Intervista ad Angelica Moratelli: «Mi ispiro a Kim Clijsters»

TENNIS – Di ADAMO RECCHIA. Abbiamo intervistato Angelica Moratelli giovane promessa italiana, tanti i temi trattati: dal caso doping-Sharapova alle prospettive future per la sua carriera.

Ciao Angelica, grazie per accettato il nostro invito. Per cominciare raccontaci del tuo primo impatto con il mondo del tennis.

Ho cominciato a giocare all’età di 5 anni, grazie a mio fratello che si allenava a Rovereto. Mi piaceva vederlo giocare e passavo i miei pomeriggi dopo l’asilo a guardarlo colpire questa pallina gialla.

Quando hai capito che poteva diventare la tua professione?

Già da piccolina ero entrata come osservata nazionale e ogni anno si alzava l’asticella. Il vero salto lo si è fatto all’età di 15 anni quando sono passata dal tour giovanile a quello “pro” dei 10.000. Ma la mia vita è sempre stata impostata sul tennis, scuola amici parenti, passavano in secondo piano. È sempre stata la mia passione.

Hai vinto 4 tornei ITF, 3 sulla terra uno sul cemento. Quale superficie preferisci e perché?

Preferisco giocare sul cemento. È sempre stata la mia superficie preferita, fin da bambina, perché ho un gioco molto lineare e sull'”uno/due”. Scambi corti, e gioco aggressivo.

Su quali colpi pensi di dover  lavorare per migliorarti?

Quest’anno sono partita alla grande, ho fatto un’ottima preparazione ma non ci si aspettava questi risultati. Adesso l’obiettivo è continuare a migliorare il ranking ma soprattutto migliorarmi come giocatrice. Devo sistemare e fare più male con il servizio, sicuramente. 

A quale o quali giocatrici ti ispiri maggiormente?

La mia giocatrice preferita è stata e rimane Kim Clijsters. 

Raccontaci dove ti alleni e chi sono i tuoi coach.

Mi alleno a Bassano del Grappa da qualche mese con i maestri Marco e Tommaso Moretto e Marco Fioravanzo. Dopo 16 anni di sodalizio con il mio maestro storico sono venuta qui e ho trovato un ottimo staff. Oltre agli allenatori sono seguita nella preparazione atletica da Stefano Todesco, nella parte mentale da Guido Bresolin, nell’alimentazione da Claudia Cocco e per quanto riguarda osteopatia/fisioterapia da Matteo Balladore.

Qual è la tua opinione sul caso Sharapova?

Il caso Sharapova è una brutta pagina per la storia del nostro sport. Sicuramente lei ha delle colpe per non essersi informata sul cambio di regolamento da parte della WADA nei confronti del suo medicinale, ma le regole sono regole e vanno rispettate. 

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