ATP Indian Wells: il sogno di Zverev si ferma sul nastro, Nadal miracolato passa ai quarti di finale

TENNIS – Dal nostro inviato ad Indian Wells Diego Barbiani

Si è fermata ad un passo, anzi ad una voleè, la favola di Alexander Zverev che viene eliminato da un Rafael Nadal che oggi più che mai deve ringraziare ogni genere di divinità in cui crede.

6-7(8) 6-0 7-5 il punteggio finale di una partita che Nadal ha tirato su senza sapere come, o meglio non ha dovuto far nulla se non attendere che Zverev proseguisse il suo momento di rottura prolungata. Riavvolgiamo il nastro al momento clou: Zverev stava servendo per il match sul 5-3 al terzo set, un game dove era avanti 30-0 prima di subire il rientro dello spagnolo. Sul 30-30 ha conquistato il match point e dopo un ottimo servizio non risposto alla perfezione dall’avversario aveva sulla racchetta una voleè elementare a due passi dalla rete e tutto il lato sinistro di Nadal libero. Palla sul nastro, parità, dritto da fuori dal campo, palla break Nadal, terzo errore consecutivo e controbreak. Il game, set and match più crudele che si possa vedere, ma il tennis è anche questo e probabilmente in quella frazione di secondo il tedesco ha pensato troppo alla situazione: essere su uno dei campi più importanti del mondo, contro un giocatore che lui stesso ha confessato di ammirare per la tenacia con cui lotta durante le partite, di avere tra le mani la possibilità concreta di vincere l’incontro. In una parola: tilt.

Questo però è lo sport, verrebbe da pensare cercando di prenderla con filosofia. Da qualsiasi parte si voglia vedere, che siate voi tifosi dell’uno o dell’altro, o semplicemente appassionati, è stato un momento tremendo che ha condannato Zverev ad una sconfitta che brucia e brucerà tantissimo nelle prossime ore. Oltre un’ora di primo set per vincere una battaglia serratissima al tie-break per 10-8, in un set in cui si son visti tanti spunti interessanti: soprattutto, Zverev che ha preso il break di vantaggio sul 2-2 e l’ha tenuto alla grande fino al 5-4, vincendo il 91% di punti con la prima di servizio. Lì dal 30-0 (guarda caso, come nel game in cui serviva per il match…) non ha più vinto un punto servendo comunque tre volte su quattro la prima palla in campo. 

Nadal aveva alzato il livello, eppure l’equilibrio rimaneva pressoché totale. Al tie-break ci sono state occasioni per entrambi, con Nadal che spreca un set point al servizio mandando a lato un dritto su una palla steccata dall’avversario, perdendo poi anche il punto dopo ed infine il parziale. Poi Zverev ha avuto un calo nervoso netto, cedendo il primo turno di battuta a zero ed il secondo a trenta (anche lì, dal 30-0) lasciando perdere il set e provando a dar tutto nell’ultimo parziale. Il piano stava riuscendo: i numeri al servizio erano diventati impressionanti (100% di punti con la prima fino al 4-2 30-0) e da fondo campo difficilmente concedeva spazi al n.5 del mondo. Perso una prima volta il break di vantaggio servendo male, ha trovato subito il modo di rifarsi e nonostante un più che discutibile warning per perdita di tempo ricevuto sul 4-2 30-40 ha tenuto ancora e si torna così al momento che ha segnato in maniera indelebile l’incontro.

5-3 e 30-0, Nadal risaliva la china ma con servizio e dritto Zerev arrivava a match point. Tutto lo stadio stava scattando in piedi per applaudire l’impresa del diciottenne di Amburgo, un urlo spezzato in maniera (sportivamente parlando) drammatica. Ne avrà giocate a migliaia in vita sua, eppure ha perso di vista quella quella più importante. Il tempo è dalla sua, ma questo ora non può bastare a consolarlo. 

 

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