ATP Finals Londra – Tutti contro Djokovic: caccia al titolo di "Maestro"

TENNIS – Di PIERO VASSALLO. La dittatura di Novak Djokovic si confermerà anche nell’ultimo torneo dell’anno? A Londra i migliori otto della stagione si contendono il titolo di maestro.

Tre giorni di attesa e poi l’ultimo atto della stagione ATP 2015 prenderà il via: le ATP World Tour Finals di Londra assegneranno l’ultimo trofeo stagionale (Coppa Davis a parte) e chiuderanno una delle annate più a senso unico di sempre. Merito o colpa, a seconda dei punti di vista, di Novak Djokovic che ha monopolizzato il circuito vincendo tutto o quasi. Il serbo sembra incapace di perdere, tra lui e tutti gli altri sembra esserci un abisso incolmabile e alla O2 Arena ha trionfato nelle ultime tre edizioni, senza contare che è imbattuto indoor dal secondo turno di Parigi-Bercy 2012: da allora vinto 34 partite di fila con un tetto sopra la testa.

Chi può essere l’avversario più temibile di Nole? Probabilmente non Andy Murray. Paradossale visto che è il numero 2 del mondo, ma i numeri non mentono: ci ha perso 10 delle ultime 11 sfide, l’ultima pochi giorni fa a Parigi. In più lo scozzese ha dichiarato senza mezzi termini che il suo obiettivo primario è la finale di Coppa Davis in programma a fine mese a Gent, un appuntamento storico per la Gran Bretagna. Fino a qualche giorno fa la presenza di Murray era addirittura in dubbio, quasi certamente non salterà l’appuntamento di fine stagione (anche perché obbligatorio), ma la testa sarà da tutt’altra parte.

Più seria la candidatura di Roger Federer: ha trionfato al Master per sei volte, le condizioni indoor lo favoriscono e la distanza due set su tre gli permette di potersela giocare alla pari anche con Djokovic, contro il quale ormai non riesce a far partita pari nei match più lunghi. A Basilea ha vinto giocando un buon torneo, meno bene è andata a Bercy, battuto da Isner senza mai perdere il servizio e infastidito da un problema al braccio che non dovrebbe però impensierirlo a Londra. Stan Wawrinka proverà a migliorare le due semifinali consecutive del 2013 e 2014, a sorpresa si è preso il secondo titolo Major della carriera privando Djokovic del primo Roland Garros e del possibile Grande Slam: è capace di tirar fuori il miglior tennis nelle occasioni più importanti e cosa c’è di meglio della passerella di fine anno, con tutti i più forti a presenziare?

Discorso diverso per Rafa Nadal: le ultime settimane gli hanno restituito un po’ di fiducia, ma il Master è storicamente il torneo più complicato per lui e lo score annuale contro gli altri top 10 è deficitario: un piazzamento in semifinale potrebbe essere accolto con soddisfazione. La stagione di Tomas Berdych invece ha vissuto momenti molto positivi nella prima parte con degli ottimi piazzamenti, ma da aprile in poi il rendimento è andato in calando. I successi di Shenzhen e Stoccolma hanno risollevato le sue quotazioni, ma quando si tratta di battere chi sta più in alto di lui in classifica i risultati sono sconfortanti.

David Ferrer ha dovuto fare i conti con un problema al gomito che ne ha ridotto l’autonomia: ha saltato tutta la stagione sull’erba e i due Masters 1000 estivi, tornando in condizioni precarie allo US Open. L’infortunio gli è costato molti punti, ma nonostante questo si è qualificato senza problemi per le Finals e ha messo in bacheca ben cinque titoli, di cui tre nei tornei 500. L’ultimo posto disponibile lo ha preso Kei Nishikori (il più giovane in un Master dall’età media che supera i 30 anni) da cui ci si aspettava una consacrazione dopo la finale di New York del 2014, ma che sembra sempre pagare una struttura fisica inadeguata in un tennis sempre più dispendioso.

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