi su me stessa. E credo sia stato parte del mio successo. Ho fiducia anche per il match di domani»
Radwanska è conosciuta per avere una ottima mano e una gran varietà i colpi. L’hai battuta al suo stesso gioco oggi…
«Si, anche io gioco colpi divers. Forse abbiamo un gioco più simile fra noi che quello con altre giocatrici. Io mi sono concentrata sul mio gioco, che ha funzionato bene per tutta la settimana. All’inizio stavo giocando un po’ corto e questo le ha dato varie possibilità, ma sono riuscita a ritrovare il mio gioco. Un po’ più tardi rispetto agli altri match, sono comunque riuscita a ritrovarlo».
Cosa hai pensato quando hai servito per il match?
«Ho cercato di non pensare. In queste situazioni sento che sono sulla cresta dell’onda. E non ho bisogno di pensare per prendere la decisione giusta. Altre volte ti senti in questa posizione e allora hai bisogno di una buona strategia, per ogni punto. Ma oggi avevo un break di vantaggio e sapevo che dovevo credere nel mio istinto. Ed ha funzionato bene. Ero concentrata. Ero calma».
Hai usato bene i tuoi studi e la tua tesi “Crollare sotto pressione, nello sport professionistico” questa settimana…
«Forse dovrei rileggerla! Le persone chiamano ogni situazione in cui sei davanti e hai una possibilità che non realizzi, chocking. Ma non è questo. E’ essere in testa molte volte, essere in una situazione in cui non puoi perdere e poi non essere più capace di mettere ogni singola palla in campo. Ma non voglio andare in troppi dettagli!».
Dove si può acquistare?
«Non è in vendita, ho solo un paio di copie della mia tesi che faccio leggere a chi è interessato ed è solo in tedesco!»
Simona Halep, 3 anni fa giocò le qualificazione a Roma e arrivò in semifinale. Quello è stato il suo punto di svolta della sua carriera. Tu hai già fatto meglio con la finale. Si possono paragonare queste due situazioni?
«Non sapevo, non ci fosse stata un altra qualificata arrivata in finale. Sono molto contenta di questa settimana, ma non so se possa essere il punto di svolta di questa mia tarda carriera. Non lo so e nemmeno me ne importa tanto. Mi voglio solo godere il momento, chissà se giocherò ancora un altra finale, chissà cosa succedere. Mi voglio queste sensazioni e poi fare del mio meglio domani. Penso sia tutto una questione di attitudine e lavoro se riuscirò a giocare un altra finale oppure no».