di SALVATORE SODANO Queste grandi competizioni internazionali a squadre al femminile, la prima fondata nel 1923 come “Wightman Cup”, equivalente della “Coppa Davis”, con nuovi format e denominazioni, si disputano da oltre un secolo. La prima, che prendeva la denominazione dal nome della grande signora del tennis americano Hazel Wightman, fu disputata sin dal 1923 […]
TENNIS – Di PIERO VASSALLO. Up & Down della settimana: Suarez Navarro è ufficialmente tra le grandi, Ostapenko prepara una carriera luminosa. Kvitova, che succede? L’allergia abbatte Djokovic.
UP
Carla Suarez Navarro
In un circuito WTA sempre più caratterizzato da corazziere con gambe da copertina, Carla Suarez Navarro rappresenta l’antidiva per eccellenza. Capello corto e sbarazzino, 162 centimetri scarsi e un rovescio a una mano tanto bello quanto raro nel tennis moderno. La ragazza di Las Palmas è riuscita a farsi largo tra i nomi eccellenti grazie al suo gioco elegante e gradevole, ma le mancava qualcosa a livello di trofei: 9 finali e 1 solo trionfo, nel modesto torneo di Oeiras. Sabato ha fatto cadere anche l’ultimo dei paletti e dopo le finali perse a Miami e Roma è arrivato l’alloro più importante grazie al successo su Ostapenko in quel di Doha.
Jelena Ostapenko
Ernests Gulbis non vince più neanche a pagarlo? Non disperino i lettoni, perché Jelena Ostapenko sembra pronta a regalare parecchie gioie al suo paese. Classe 1997, Jelena ha giocato sabato la sua prima finale in un torneo Premier 5, perdendo in tre set da Carla Suarez Navarro. Non solo Bencic dunque, c’è un’altra teenager pronta a reclamare spazio nei piani alti della classifica: carattere e qualità non mancano, basterà solo aspettare la doverosa maturazione. Le stimmate della campionessa però ci sono tutte.
Marcos Baghdatis
Nel circuito ATP, la sorpresa della settimana è stata ritrovare Marcos Baghdatis ad alti livelli. Il cipriota è stato l’inaspettato finalista del torneo di Dubai, giocando ad armi pare la finale contro Stan Wawrinka. Non è riuscito a vincere il titolo – cosa che non gli capita da oltre sei anni – ma dopo tanto tempo si è rivisto il giocatore talentuoso che nel 2006 arrivò persino a giocarsi una finale Slam. La sua “allergia” agli allenamenti è sempre stata il vero problema di un giocatore dal tennis di altissimo livello, ma dal fisico non esattamente da atleta; quest’anno sembra aver lavorato duramente dal punto di vista atletico e quello di Dubai potrebbe non essere un exploit isolato.
DOWN
Petra Kvitova
Tra le tante giocatrici in difficoltà, Petra Kvitova è una di quelle che desta maggiori preoccupazioni: ci si chiedeva se il 2016 potesse finalmente essere il suo anno e invece nemmeno il tempo di cominciare e sono arrivati i malesseri fisici, seguiti dalla separazione dal suo coach storico. E nel frattempo i risultati latitano: primo turno a Shenzhen, secondo a Melbourne, due sconfitte in Fed Cup, secondo turno a Dubai e Doha, per un totale di una sola vittoria e sei sconfitte. La domanda ormai sorge spontanea: vedremo mai Petra Kvitova al 100% per un lungo periodo?
Angelique Kerber
Quando vinci un torneo del Grande Slam nulla è più come prima. Angelique Kerber lo sta imparando a sue spese e dopo il trionfo di Melbourne ogni suo passo falso fa molta più risonanza: in Fed Cup era andata così così, con una vittoria contro Bacsinszky e una sconfitta contro Bencic, mentre nella prima uscita in un torneo vero e proprio Saisai Zheng ha riportato la tedesca sulla terra infliggendole una brutta sconfitta al secondo turno. Vedremo cosa riuscirà a combinare nei due Mandatory americani, di sicuro avrà addosso molte più pressioni rispetto a un anno fa.
Novak Djokovic
Chi può fermare Nole Djokovic? Solo una fastidiosa allergia agli occhi ci è riuscita, bloccandolo nei quarti di finale dell’ATP di Dubai. Cambia poco perché Nole resta sempre Nole ed è meglio accusare un fastidio fisico in un 500 piuttosto che in un 1000 o in uno Slam, però questo problema gli è costato la rinuncia a un record ambizioso: le finali ATP consecutive disputate. Il numero 1 del mondo si è fermato a quota 17, fosse arrivato in fondo negli Emirati avrebbe pareggiato il record di Ivan Lendl.